Viaggiare alla scoperta del vino e dei suoi territori da tempo rappresenta un segmento in costante crescita dell’incoming turistico. Rispetto al 2019, quando nessuno conosceva ancora il Covid, le esigenze sono cambiate e oggi chi arriva nei territori del vino desidera cose diverse.
L’enoturista è diventato infatti un cacciatore di emozioni che vuole immergersi in una campagna senza pesticidi, coltivata da chi è appassionato, tradizionalista ma anche disposto a condividere.
Ed è rivolgendosi in particolar modo a loro che Donatella Cinelli Colombini ha dato forma al suo nuovo progetto di turismo del vino. “A questa moltitudine diversificata – afferma Donatella – la stragrande maggioranza delle cantine italiane propone un solo tipo di esperienza: visita fra tini e botti con spiegazione dei processi produttivi e degustazione. Questo non è più attuale con le nuove esigenze dei turisti”.
Colei che ha inventato la giornata Cantine Aperte e insegna wine hospitality nei master, sa infatti molto bene che i turisti del vino sono un piccolo esercito composto da persone con profili e attese diverse: “ci sono quelli solo incuriositi, i veri appassionati e i Brunello lovers, ci sono gli incontentabili desiderosi di esclusività straordinarie, ma c’è anche ci vuole trascorrere il suo tempo libero imparando in modo giocoso”.
Trasformando in pratica quella teoria che racconta nei suoi manuali sull’accoglienza turistica, Donatella Cinelli Colombini sceglie di dare l’esempio progettando per i visitatori delle sue cantine Casato Prime Donne a Montalcino nel cuore del Brunello e Fattoria del Colle a Trequanda tra Chianti e Orcia DOC, ben otto esperienze diverse. In cui molte delle degustazioni sono accompagnate da piccoli assaggi di “cacio” pecorino, olio extravergine di fattoria e pane toscano sciapo cioè senza sale.
Per chi arriva a Montalcino, spinto da curiosità diverse quattro esclusive esperienze organizzate in un luogo speciale il Casato Prime Donne: vigneti certificati BIO e la prima cantina italiana con un organico di solo donne, che esporta in 41 Paesi esteri e produce vini con rating altissimi nella stampa internazionale.
Qui i visitatori trovano qualcosa di diverso rispetto alle altre cantine del Brunello: fra le botti si scorgono dipinti che raccontano la nobile storia di Montalcino e sui tini da fermentazione sono proiettate immagini della tradizione locale, mentre si ascoltano suoni e canti del territorio.
Tale ricchezza di suggestioni rende unico il Casato Prime Donne, dove i visitatori trovano anche installazioni artistiche e dediche di grandi personaggi femminili come l’astronauta Samantha Cristoforetti, la capitana della squadra italiana di calcio Sara Gama e la virologa Ilaria Capua. In predetto contesto, Donatella Cinelli Colombini ha scelto di disegnare esperienze su misura per i suoi ospiti: una più semplice per chi è neofita del vino e conosce il Brunello solo marginalmente, due per i wine lovers alla ricerca di nuove emozioni e nuove conoscenze sul Brunello. Per loro Donatella ha pensato ad un’experience più incentrata sull’assaggio dalla botte fino alle grandi annate ed una seconda più inconsueta studiata dal Sommelier musicista Igor Vazzaz, che li accompagna in un assaggio itinerante associato alla musica.
E poi, per i più esigenti qualcosa di davvero unico a cui Donatella ha deciso di partecipare personalmente: l’assaggio del suo Brunello più esclusivo in edizione limitata, accompagnato da formaggi vincitori di premi internazionali.
Scenario diverso ma medesima emozione alla Fattoria del Colle, piccolo borgo cinquecentesco che conserva un sapore autentico, distante solo 35 km dal Casato Prime Donne. Qui la location è magica e riporta a sognare quello che era un tempo: al centro la villa e la cappella costruite nel 1592 e intorno le case degli antichi contadini trasformate in camere e appartamenti per i turisti. Ci sono ristorante, sala banchetti, scuola di cucina, zona per il benessere naturale, tre piscine, quattro parchi e naturalmente la cantina per DOC Orcia, Chianti Superiore e Supertuscan. Il luogo ideale per una giornata o una vacanza green, totalmente immersa nella natura. Anche qui i vigneti sono certificati BIO e alla fattoria si possono fare safari fotografici nonché percorsi di trekking nelle vigne.
Oltre naturalmente ad assaggiare piatti tipici come i pinci al sugo di aglione, le pappardelle con la nana o la bistecca di bue chianino, ammirando un paesaggio mozzafiato.
Anche in questo angolo di paradiso nella terra della DOC Orcia, definito il vino più bello del mondo, le esperienze studiate da Donatella Cinelli Colombini con il vino per la Fattoria del Colle sono quattro e, anche in questo caso, sono pensate per chi ha interessi e attese diverse.
Per i turisti in relax che amano scoprire i segreti di un’autentica fattoria toscana con oltre 400 anni di storia, c’è una visita guidata che si conclude con l’assaggio del vino; mentre per gli appassionati con l’istinto del talent scout è destinata una proposta sul Sangiovese che comprende la visita delle cantine con la sala che insegna ad ascoltare le vigne e si conclude con un assaggio dedicato a Sangiovesi ottenuti in luoghi o con processi produttivi diversi, come il Sangiovese spumante metodo classico.
Per gli appassionati di vino che vogliono mettersi alla prova c’è invece il “Piccolo Enologo”, una “winemaker experience” che sembra un gioco ma insegna moltissimo sul bilanciamento fra le componenti del vino e permette ai partecipanti di creare il proprio vino “Supertuscan. Infine, qualcosa di veramente super: una masterclass per gli amanti del Sangiovese e del Brunello con due ore di lezione e due di visita tecnica sul re dei vitigni toscani: storia, specificità di vigneti e territori, leggende e assaggio di 4 DOCG Toscane, tra cui il Brunello di Montalcino e il Chianti Classico.
a cura della redazione