EXOGRAM HOUSES UNO STRUMENTO DI GENERAZIONE FORMALE E SIGNIFICANTE |
Con Exogram Houses 1 e 2, Joseph di Pasquale dimostra che è possibile inserire l’intelligenza creativa in tutti i progetti, democratizzando il concetto di architettura, che non deve necessariamente essere riservato alle grandi strutture, ma deve estendersi anche agli spazi residenziali privati, allineandosi a una lunga tradizione, quella dei progetti importanti per abitazioni singole, che ha sempre occupato un posto fondamentale nella storia dell’architettura. Nei progetti denominati Exogram Houses 1 e 2, l’architetto Joseph di Pasquale ha combinato l’utilizzo del modellatore 3D e del disegno a mano libera direttamente sullo schermo, fino a ottenere lo “schizzo genetico” in cui è apparsa per la prima volta l’immagine dell’esogramma come “fermo immagine” di un insieme di elementi architettonici in relazione dinamica tra di loro. “Lavoriamo sul concetto di esogramma” – spiega Joseph di Pasquale. “L’esogramma è fondamentalmente come strumento per interpretare il potere simbolico della figurazione architettonica e renderlo chiaro nel processo progettuale; si tratta di individuare una struttura tridimensionale che diventi l’essenza identitaria dell’edificio. L’esogramma è quindi il logo architetturale, in senso lato e storicamente inteso, che rende riconoscibile l’edificio, un “torsolo” dentro e intorno al quale si sviluppano i “volumi di riempimento” che forniscono lo spazio per accogliere tutte le funzioni per cui l’architettura viene costruita. Nel 2015, in provincia di Milano, la tecnica dello” schizzo genetico” ha trovato applicazione nella Exogram House n. 1. In questa prima declinazione del concetto di esogramma sul tema della casa monofamiliare, un tetto comune è stato diviso in due parti che corrispondono alla casa dei genitori e a quella di una figlia. La composizione dei due semigusci che derivano da questo processo costituisce l’esogramma di questa architettura, il logo tettonico tridimensionale che totalizza l’identità architettonica dell’edificio. A questo punto, il concetto di base ha trascinato tutte le altre scelte. Il materiale delle parti verticali e di quelle inclinate dei gusci corrispondenti alle falde è il medesimo, proprio perché tutte le parti appartengono allo stesso elemento semantico. Inoltre, lo spessore dei gusci è fortemente evidenziato da una scossalina metallica scura e diventa in questo modo l’armatura grafica della figurazione architettonica. Tutto il resto è materiale di riempimento che si modifica in base alle necessità funzionali e alle relazioni con il contesto in cui il progetto è inserito: verso la strada, al livello superiore, la casa è introversa e chiusa, mentre si apre sul giardino privato sottostante e diventa trasparente, facendo diventare la natura circostante una parte integrante dell’architettura d’interni, in conformità alla concezione ecologica della casa dentro la natura e all’attenzione verso l’inserimento dell’edificio nello spazio esterno. Exogram House n. 2 è una casa unifamiliare che si sviluppa su tre livelli: un piano seminterrato con taverna e vani accessori, il piano terra adibito a zona giorno e il primo piano adibito a zona notte. Le ampie aperture vetrate poste lungo l’asse est-ovest permettono di sfruttare al meglio l’illuminazione naturale e offrono un’ottima visuale verso il giardino antistante il fabbricato. L’edificio è progettato per un basso impatto ambientale orientato al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di CO2. Particolare attenzione viene posta nella scelta dei materiali, considerando l’intera vita utile dell’edificio (Life Cycle Assessment) e dando la preferenza all’utilizzo di materiali la cui produzione avviene con una minor dispersione di agenti inquinanti nell’ambiente. Il quadro di sostenibilità ambientale dell’edificio si completa grazie all’utilizzo di impianti alimentati con fonti a energia rinnovabile. Come in tutte le concezioni di Joseph di Pasquale, il fattore fondativo del progetto è una riflessione filosofica sulle forme e sullo spazio che parte da un significato simbolico (lo vediamo nella sua amplificazione di senso e di dimensioni nell’iconico Guangzhou Circle) per arrivare a un dialogo intenso con la natura e il suo significato vitale nel senso della sostenibilità e a un radicamento nella tradizione ancestrale dell’Oriente e dell’Occidente. In questo senso, il progetto Exogram è un “homo ad circulum” dell’architettura, che si fa strumento e insieme risultato della riflessione di un architetto-filosofo. a cura della redazione |