La Grande Arte al Cinema di Nexo Digital torna nelle sale italiane nel 2022 con quattro nuovi titoli che hanno come filo conduttore le leggende che da sempre circondano i grandi artisti e i capolavori dell’arte. Con le loro vite bizzarre, trasgressive e imprevedibili, con i destini avventurosi dei quadri legati al loro nome, seppure di incerta attribuzione, spesso le vite dei protagonisti della storia dell’arte sfociano nella leggenda, la stessa in cui si racchiude e cristallizza “il mistero di quella particolarissima forma di magia che è la creazione d’immagini”.
Questo viaggio alla scoperta delle leggende che i grandi maestri lasciano dietro di sé, inaugura il 24, 25, 26 gennaio con Botticelli e Firenze. La nascita della bellezza, prodotto da Sky con Ballandi e Nexo Digital e diretto da Marco Pianigiani. Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. Tra le innumerevoli botteghe e i palazzi del governo, tanta bellezza convive con il lato oscuro della città, fatto di lotte per il potere e intrighi di efferata violenza. Un artista, più di tutti, ha saputo proiettare nelle sue opere, le luci e le ombre di un’epoca destinata a rimanere indimenticata: Sandro Botticelli (1445-1510).
Riviviamo la Firenze delle botteghe attraverso la vita di Botticelli, le collaborazioni, le sfide e i successi. Dall’esordio sotto l’ala dei Medici, Botticelli si impone come l’inventore di una Bellezza ideale, che trova la sua massima espressione in opere come Primavera e Nascita di Venere.
La morte di Lorenzo Il Magnifico, le prediche apocalittiche di Girolamo Savonarola e i falò delle vanità, segnano la parabola discendente del maestro fiorentino, destinato a un oblio di oltre tre secoli.
La riscoperta di Botticelli ad opera dei Pre-Raffaelliti dà inizio un’autentica Botticelli-mania, che dal XIX secolo si protrae fino a oggi. Da Salvador Dalí, a Andy Warhol, da David LaChapelle a Jeff Koons e Lady Gaga, nessuno sembra immune al fascino eterno di Botticelli e delle sue opere, continuamente re-immaginate dagli artisti di ogni sorta, fino a entrare nell’immaginario collettivo. Raffinato disegnatore, ritrattista rivoluzionario, straordinario interprete del suo tempo: questo è Sandro Botticelli, l’inventore della Bellezza.
Il 21, 22, 23 febbraio ci spostiamo dall’Italia rinascimentale all’Egitto dei Faraoni con TUTANKHAMON. L’ULTIMA MOSTRA. Come quello di Botticelli, così quello di Tutankhamon è, del resto, un nome entrato nell’immaginario collettivo mondiale: per tutti racchiude quanto di più imponente e misterioso possano evocare l’Antico Egitto, le sue piramidi, la leggenda della maledizione del faraone. Pochi, però, associano la sua celebrità a una convergenza di fatti unici e soprattutto all’ostinazione di quell’archeologo inglese che ne scoprì la tomba proprio negli anni in cui mezzi di comunicazione di massa cominciavano a rivoluzionare completamente le nostre vite.
È proprio al celebre faraone che è dedicato TUTANKHAMON. L’ULTIMA MOSTRA a 100 anni da quel 1922 in cui l’archeologo ed egittologo britannico Howard Carter, eseguito un piccolo foro nell’intonaco di copertura di una parete sotterranea, gettò per la prima volta lo sguardo nella camera sepolcrale della tomba di Tutankhamon.
La stanza era stracolma di oggetti e praticamente intatta e si apprestava a entrare nella leggenda. Proprio per celebrare il centenario di quella rivoluzionaria scoperta arriva al cinema il film diretto da Ernesto Pagano e prodotto da Laboratoriorosso e Nexo Digital.
Per la prima volta gli spettatori cinematografici avranno così l’opportunità di incontrare il faraone, rivivendo sul grande schermo quei momenti unici e seguendo in esclusiva lo spostamento di 150 oggetti del tesoro di Tutankhamon per la più grande mostra internazionale mai dedicata al Golden Boy che il fotografo Sandro Vannini ha seguito in esclusiva mondiale: l’ultima mostra in assoluto dedicata al tesoro perché per volere del governo egiziano ora questo patrimonio immenso diverrà inamovibile e potrà essere visitato solo nella sua sede del Cairo.
Dopo il successo raccolto alla Festa del Cinema di Roma dove è stato presentato in anteprima, un altro mistero già diventato leggendario sarà il protagonista, il 21, 22, 23 marzo, del terzo titolo della stagione: LEONARDO. IL CAPOLAVORO PERDUTO di Andreas Koefoed, che racconta la storia del Salvator Mundi, il dipinto più costoso mai venduto (450 milioni di dollari la sua quotazione) ritenuto un capolavoro perduto di Leonardo da Vinci.
Dal momento in cui viene acquistato da una casa d’aste di New Orleans e i suoi acquirenti scoprono magistrali pennellate sotto un restauro a buon mercato, il destino del Salvator Mundi è guidato da un’insaziabile ricerca di fama, denaro e potere. Ma man mano che il suo prezzo sale, aumentano anche i dubbi sulla sua autenticità.
Questo dipinto multimilionario è davvero di Leonardo o semplicemente alcuni uomini di potere vogliono che lo sia? Svelando i piani segreti di alcuni tra i personaggi più ricchi del mondo e di alcune delle più potenti istituzioni artistiche, LEONARDO. IL CAPOLAVORO PERDUTO rivela come spesso gli interessi diventino cruciali e la verità solo un elemento secondario. Anche nel mondo dell’arte.
Il 9, 10, 11 maggio chiuderemo il cartellone della stagione con IL MIO REMBRANDT, ambientato nel mondo degli Antichi Maestri con un mosaico di storie avvincenti in cui la passione sfrenata per i dipinti di Rembrandt porta a sviluppi drammatici e colpi di scena inattesi.
Mentre collezionisti d’arte come Eijk e Rose-Marie De Mol van Otterloo, l’americano Thomas Kaplan e lo scozzese Duca di Buccleuch mostrano il legame speciale che hanno con i “loro” Rembrandt, il banchiere Eric de Rothschild mette due Rembrandt in vendita, innescando una dura battaglia politica tra il Rijksmuseum e il Louvre.
Il film segue anche l’aristocratico mercante d’arte olandese Jan Six sulle tracce di due “nuovi” dipinti di Rembrandt, uno snervante viaggio di scoperta che pare la realizzazione del suo più grande sogno d’infanzia.
Ma quando è accusato di avere violato l’accordo con un altro mercante d’arte, il suo mondo collassa. Seguendo tutte queste storie, IL MIO REMBRANDT mostra così cosa rende il lavoro del pittore olandese tanto speciale e perché le sue opere tocchino le persone tanto profondamente.
Dopo il successo del pluripremiato documentario THE NEW, il regista di RIJKSMUSEUM (2014) Oeke Hoogendijk affronta nuovamente un grande soggetto per raccontarci una storia che parla degli e per gli amanti dell’arte.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.
Per il 2022 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
a cura della redazione
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