“Nell’arte la Rosa è un simbolo di completezza e la spirale dei suoi petali rappresenta la profondità del mistero della vita. In essa si fondono due anime: quella della grazia effimera e delicata che ispira i poeti e quella della voluttà e della passione che muove gli amanti. Proprio per la sua completezza, il progetto enologico che ci ha portato al nuovo Rosato Velenosi prende ispirazione dalla Rosa”: è con stile ricco di suggestioni, che da sempre ne contraddistingue la narrazione, che Angela Velenosi parla del profondo restyling che ha interessato il Rosato Marche IGT prodotto dalla sua cantina.
Un vino che guarda sempre più ai grandi nomi della Provenza e che ha trovato analogie non solo cromatiche ma anche concettuali con il fiore simbolo per eccellenza della grazia e della seduzione.
Le stesse che ora si trovano in un sorso di Rosato Velenosi: al colore rosa quarzo brillante fanno eco un naso intenso e floreale – con sentori di rosa e viola che poi aprono a note di piccoli frutti rossi – e un palato piacevole per freschezza e mineralità, sostenuto dalla buona struttura tipica del vitigno di provenienza, il Montepulciano.
“La vendemmia 2020 dei grappoli destinati al rosato è iniziata nella prima decade di settembre nella tenuta di Castel di Lama” spiega Matteo Velenosi, enologo e responsabile della ricerca & sviluppo della cantina. “L’andamento climatico ha visto il settimo inverno consecutivo più caldo della media storica regionale. Se la terza decade di marzo ha visto l’ingresso di corrente gelida siberiana che ha portato le temperature 10° C sotto la media, i mesi di aprile, maggio e giugno sono stati nella media mentre luglio e agosto hanno visto giornate soleggiate alternate a temporali che hanno determinato forti escursioni termiche tra giorno e notte. Le rese sono state di alta qualità con diverse punte di eccellenza per quanto riguarda i vitigni a bacca rossa, con buon accumulo di antociani e periodo di maturazione ottimale”.
Il processo di vinificazione inizia in cantina, dove le uve vengono diraspate e convogliate in pressa: tutto l’ambiente è inertizzato con neve carbonica, in modo che non si vadano a perdere i profumi primari.
A seguito delle prime fasi di leggera pressatura, si ricava il mosto fiore poi utilizzato per la produzione. La fermentazione avviene ad una temperatura di circa 14/15° C, al termine della quale il vino è stato mantenuto per qualche mese sulle fecce fini per incrementarne la struttura finale.
A completare il restyling nel progetto Rosato concorre anche la bottiglia in cui esso si trova. Oltre alla veste grafica, completamente rinnovata e da cui ora emergono petali e boccioli di rosa stilizzati, anche la forma cambia, quasi a strizzare l’occhio alle grandi Maison francesi, che della vinificazione in rosé sono principali interpreti.
Prosegue Marianna Velenosi, responsabile marketing di Velenosi Vini: “Ogni dettaglio svelato nel tentativo di catturare la complessità di questo vino finisce per essere riduttivo. Rosato è sensuale, vellutato, profumato, è un invito a riscoprire la tensione verso la bellezza autentica, soprattutto in questo momento, dove il desiderio di circondarsi di elementi che gratifichino i cinque sensi è ancora più forte. È il piacere sottile e affascinante della seduzione”.
a cura della redazione