Si è tenuta oggi al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia la prima edizione del Festival dell’Umano, organizzato dall’Associazione Io Sono in collaborazione con il Museo.

La giornata è stata aperta dal presidente Andrea Pezzi: «Abbiamo la fortuna di vivere come persone responsabili la straordinaria rivoluzione sociale, culturale e antropologica determinata dall’innovazione digitale. Oggi possiamo e dobbiamo incontrare l’uomo e il mondo della vita per non essere superati dalla Storia. Il Festival dell’Umano è un’opportunità per tutti quelli che sentono il richiamo della realtà».

Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo ha dichiarato: «Oggi viviamo un cambiamento d’epoca in cui è necessario confrontarci, al fine di percorrere insieme la messa a punto di una nuova narrazione dove far fluire i migliori valori dell’umanità.

Non basta il continuo sviluppo di nuove e diversificate competenze: è necessaria una nuova responsabilità antropologica, con cui rendere reciprocamente palese la propria identità; il primo e indispensabile passo verso la civile convivenza fra popoli e culture. Un confronto in cui la ricerca scientifica, le tecnologie e le arti diventino ambasciatori di conoscenza reciproca e integrata».

L’evento ha visto la partecipazione di università, aziende partner e pubblico. I tavoli virtuali, che hanno lavorato in remoto nei mesi precedenti, si sono riuniti per finalizzare il lavoro svolto, con l’obiettivo di dare la propria definizione di Essere Umano, da un punto di vista ontologico, etico ed estetico.

Il pomeriggio si è aperto con la presenza della Ministra della Giustizia Marta Cartabia intervistata dal Direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. Hanno dialogato dell’uso della tecnologia nella macchina giudiziaria; bisogno umano di giustizia; di giustizia dal volto umano e giustizia riparativa. Di Eumenidi e delle estradizioni degli ex terroristi in Francia; dell’impegno del Governo per salvare magistrate afgane, con cui l’Italia ha collaborato; della funzione rieducativa del carcere e delle donne in magistratura.

Successivamente si sono tenuti dei confronti sui temi dell’Ontologia (l’Essere Umano e la sua identità), dell’Etica (l’Essere Umano nella società), e dell’Estetica (l’Essere Umano e il senso della propria esistenza).

Ontologia

Edoardo Boncinelli, genetista e filosofo «Non potremmo vivere senza il mondo, con tutte le sue complessità. Ma anche il mondo non potrebbe vivere senza le nostre spiegazioni delle sue complessità».

Federico Faggin, fisico e filosofo «L’umano in noi si manifesta nella coscienza e nel libero arbitrio che sono l’essenza spirituale che ci distingue dalle macchine. La materia è l’inchiostro con cui è scritta la storia dell’universo, il cui significato e’ nella coscienza e nel libero arbitrio».
Monsignor Vincenzo Paglia « È necessario comprendere quale etica dobbiamo sviluppare per avere un impatto reale sulla tecnologia, al fine di evitare che l’uomo venga tecnologizzato invece che la tecnica umanizzata. Il rischio della cosiddetta algocrazia – il potere degli algoritmi – è sempre più reale. Nel mondo contemporaneo interagiamo con sistemi automatici o che disseminiamo sulla rete informazioni che riguardano la nostra identità personale, per cui, si produce una grave asimmetria tra chi estrae i dati e chi li fornisce, senza saperlo. Il rilievo che acquisterà sempre più il tema dell’uso dei Big Data e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale impone una riflessione da parte di tutte le forze della società. La tecnologia può costituire uno strumento prezioso al servizio dell’umanità, basti pensare alla telemedicina e all’arrivo della Rete nelle aree più remote del mondo. Ma se il mezzo diventa il fine si cade nel rischio dell’idolatria. Per questo è fondamentale dotarsi di un’etica che guidi l’uso della tecnologia e il mondo dell’intelligenza artificiale.»

Etica
Giovanna Iannantuoni, Rettrice dell’Università di Milano Bicocca « Lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Era il 1987 e il concetto di sviluppo sostenibile veniva espresso in maniera chiara all’interno del rapporto Brundtland. Ancora oggi l’etica della sostenibilità rappresenta il pilastro sul quale costruire il nostro futuro. Il mio impegno come rettrice di un ateneo di 40mila persone è di creare un nuovo concetto di Campus che tenga dentro due concetti chiave: sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale. Etica della sostenibilità, dunque, per una crescita che avvenga all’interno di un processo socio-ecologico, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente».

Estetica
Carlo Ventura, ordinario di Biologia Molecolare presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna e direttore del Laboratorio Nazionale di Biologia Molecolare e Bioingegneria delle Cellule Staminali dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi CNR di Bologna « Se per Estetica intendiamo riferirci al significato originale di ‘capacità di sentire, percepire’, allora ecco che i nostri sensi vanno ben al di là di quanto il tatto, la vista e l’udito possano cogliere. Abbiamo oltre trenta triliardi di cellule nel nostro corpo, e queste si sentono, si percepiscono di continuo, in una sorta di danza che è anche vibrazione meccanica, in parte suono, ed è inscindibile dalle oscillazioni elettriche e da quelle elettromagnetiche. Una delle frontiere più affascinanti del futuro sarà vedere la Biologia con gli occhi della Fisica e magari renderci conto che la stessa Fisica come la conosciamo cambierà quando le sue dinamiche verranno anche viste attraverso gli occhi della Biologia. Per giocare con le parole, prendendo a presto un termine spesso usato dal mio amico Alessandro Bergonzoni, troveremo una Umanità che è anche Emanità, capacità di Emanare, percepirsi al di là dei sensi convenzionali, ma anche attraverso la danza delle vibrazioni che continuamente si dispiegano in noi. È qui che auspico una sempre maggiore umiltà nella Scienza, con la capacità di aprirsi e cedere il passo all’Arte e al suo meraviglio percorso di comprensione ed espressione dell’Umanità e della Natura che è in noi».
Umberto Ambrosoli, Presidente di Banca Aletti e della Fondazione BPM «Quella della crescita sostenibile in ogni contesto è sfida etica che richiede assunzioni di responsabilità straordinariamente plurali, ciò che rende protagonista ogni individuo e ogni ambito. Anche il mondo della finanza sta dando il suo, cruciale, contributo dimostrando sempre di più di voler utilizzare su larga scala i risparmi per indirizzare in maniera etica lo sviluppo. Dobbiamo capire da subito quali influenze e insidie possono rallentare questo percorso, per prevenirle».
Amalia Ercoli Finzi «Essere capaci di scoprire la bellezza nelle cose e nelle persone che stanno attorno a noi é una dote meravigliosa che ci fa sentire fortunati di poterne godere. Bisogna però saper cercare la bellezza non seguendo le mode, ma giudicando senza preconcetti, in assoluta autonomia di pensiero e di giudizio».

Cristiana Capotondi, co-fondatrice dell’Associazione Io Sono, ha concluso la prima edizione con queste parole: «Ho pensato che un Festival dedicato all’essere umano nell’era della rivoluzione digitale fosse necessario affinché resti chiaro che l’obiettivo unico che dobbiamo darci nell’evoluzione tecnologica è che questa non tradisca l’umano nelle sue caratteristiche di natura».

L’evento è stato anche l’occasione per presentare la Dichiarazione dell’Umano, progetto realizzato in collaborazione con l’Associazione i Copernicani. I 9 punti, che è possibile sottoscrivere sul sito dichiarazionedellumano.com, si rivolgono agli operatori che sono attori della rivoluzione digitale, per tornare a considerare l’Essere umano protagonista della trasformazione digitale.
Il frutto del lavoro dei tavoli è stato raccolto in un instant book, fotografia del dibattito culturale del nostro Paese, che verrà distribuito ai partner e agli atenei coinvolti e sarà disponibile in formato digitale sul sito dell’Associazione e degli enti partner.

Per l’ontologia, con la mediazione di Mara Gergolet (Corriere della Sera), sono intervenuti Marco Montorsi (rettore Hunimed), Mons. Vincenzo Paglia, Elena Croci (autrice di Iperidentità, ed. Franco Angeli), Edoardo Boncinelli (genetista e filosofo); per l’etica con la mediazione di Marco Bruna: Elena Zambon (presidente Zambon Farmaceutica S.p.A.), l’avv. Federico Maurizio d’Andrea, Umberto Ambrosoli (presidente Banco BPM), Giovanna Iannantuoni (Rettrice Università Milano-Bicocca), Francesca Rossi (IBM AI Ethics Global Leader e president-elect AAAI); per l’estetica , con la mediazione di Elvira Serra: Carlo Ventura (chirurgo, professore di Biologia Molecolare presso l’Alma Mater e Direttore del NIBB – Eldor Lab, presso il CNR di Bologna), Elio Franzini (Rettore Università degli Studi di Milano), Amalia Ercoli – Finzi (ingegnere aerospaziale). Due panel distinti hanno ospitato rispettivamente la Ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha aperto il pomeriggio intervistata dal Direttore Luciano Fontana; a Federico Faggin, invece, il compito di chiudere i lavori della giornata, intervistato da Stefano Quintarelli.

 

Associazione Io Sono
Fondata nel 2019 da Andrea Pezzi, ex volto e autore televisivo, oggi imprenditore digitale, e da Cristiana Capotondi, attrice e capo delegazione della Nazionale Italiana Femminile di Calcio. Lo scopo è di creare un movimento culturale portatore dei grandi valori dell’Umanesimo, alla luce della ritrovata necessità di porsi delle domande fondamentali quali: che cos’è l’Essere Umano? Quali sono le regole di convivenza con i propri simili? Che senso ha l’esistenza umana?
A fronte dell’inaugurazione di una nuova epoca determinata dalle innovazioni del digitale, è necessario comprendere quanto sia importante tornare a discutere e a interrogarsi sull’Essere Umano, quale sia la motivazione che lo spinge a cercare sé stesso, a porsi in relazione con gli altri, e a dare un senso alla propria vita.

a cura della redazione

Written by giovanni47