25 maggio, Mudec –Museo delle Culture Dal distretto alla città: il racconto fotografico di Richard Photo Districtporta in primo piano le dinamiche identitarie di un quartiere milanese, quello che si estende attorno all’ex fabbrica Richard Ginori. Il risultato?
È un’istantanea milanese, tra passato e futuro, tra complessità e particolarismi territoriali.La narrazione fotografica è affidata ai giovani talenti di Perimetro, partner dell’iniziativa, selezionati attraverso la call Richard Photo District.
Proximity and Culture Around RichardCome una sineddoche. Così un quartiere di Milano diventa osservatorio della città per raccontare da vicino dinamiche condivise, di trasformazione sia territoriale che sociale, e consegnare istantanee di contenuto per mettere in evidenza la progettualità diffusa ma anche le dicotomie ancora da sciogliere.
Questa è la mission progettuale di Richard Photo District, iniziativa culturale curata da Alberto Accetturae promossa da Perimetro e Around Richard per narrare e valorizzare il territorio intorno alla ex-fabbrica Richard-Ginoricon l’obiettivo di valorizzare la prossimità culturale, aumentare la collaborazione tra le persone e le istituzioni presenti sul territorio e proporre la fotografia come strumento di dialogo.
Il 25 maggio al Mudec –Museo delle Culturesarannopresentatein anteprimale immagini autorialiselezionate per rappresentare il distretto, il tutto all’interno di un talk di approfondimento che permetterà di contestualizzareil progetto in una trama urbana allargata.
Durante l’evento sarà presentata la pubblicazione monografica che raccoglierà il repertorio iconografico.Il progetto, patrocinato dal Comune di Milano, è l’espressione di una fitta rete di partnership che si sono sviluppate attorno al distretto che vede protagonistiPerimetro-il collettivo/magazine dedicato alla fotografia contemporanea, Accademia di Comunicazione(Giambellino), Accademia di Fotografia John Kaverdash (Richard-Ginori),IULM (Barona) e Milano Space Makers (zona Tortona).
I partner diRichard Photo Districtma anche le relazioni con le istituzioni –Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, Municipio 6 –sono la testimonianza della portata multiculturale di un progetto in divenire che nasce per creare valore a favore della città metropolitana.
Le parole di Santo Minniti, Presidente Municipio 6sono fondamentali per comprendere appieno il ruolo del primo distretto fotografico milanese: “Ho partecipato con grande entusiasmo alla nascita del progetto culturale Richard Photo District, primo distretto fotografic oa Milano, promosso dall’Associazione Around Richard con cui il Municipio 6 collabora proficuamente da molti anni.
Siamo finalmente arrivati alla presentazione dei risultati di questo interessante lavoro di prossimità culturale che indubbiamente arricchirà il nostro territorio, e in particolare il quartiere Barona che sta diventando sempre più un polo culturale di grande attrattiva per tutta la città di Milano” L’iniziativa, ideata dal curatore Alberto Accettura, è stata presentata per la prima volta alla città nel 2019 durante la Milano Photo Week, con un incipit del racconto fotografico che quest’anno conoscerà nuove declinazioni e approfondimenti considerando l’area che si estende dal Naviglio Grande a Via Ettore Ponti (asse nord-sud), dal Calvalcavia Don Lorenzo Milani al Ponte della Circonvallazione di Via Cassala (asse ovest-est). “Raccontare quest’area significa provare a definirla–afferma il curatore–tracciare un perimetro narrativo entro il quale procedere per immagini.
Non ci sono confini già segnati. Il quartiere inizia dove cominciano le storie, le architetture, le esperienze che lo contraddistinguono. Così la macchina fotografica diventa una bussola per orientarsi. Un registratore di emozioni tra facce e facciate. Un segno in codice per farsi aprire la porta.
Le immagini del progetto descrivono un arcipelago di persone, strette intorno al Naviglio. Disegnano forme, vuoti, luoghi che dicono “casa” agli occhi di chi abita queste vie. Compongono una mappa spazio-temporale capace di connettere passato e futuro del distretto.
Le immagini degli enti formativi allargano l’inquadratura ai quartieri circostanti. Raccontano la prossimità culturale attraverso ritratti collettivi. Sperimentano un dialogo fotografico tra volti ed esperienze che non si trovano altrove”. In questo contesto territoriale, giovani talenti selezionati da Perimetro sono stati chiamati a documentare il distretto rispondendo alla call Richard Photo District. Proximity and Culture Around Richard, lanciata il 1aprile. La call ha individuato tre fotografi attraverso la cui lente sarà raccontato il distretto, sineddoche (una parte per il tutto) cittadina. Per Sebastiano Leddi, fondatore di Perimetro,“le città vivono momenti di continua trasformazione. Esistono luoghi che cambiano con estrema lentezza e altri che possono risultare irriconoscibili a distanza di pochi anni.
La fotografia è sempre un media perfetto per indagare sull’identità di un territorio, per questo motivo abbiamo selezionato tre autori che ci aiuteranno a comprendere come si stia evolvendo l’area in questione, chi la vive e quale memoria si stia portando dietro.
”Sono trele azioni di mappatura in cui si articola il progetto, realizzato dai fotografi di Perimetro, Benedetta Ristori ( mappatura 1), Filippo Poli (mappatura 2) e Federica Cocciro (mappatura 3) .1)Intorno alla fabbrica. Chi sono le persone che abitano il territorio?
Le immagini di questa sezione raccontano gli abitanti del quartiere, i luoghi in cui vivono o lavorano. La casa, lo studio, l’ufficio, l’atelier, il negozio sono sfondo dei ritratti ambientati.
Il progetto suggerisce una mappa della zona con focus sugli interni e le persone. 2)Intorno alla fabbrica. Quali sono i confini e le architetture del distretto? Le immagini definiscono il perimetro del distretto, i confini entro cui sono conservati i paesaggi e le architetture del quartiere. L’assenza di soggetti umani accentua l’attenzione per le forme.
Il progetto si concentra sugli esterni, disegna una mappa topografica della zona.3)Intorno alla fabbrica.
Qual è la storia e il futuro dell’area? Le immagini indagano tracce di passato e indizi di futuro. Connettono la storia del quartiere al presente mentre suggeriscono sviluppi e tendenze dell’area intorno alla fabbrica.
Il progetto propone una mappa della zona con focus sugli oggetti, i loro possessori, la loro storia .La stessa call “Richard Photo District. Proximity and Culture Around Richard” è stata estesa ai partner formativi del territorio, dando vita ad un progetto speciale realizzato da Accademia di Fotografia J.Kaverdash, Accademia di Comunicazionee IULM: 4)Intorno alla fabbrica. Quali sono le interconnessioni con gli altri quartieri?
La prossemica individua quattro zone, idealmente tracciate attorno ad ogni individuo. Nella zona pubblica stanno gli sconosciuti. Nella zona sociale si muovono le persone con cui abbiamo un rapporto formale. Nella zona personale si trova chi conosciamo bene.
Nella zona intima ci sono i nostri affetti. Una fotografia di piè persone, l’una accanto all’altra, racconta una vicinanza, non solo fisica. Comunica la condivisione di un sentire, legato alla sfera privata e personale. In questo senso l’inquadratura stretta, propria del ritratto, diventa uno spazio altamente simbolico.
Cosa succede se a condividere un ritratto sono perfetti sconosciuti? Cosa significa fare entrare nella propria zona intima qualcuno che dovrebbe stare in quella sociale o pubblica? Perchèfarlo? Il progetto speciale indaga la prossimitàin modo anticonvenzionale. Permette agli abitanti di tre quartieri diversi (Richard, Barona, Giambellino) di avvicinarsi e incontrarsi. Utilizza la fotografia come strumento di dialogo. Perchè persone che ogni giorno vivono a pochi metri di distanza, senza conoscersi, possano fermarsi. Parlare.
Guardarsi. Il fermento della trasformazione serpeggia nel distretto e lo si può cogliere in fieri, nel suo farsi cambiamento, configurando nuovi scenari non solo urbani ma anche di interazioni.
Lo spiega Roberto Carcano, Presidente dell’associazioneAround Richard: “Around Richard è una associazione senza fini di lucro nata per valorizzare il distretto attorno alla ex fabbrica Richard Ginori.
Lo facciamo attraverso la capacità di fare sistema, di avere idee e di collaborare con le istituzioni, avendo come pilastro portante quello di ispirare progetti culturali.”E ancora:“La sinergia territoriale creatasi tra i vari attori operanti nell’area è nata in modo spontaneo-affermaAlessandra Salicidi Milano Space Makers, partner dell’associazioneAround Richard–come esigenza corale di valorizzazione dei fermenti spontanei, creativi e di riqualificazione, che qui si stavano configurando.
La sua posizione strategica ha fatto in modo, negli scorsi anni, che essa fosse il naturale proseguimento dell’asse imprenditoriale che da zona Tortona si è esteso fino qui, un processo pionieristico dove recupero, creatività e sperimentazione sono state le parole chiave di un linguaggio comune che ha cambiato la fisionomia della zona molto velocemente.
Il futuro dell’area è quello di essere protagonista in città, con il mix di business, attività creative/culturali e sviluppo residenziale che si sta potenziando sempre più confermando il policentrismo come il futuro di Milano.”
Anche Nexity,leadernel mercato immobiliare e main sponsor dell’iniziativa, condivide l’esigenza di conoscere da vicino il territorioe comprenderneil genius loci per gettare le basi di un’integrazione allargata, come spiega Serena Di Guardo –Direttrice Marketing e Comunicazione Nexity Italia: “Crediamo nelle affinità elettive. Da sviluppatori immobiliari quali siamo, quando ci inseriamo in un distretto lo facciamo studiandolo a fondo e rispettandone il carattere sia da un punto di vista architettonico che da quello sociale.
Ci inseriamo in modo rispettoso, per arricchire il contesto, stabilire relazioni e contribuire al dialogo e alla qualità dell’abitare.Uno dei nostri progetti a Milano è Dodici O, una residenza che sta per essere consegnata ai nuovi proprietari, in via Olgiati 12, in zona Barona-Naviglio.
Quella è stata la scintilla, conoscere l’associazione Around Richard ci ha facilitato nell’inserirci in modo armonico nel quartiere, e la decisione di sostenere la finalità culturale di Richard Photo District è stata la naturale conseguenza del nostro modo di essere impresa: mettere al primo posto inclusione, cultura, rispetto.
Un’istantanea milanese che si ricompone,scatto dopo scatto.
a cura della redazione