Dalla diagnosi precoce alle terapie di ultima generazione, dagli standard di eccellenza per la cura degli occhi alla formazione degli specialisti, senza dimenticare le criticità duramente aggravate dal Covid: questi i temi del Congresso della Società Oftalmologica Italiana-SOI, svoltosi a Roma dal 24 al 27 novembre e che il Presidente Piovella ha riassunto per noi ieri sera durante la tradizionale conferenza stampa tenutasi ieri sera a Milano presso l’Hotel Galles in Piazza Lima 2.
Ad intervistare il Dr. Piovella, il giornalista e conduttore televisivo Nicola Porro.
“Cataratta, glaucoma, maculopatie, ma anche un vademecum per i pazienti perché della vista è importante prendersi cura sin da bambini” – ha riferito Piovella che ha anche raccontato come -“il recente Congresso si sia focalizzato anche sulle emergenze, a partire dalle lunghe liste d’attesa aggravate dalla pandemia ed in particolare essendo il numero 100 oltre a costituire una pietra miliare, sia arrivato proprio al momento giusto, dopo due anni di pandemia che praticamente ha bloccato tutto.”
“Ricordo che i 7mila medici oculisti italiani salvano la vista ogni anno a un milione e 400mila persone, eseguendo 20 milioni di visite specialistiche.
Il Covid praticamente ha dimezzato le nostre potenzialità, ha creato delle grandi liste d’attesa, ecco perché questo congresso, al di là dei soliti importanti obiettivi, ha anche l’obiettivo principale di uscire fuori dall’impasse, perché questa è la necessità della gente”. Ha sottolineato il Presidente.
“Ma il Congresso Soi ha puntato anche il dito anche sulla garanzia di accesso alle cure soprattutto in una fase di rinnovo del Ssn grazie ai fondi del Pnrr, cui l’oculistica però, per la grande maggioranza delle prestazioni non accede.”
“Oggi abbiamo delle chirurgie molto più sicure, molto più efficienti e siamo in grado di far tornare a vedere un numero quasi doppio di pazienti rispetto a quando mi sono laureato d’altro canto, abbiamo la previsione che da qui al 2030, nonostante tutte le innovazioni, il numero delle persone cieche in Italia raddoppierà, ecco perché siamo proprio in un momento in cui dobbiamo rimboccarci le maniche, far comprendere alla politica quali sono le opportunità che abbiamo: oggi l’oculistica è ancora penalizzata, non può entrare nel Pnrr perché è una specialità di tipo elettivo, quindi non prioritario, non salvavita.
Alla politica noi chiediamo di rivedere questo concetto: se abbiamo più da dare e da salvaguardare, è ovvio che dobbiamo essere sostenuti. La politica deve farsi carico di queste esigenze dei pazienti. Per fare questo dobbiamo avere maggiore attenzione, maggior considerazione, maggior sostegno economico”. Ha concluso Piovella.
a cura della redazione