Dal 4 novembre al 4 dicembre 2021, Spazio HUS presenta la mostra personale “Redaelli. L’arte in codice”, a cura di Francesca Bianucci e Chiara
Cinelli, inaugurata ieri giovedì 4 novembre, alle ore 18.30.
La mostra si inscrive all’interno del progetto culturale di Spazio HUS, che si propone come un luogo di incontro e di contaminazione tra esperienze e percorsi artistici differenti, attraverso un ricco programma di esposizioni di designer, artisti, fotografi e artigiani del panorama italiano e internazionale.
In mostra una selezione di opere frutto di una ricerca artistica nata dal confronto tra l’artista Giordano Redaelli, già noto per la sua Packaging Art, e il figlio Michele, ingegnere di formazione che si accosta al mondo dell’arte sin da piccolo, grazie alla passione del padre. Da qui prende forma l’elaborazione di un linguaggio artistico che traspone, nel lessico proprio dell’arte, il codice binario, ovvero il sistema numerico che fonda il linguaggio
informatico e la cui invenzione è da considerarsi fra le più importanti rivoluzioni dell’era contemporanea. Da questo incontro, biografico prima ancora che artistico, nasce quello che si potrebbe definire “Codice Redaelli”: una lettura binaria della vita e dell’arte che si traduce nell’alternarsi ritmico di due simboli numerici – 0 e 1 – su tele monocrome di una nitida purezza formale.
«Spazio Hus, nella sua veste di “Laboratorio Estetico” aperto alle contaminazioni e alle nuove ricerche espressive – afferma Mariano Bellarosa Art Director di Spazio HUS -, è lieto di ospitare la mostra “Redaelli. L’arte in codice”. Codici da decifrare, interpretare, esposti all’interno di uno spazio fuori dal tempo. L’alta qualità della proposta artistica di Giordano Redaelli si sposa, dialoga e convive con la poetica espressa dai muri, dall’ambiente e delle atmosfere che fanno di Spazio Hus un luogo magico. Un artista speciale in un posto speciale».
«Sul piano estetico – osservano le curatrici Francesca Bianucci e Chiara Cinelli – Giordano Redaelli traduce la polarità del codice binario in un linguaggio astratto improntato all’essenzialità e al rigore formale.
Queste opere sono la trasposizione visuale di un codice astratto che appartiene sì al mondo della logica matematica ma che apre, al contempo, un
orizzonte ampio di significati possibili, che ne travalicano il mero aspetto scientifico. Da qui la peculiare suggestione che esse esercitano in chi le osserva. La matrice matematica dell’opera si traduce in una composizione rigorosa ed essenziale che appare, tuttavia, pervasa da un senso diffuso di mistero, da un’ambiguità semantica in manifesto contrasto con l’esattezza del codice rappresentato; il codice si spoglia della sua accezione strettamente matematica e diviene pretesto per una visione più ampia della realtà come sistema complesso di relazioni».
Spazio HUS, il cui nome nasce dal termine danese “HUS” che significa “casa”, si trova all’interno di un luogo suggestivo con interni originali d’epoca che è anche sede di HUS Milano, laboratorio creativo e di ispirazione per architetti, arredatori, designer e artisti in generale.
Rielaborando in chiave estetica il legno pregiato proveniente dal laboratorio creativo di HUS Milano, Giordano Redaelli ha realizzato due opere inedite che arricchiscono l’esposizione, oltre a rappresentare un omaggio alla storia di questo spazio, che in passato ospitava un laboratorio artigianale per l’incisione del legno.
Qui venivano prodotte tavole di legno per xilografia che poi erano impiegate nel processo di stampa dei quotidiani. Il legno e l’artigianalità continuano ad essere protagonisti di questo luogo.
Giordano Redaelli vive a Molteno (Lecco) e alterna la propria attività tra la Brianza e Milano. Si è formato a Milano presso la Scuola Grafica Salesiana e la Scuola Superiore d’Arte del Castello dove si è diplomato in grafica pubblicitaria e arti visive. Ha lavorato come impaginatore grafico e successivamente come Art Director della rivista settimanale TV Sorrisi e Canzoni. A Milano ha fondato lo studio grafico Giordano Redaelli e a Giussano una società di comunicazione, Methodus, che opera principalmente nell’ambito dell’arredamento. Dal 1998, l’esperienza acquisita nel settore della grafica e del packaging getta le fondamenta per un’inedita esplorazione nell’arte contemporanea, grazie all’utilizzo delle confezioni di diversi
prodotti di consumo. Dal 2009 espone in importanti città in Italia e all’estero. Con il figlio Michele, dal 2016, sviluppa la visualizzazione artistica del codice binario.
Michele Redaelli è nato a Lecco nel 1985; oggi vive e lavora a Berlino. Ha compiuto gli studi in ambito scientifico laureandosi a Vienna e nel settore economico a Londra, intervallati da un’attività professionale a Maribor in Slovenia. Si è avvicinato al mondo dell’arte fin da piccolo grazie alla passione del padre. Dal confronto con quest’ultimo elabora un linguaggio artistico che celebra il computer, da lui considerata una delle tecnologie più significative nella storia dell’umanità.
a cura della redazione