Anche noi siamo sbarcati a Ponza, dal 14 al 17 di settembre, ma non con le intenzioni narrate da Luigi Mercantini (ne “La spigolatrice di Sapri”). L’unica rivoluzione che abbiamo apprezzato è stata quella di un mare da sogno che circonda un’isola romantica. Emozioni per lo spirito per i suoi angoli disegnati da un ignoto pittore e per  l’accoglienza, ma anche per  le eccellenze  gastronomiche con vini e prodotti che coniugano qualità a creatività. Un viaggio a Ponza , situata al largo del Golfo di Gaeta nell’arcipelago delle Isole Farnesiane , poi diventate Pontine o Ponziane , riconcilia con la vita.

 

L’Isola si raggiunge con traghetto e/o aliscafo partendo da Formia dove arrivando con il Freccia Rossa da Milano e l’Intercity da Roma ci siamo rifocillati alla Terrazza Le Querce presso il Ristorante Malafemmina.

Alloggiati al Grand Hotel Santa Domitilla  ( un 4 stelle con tanto di ristorante , Il Melograno, con piscina e SPA) alla sera siamo stati accolti da un aperitivo istituzionale di benvenuto presso lo storico  locale  Winspeare, che porta il nome di quello ne fu uno dei colonizzatori.

Qui abbiamo incontrato il Sindaco di Ponza Francesco Ambrosini, il Vicesindaco Giuseppe Feola e l’Assessore alla Cultura Giuseppina Aversano. Non poteva mancare anche l’ex Sindaco Piero Vigorelli, un’istituzione per l’isola.  Il vice sindaco e l’assessore ci hanno ,poi, accompagnato ad una  cena presso il  Ristorante Acqua Pazza.

Il menu  prevedeva  diversi piatti di pesce ma il “clou” sono stati i tortelli di dentice con spremuta di pomodoro crudo che lo chef stellato Gino Pesce ha saputo rappresentare con delicatezza e contemporanea ricercatezza di gusti e sapori.

Abbiamo assaggiato diversi vini anche se anche qui l’apoteosi l’abbiamo raggiunta  con  il  Faro Della Guardia un bianco Lella del Lazio dell’Azienda Agricola Casale del Giglio vino fruttato floreale con note agrumate e di frutta gialla . Dal gusto molto minerale e persistente grazie alla natura del terreno in cui nasce.

All’indomani giro dell’isola con soste panoramiche con breve persorso di trekking con minicorso di fitologia da parte di Domenico Scotti. Un veterano di Ponza,  che per passione ( in realtà è un albergatore)  fa la  guida naturalistica e illustra con ricchezza di particolari tutte le erbe che vengono usate per la realizzazione di infusi, o del mirto e dell’assenzio o centerbe.

Al nostro rientro  Giovanni Mercurio e Gennaro Greca , rispettivamente chef e General Manager del  Ristorante  il Melograno dell’Hotel Santa Domitilla , ci hanno preparato, per saziare un certo crescente appetito, un menu di degustazione sempre a base di pesce con risotto al Melograno naturalmente e Tonno Scottato al Pistacchio.

Ottimi i vini in abbinamento, un Fieno di Ponza sia nella  versione del Biancolella sia in quella del Rosato dell’Azienda Antiche Cantine Migliaccio.

Dopo una visita al Giardino Botanico Ponziano illustratoci dal Dr. Biagio Vitiello siamo andati a scoprire il Relais Solis in prossimità di Cala Feola dove il Direttore della Pro Loco , Emilio Aprea, ci ha fatto ammirare  gli scorci stupendi dell’isola al tramonto.

Situato a 2,8 km da Cala Feola, il Relais Solis offre una piscina stagionale all’aperto, un giardino e il servizio in camera. La sistemazione dispone anche di vasca idromassaggio e alcune stanze sono equipaggiate anche con cucina e lavello.

L’Apero-cena ci è stato fatto gustare da Ciro Miramare dove il figlio Luigi  ci ha, letteralmente, deliziato con paccheri alla rana pescatrice e  uno spada alla griglia meraviglioso. In abbinamento un Levante della Cantina Tre Venti.

Il culmine del nostro soggiorno l’abbiamo raggiunto , l’indomani con la gita in barca Ponza -Palmarola dove Silverio e la sua barca “Besame” della Compagnia dei Barcaioli di Ponza, con grande maestria e abile maneggevolezza ci ha condotto attraverso cale meravigliose ( Cala Dell’Acqua,  Feola,  Fonte) faraglioni, mare cristallino, piscine naturali e importanti siti archeologici ( La Necropoli di Bagno Vecchio e le Grotte di Ponzio Pilato) fino all’Isola di Palmarola con le Case Grotte dei pescatori. Per pranzo Silverio ci ha fatto gustare delle ottime penne al pomodoro e tonno inaffiate da un buon bianco locale.

Al nostro rientro a Ponza dopo la visita alle Cisterne Romane della Dragonara ( ancora in uso fino a una cinquantina di anni fa) abbiamo salutato Piero Vigorelli con le altre autorità locali durante un aperitivo al margine dell’XI mo concerto del Festival Onderoad in Piazza Pisacane per poi trasferirci per la cena di addio al Ristorante La Campanella dove la famiglia De Martino composta da Anna, Marcello e Michele che si alternano tra i fornelli e i lavori di muratura (Michele) e la preparazione dei dolci ( Anna) ci ha deliziato con piatti della tradizione locale. Antipasti misti di pesce e pasta con rucola, vongole e scaglie di tartufo.  Dolci della casa con il tiramisu scomposto, un trionfo di gusti e sapori.

Il vino in abbinamento: Il Vino di Bianca, un Bianco Lella dal gusto minerale, della Cantina Taffuri , retaggio della colonizzazione ischitana dell’isola come ci spiegava Anna dal momento  che Ponza fu colonizzata da 52 famiglie ischitane per complessive 130 persone nel XVII secolo dopo esser stata praticamente disabitata per circa 2 secoli per le incursioni saracene. Gli attuali abitanti di Ponza discendono proprio da quelle famiglie ischitane.

All’indomani domenica 17 settembre abbiamo salutato, con abbracci e strette di mano il Sindaco Ambrosini e il suo staff con la promessa di un arrivederci a presto in questo luogo di sogno.

Giovanni Acerbi

Alessandro Pesce

 

Written by giovanni47