Domani a Time in Jazz il Quartetto Alborada con Dj Cris a Bortigiadas (ore 11)
e nel pomeriggio il trio di Dino Rubino a Buddusò (ore 18).
In serata a Berchidda (Ss) l’omaggio di Sade Mangiaracina a Lucio Dalla (ore 21.30)
e a seguire il quartetto del chitarrista norvegese Eivind Aarset.
Oltre alla musica, mostre, attività per i più piccoli
e per lo spazio dedicato ai libri e agli autori
Paolo Crepet col suo ultimo libro “Prendetevi la luna”.
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Time in Jazz al giro di boa della sua trentaseiesima edizione: domani (sabato 12) giornata numero cinque per il festival diretto da Paolo Fresu, in pieno svolgimento da martedì scorso fino a mercoledì prossimo fra Berchidda e gli altri comuni e località del nord Sardegna in cui fa tappa con la sua carovana di concerti.

Carovana che nella mattinata pianta le tende a Bortigiadas per il primo concerto: protagonista, alle 11 nella Chiesa della Santa Trinità, il quartetto d’archi Alborada. Nato nel 1996, l’ensemble privilegia nel suo repertorio la musica contemporanea, in particolare gli autori minimalisti e le composizioni originali scritte e arrangiate appositamente per il quartetto o dai suoi stessi musicisti: Anton Berovski e Sonia Peana ai violini, Nicola Ciricugno alla viola, Piero Salvatori al violoncello. L’attività dell’Alborada si è sviluppata subito in due direzioni distinte ma tra loro correlate: da un lato la ricerca e lo studio in funzione del continuo arricchimento del repertorio, partendo dagli studi classici di ognuno dei suoi membri; dall’altro le collaborazioni a progetti e musicisti attivi nel panorama della musica jazz, contemporanea e world music: David Linx, Diederik Wissels Paolo Fresu, Uri Caine, Sheila Jordan, Billy Drummond, Dafher Youssef, Roberto Cipelli, Attilio Zanchi, Ettore Fioravanti, Marco Bardoscia, Dino Rubino,Tino Tracanna, Rita Marcotulli, Maria Pia De Vito, Cristina Zavalloni, Cristiano Arcelli, Daniele di Bonaventura, Omar Sosa, Paola Turci. Fra i contributi e gli ospiti speciali di “Éthos”, il loro album del 2010, compare anche Dj Cris, che il quartetto Alborada ritroverà in questo concerto e che sarà anche impegnato tutte le notti con i suoi dj set a Berchidda nello spazio dopoconcerto. Classe 1973, cofondatore nel 1990 del gruppo rap W.A.R. (poi ribattezzato MAS), nel 2004 degli S.O.S. Machines e nel 2013 della band Tempi di Cris, nel corso degli anni Dj Cris (al secolo Cristian Orsini) ha collaborato con artisti di vari ambiti, tra cui Paolo Fresu, Gavino Murgia, Luca Acquino, Malam, Menhir, Francesco Piu, Pierpaolo Vacca, oltre al Quartetto Alborada, appunto.

Il cammino della quinta giornata di Time in Jazz prosegue in musica nel pomeriggio a Buddusò con un cambio di programma: in sostituzione del flautista Nicola Stilo, sarà il pianista Dino Rubino, in trio con Marco Bardoscia al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, a tenere il concerto nello spazio adiacente la Chiesa di San Quirico, con inizio alle 18. Un trio composto da musicisti che si conoscono benissimo da lungo tempo e condividono una forte intesa. Ormai da anni il pianista siciliano collabora infatti con Marco Bardoscia in diversi progetti, fra cui quello – pure in trio – con Paolo Fresu, mentre la frequentazione con Stefano Bagnoli è addirittura precedente. Un trio in grado di affrontare repertori diversi, dalle più avvolgenti ballad ai momenti ricchi di swing, con la necessaria maestria e forte interplay, e subito interessante per incisività ritmica, colori e spirito.

Tutto concentrato a Berchidda lo spazio serale del festival, che anche domani propone una fitta scaletta: alle 19.30, consueto appuntamento con Time to Street, ovvero la parata musicale per le strade di Berchidda della Rusty Brass Band, la formazione bresciana di ottoni e percussioni con la sua coinvolgente miscela di ritmi funk e rock, sonorità balcaniche ed esotiche.

Altro immancabile momento musicale il FestivalBar, la minirassegna ospitata ogni sera da un diverso bar di Berchidda, che domani (sabato) alle 20 trova spazio al JazzPub: protagonista ancora, come la sera prima, Federico Fenu con il suo trombone.

Alle 21.30 si accendono i riflettori sul palco centrale del festival, quello allestito nella Piazza del Popolo, per il primo set della serata. Vuole essere un omaggio a Lucio Dalla, al quale il festival deve titolo e ispirazione di questa edizione, il concerto in solo di Sade Mangiaracina, talento in ascesa negli ultimi anni sulla scena jazzistica nazionale. Forte di una preparazione classica, coronata da allori in concorsi nazionali e internazionali, e poi di studi jazz con Massimo Moriconi e Danilo Rea, la pianista siciliana (è nata a Castelvetrano nel 1986) ha preso parte a molti progetti musicali, incidendo diversi dischi anche a suo nome. Dal 2013 inizia a collaborare anche in ambito pop con Simona Molinari, Amara e Dionne Warwick, mentre continua a lavorare con jazzisti come Greg Osby, Fabrizio Bosso, Giovanni Tommaso, Massimo Moriconi, Luca Aquino e Francesco Bearzatti, tra gli altri. Importanti sono poi le collaborazioni con la Med Free Orkestra, con la cantante algherese Franca Masu e con A’lmara l’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo provenienti da Egitto, Tunisia, Turchia, Siria, Kenya, Italia, Giordania. Spicca, nella sua discografia personale, “Madiba”, album del 2021 dedicato a Nelson Mandela che ha raccolto grande consenso dalla critica.

La seconda parte della serata vedrà sul palco di Piazza del Popolo il quartetto intestato a uno tra i maggiori protagonisti della feconda scena musicale scandinava: Eivind Aarset, un chitarrista capace di assorbire e rispecchiare nel suo universo sonoro generi e stili differenti ma conservando sempre una sua cifra distintiva, e di spaziare da atmosfere di tranquilla intimità ad altre di bruciante intensità. Lo testimonia anche il suo nutrito e variegato elenco di collaborazioni accanto a musicisti di ambiti diversi, come Jon Hassell, David Sylvian, Jan Bang, Bill Laswell, Jan Garbarek, Arve Henriksen, Paolo Fresu, Marilyn Mazur, J.Peter Schwalm, Mike Manieri, Marc Ducret, Michel Benita, Martux_M, Stefano Battaglia, Michele Rabbia, Talvin Singh, Dhafer Youssef, Andy Sheppard e, soprattutto, Nils Petter Molvaer. Il debutto discografico di Eivind Aarset come bandleader, “Electronique Noire“, del 1998, è stato definito dal New York Times “uno dei migliori album di jazz elettrico post-Miles”. Pubblicato a settembre 2021, “Phantasmagoria, or A Different Kind of Journey” è invece il suo disco più recente; con lui alla chitarra e all’elettronica, i membri del suo quartetto, ovvero Audun Erlien al basso e i batteristi/percussionisti Wetle Holte e Erland Dahlen: gli stessi musicisti che affiancheranno Eivind Aarset domani sera (sabato 12) a Berchidda.

Al termine, ancora musica nella notte berchidese con Time After Time, l’appuntamento dopoconcerto nella piazzetta adiacente il palco centrale in Piazza del Popolo, curato dal batterista berchiddese Nanni Gaias: il suo trio con Giuseppe Spanu alla chitarra e Pier Piras al basso, fa da resident band, ogni sera intorno alla mezzanotte, con un artista di volta in volta diverso, in una serie di progetti ospitati da Insulae Lab, il centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo, ideato, firmato e fortemente voluto dall’associazione Time in Jazz, con la direzione artistica di Paolo Fresu. Ospite domani (sabato) Don Malo, rapper nato e cresciuto a Sassari, dove ha vissuto l’effervescenza della scena underground della città degli anni ’90: Respira fin da bambino il movimento, caratterizzato dalla voglia di riscatto e indipendenza, manifestato soprattutto dall’assenza di legami con le etichette e dall’autoproduzione, e sente che quel mondo gli appartiene già dalla preadolescenza, quando inizia a scrivere e registrare alcuni pezzi insieme ad un amico. Membro della crew Isulana Familia, legata all’identità sarda e alla lingua locale, scrive testi di ribellione sociale sia in italiano che in limba sarda logudorese, l’idioma della sua famiglia di origine berchiddese.

Infine, ancora musica a notte avanzata, con il dj set di Dj Cris.

  • Time to Read


Alla ricca programmazione musicale, si affianca un nuovo appuntamento per Time to Read, lo spazio dedicato ai libri e agli incontri con gli autori che si tiene nella cornice verde di “Sa colte ‘e su ‘oltiju”, il giardino adiacente a Sa Casara, ex caseificio trasformato in sede dell’associazione Time in Jazz a Berchidda: domani (sabato) alle 19, è atteso Paolo Crepet, in dialogo con Paolo Fresu, per la presentazione del suo libro Prendetevi la luna, ancora fresco di stampa per i tipi della Mondadori. Lo psichiatra e sociologo affronta qui nuovamente i temi che gli sono più cari, l’educazione, la scuola, la famiglia, con uno scopo chiaro: fornire un valido strumento per orientarsi al di là delle sfumature oscure che offuscano la speranza, come un fitto velo di nubi può oscurare la luna. Ecco perché invita i giovani, ma anche coloro che non lo sono più, a prendersi la luna. Ciascuno la propria, naturalmente.

  • Time to Children


Sempre negli spazi verdi di “Sa colte ‘e su ‘oltiju”, proseguono le attività per le bambine e i bambini del progetto Time to Children, sempre più un “festival nel festival” dedicato all’infanzia, ideato da Paolo Fresu e dalla violinista e didatta Sonia Peana, con la consulenza di Catia Gori, patrocinata dall’associazione Il Jazz va a Scuola e sviluppata da Time in Jazz con il sostegno del Banco di Sardegna.

Due gli appuntamenti in programma domani (sabato 12): la mattina, alle 10.30, il racconto in musica è “Come una Stella”, che vede il gradito ritorno del chitarrista e scrittore Reno Brandoni (adatto a tutti); nel pomeriggio, alle 17, il laboratorio di body percussion “la Musica che ho”, con l’educatrice Eliana Danzì (dai 6 ai 12 anni).

Affiancano la parte laboratoriale di Time to Children, le due mostre allestite negli spazi di “Sa Casara”, visitabili per tutta la durata del festival (dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 17.00 alle 21.30 e il 16 agosto solo la mattina): “Crescendo”, che espone le immagini del libro omonimo dedicato alle mamme in attesa, illustrato da Alessandro Sanna e musicato da Paolo Fresu (Gallucci editore, 2019), e “L’arte dei bambini”, nata nell’ambito di un progetto nazionale curato dall’associazione “Dis-ordine” di Ravenna e dall’Associazione Nazionale “Il Jazz va a scuola”, che coinvolge le scuole primarie e dell’infanzia di Berchidda e che le lega a doppio filo alla città di Ravenna.

  • Le mostre


Sempre a Sa Casara, negli stessi orari, sarà possibile visitare la mostra fotografica “Time to Time 2022”, il racconto per immagini della passata edizione del festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni attraverso gli obiettivi dei fotografi Fabio Lovino e Andrea Rotili.

Come di consueto, accanto alle mostre temporanee sarà possibile visitare anche l’esposizione permanente delle opere della Collezione di Arte contemporanea CasArt, nata nel 1997 in seno al progetto PAV (Progetto Arti Visive) grazie al generoso contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del Festival. CasArt documenta gli esiti della ricerca e della sperimentazione artistica e creativa in Sardegna comprendendo anche opere di artisti nazionali e internazionali.

  • Anticipazioni su domenica 13 agosto


Una miscela vibrante di stili e sonorità in cui si fondono rock, country, blues, tex-mex, surf, improvvisazioni jazz e atmosfere da western alla Morricone. È la formula che fa dei Guano Padano – in concerto domenica mattina alle 11, davanti alla Chiesa di Nostra Signora di Coros a Tulauna delle proposte più originali della scena musicale italiana degli ultimi tre lustri. Il trio di Alessandro “Asso” Stefana (chitarra), Danilo Gallo (basso) e Zeno De Rossi (batteria) si forma nel 2007 e due anni dopo battezza il suo primo album che vede le collaborazioni di Gary Lucas, Chris Speed, Bobby Solo e Alessandro Alessandroni. Del 2021 è invece la testimonianza discografica più recente, l’EP “Back and forth“, impreziosito nel brano di apertura dal contributo di Bill Frisell.

Un’altra chiesa, quella di Madonna di Castro, nella campagna di Oschiri, farà da quinta scenica al concerto del pomeriggio: protagonista, alle 18, il trio Melodrum, formazione fondata a Torino dal batterista Francesco Brancato insieme al pianista Salvatore Spano, a cui si è poi unito Salvatore Maltana al Contrabbasso. Partendo dal patrimonio musicale del melodramma, il progetto si colloca in vari ambiti artistici – jazz, classica, teatro e arti performative in genere – e coniugando sempre tradizione e sperimentazione. Il trio ha all’attivo un lavoro diviso in tre parti sull’incontro della musica classica e il jazz: “Perspectives”, sulle arie d’opera (2015), “Tony’s Dream”, la musica di Antonio Vivaldi (2018), e “The Man, The Earth and The Sky”, la sacralità nella musica (2023).

Di rientro a Berchidda, alle 19.30, la festosa parata della brass band bresciana Rusty Brass farà risuonare le sue sonorità funk, rock e balcaniche per le strade di Berchidda.

Quasi in contemporanea, alle 20, un nuovo appuntamento della rassegna FestivalBar attende il pubblico anche al Museo del Vino: di scena il polistrumentista e percussionista Gabriele Pollina, con uno spettacolo che coniuga sperimentazione e improvvisazione, unendo le melodie ipnotiche dell’Handpan, particolare strumento a percussione a doppia campana di acciaio, a quelle dei beat elettronici suonati dal vivo.

Alle 21.30, sarà il fisarmonicista francese Vincent Peirani, ad aprire la serata in piazza del Popolo a Berchidda: un musicista che fa parte della nuova generazione di musicisti jazz aperta all’ esplorazione di nuovi territori sonori, rifiutando confini e limiti, e ampliando continuamente le possibilità del suo strumento. Peirani approda sul palco di Time in Jazz in trio, con il chitarrista Federico Casagrande e Ziv Ravitz alla batteria e alle tastiere, gli stessi musicisti che lo affiancano nel suo ultimo disco, “Jokers”, che dà il titolo al concerto: un viaggio caleidoscopico tra revival iconoclasti, la potente energia del rock (con arrangiamenti di brani di Marilyn Manson e Nine Inch Nails), ritornelli all’italiana (Nino Rota).

Il secondo tempo della serata di domenica vede il ritorno a Time in Jazz di Dhafer Youssef, cantante e suonatore di oud (il liuto tipico della musica araba) che è riuscito a liberare lo strumento dal suo ruolo tradizionale e portarlo, con le sue mille sfumature, nel jazz. Con lui sul palco di piazza del Popolo, Mario Rom (tromba), Daniel Garcia (piano e tastiere), Souaeli Mbappe (basso elettrico), Shayan Fathi (batteria) e Adriano Do Santos (percussioni), per portare in scena “Street of Minarets”, titolo anche del suo ultimo lavoro discografico (uscito nel 2023), all’apice di un lungo percorso artistico. Dall’infanzia in Tunisia, sua terra d’ origine, alla scoperta del jazz a Vienna, alle prestigiose collaborazioni con artisti di vari ambiti e provenienze musicali (tra cui Herbie Hancock, Wayne ShorteMarkus Stockhausen, Paolo Fresu, Nguyen Lê, Nils Petter Molvaer, Bugge Wesseltoft, Eivind Aarset, Zakir Hussain, Tigran Hamasyan, Ballake Sissoko, tra gli altri), Dhafer Youssef ha elaborato e affinato in questo lungo percorso la sua cifra stilistica, sempre capace di coniugare in modo originale musica araba e jazz, con passaggi dalle scelte più sperimentali dell’ elettronica alle atmosfere acustiche, e alla fortissima e sempre presente ispirazione mistica della musica Sufi.

A concludere la serata in musica, si rinnova l’appuntamento con Time After Time, lo spazio dopoconcerto nella piazzetta adiacente il palco centrale in Piazza del Popolo, curato dal batterista berchiddese Nanni Gaias: domenica vedono il ritorno (domenica 13) del cantante e chitarrista emiliano Stefano Barigazzi, già a Berchidda nel 2020, con le sue sonorità blues, funk e afrobeat .

Dopo “la cantadora” raccontata da Vanni Lai, un’altra cantante controversa e affascinante sarà al centro dell’appuntamento di domenica (ore 19) con i libri e gli autori di Time to read: nell’incontro, condotto da Simone Cavagnino, Barbara Baraldi presenta il suo Il fuoco dentro. Janis Joplin. Il romanzo (Giunti Editore, 2023), protagonista una delle artiste più iconiche del rock di tutti i tempi con i suoi eterni e strazianti conflitti.

Nuovi appuntamenti anche domenica per Time to Children: alle 10.30, si replica il laboratorio di body percussion “La musica che ho” con Eliana Danzì (dai 6 ai 12 anni). Nel pomeriggio, alle 17.00, il virtuoso dell’ocarina Fabio Galliani, porta in dote due laboratori inseriti nel progetto “Musica e Ambiente”, che vede Time to Children rinnovare la collaborazione con La Fondazione Raul Gardini e con Novamont, che hanno provveduto alla realizzazione delle ocarine in mater-Bi utilizzate nei laboratori.

  • Biglietti e informazioni


Tutti gli appuntamenti, come di consueto, sono a ingresso gratuito, a eccezione dei concerti in programma fino a martedì 15 sul palco di Piazza del Popolo a Berchidda.

Il biglietto intero per ciascuna serata, in prevendita su Vivaticket, costa 25 euro, ridotto a 22 per gli spettatori sopra i 65 anni e quelli sotto i 26, per i soci di Time in Jazz e del Touring Club. A tutti i prezzi dei biglietti vanno aggiunti i diritti di prevendita.

Per informazioni, la segreteria di Time in Jazz risponde al numero 320 38 74 963 e all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Aggiornamenti e altre notizie sul festival sono disponibili sui canali social Facebook, Instagram, Twitter e Telegram e sul sito www.timeinjazz.it.

a cura della redazione

Written by giovanni47