La nuova Ersel punta sul mattone a Milano

 

Private banking: giovedì la società inaugurerà la nuova sede sotto la Madonnina. Diventata banca a inizio anno a seguito del perfezionamento della fusione tra Ersel Sim e Banca Albertini, la «nuova» Ersel è pronta a inaugurare, giovedì 26 maggio, la nuova sede milanese in via Caradosso 16. Parla Andrea Rotti, Amministratore Delegato di Ersel, al Corriere della Sera.

É una tappa importante nel piano di sviluppo della boutique di wealth management, che prevede inoltre inserimenti mirati di selezionati private banker. E nei progetti «immobiliari» legati alla città milanese c’è anche l’imminente lancio, a giugno, di un fondo di private equity in tandem con Kervis AM, società specializzata negli investimenti immobiliari e fondata nel 2011 da Marco Polenta e Giulio Bentivoglio dopo diversi anni trascorsi in Morgan Stanley Real Estate.

«Un’iniziativa che nasce dall’attraente profilo di rischio-rendimento di questa asset class, ma anche dal potenziale legame degli attivi immobiliari con le crescenti dinamiche inflazionistiche – spiega Andrea Rotti, Amministratore Delegato del Gruppo Ersel -. In questo modo possiamo offrire alla clientela un ottimo strumento di diversificazione all’interno dei tradizionali portafogli di investimento».

Il nuovo fondo targato Ersel sarà un FIA (Fondo di Investimento Alternativo) chiuso riservato a investitori qualificati, che investirà sullo sviluppo residenziale di Milano con l’obiettivo di creare un portafoglio diversificato di progetti situati nel centro e semi-centro della città. Avrà una durata massima di 10 anni e un obiettivo di rendimento a doppia cifra.

«Abbiamo scelto Milano perché, in termini generali, è uno dei mercati più liquidi e più dinamici, e che, anche grazie al focus della amministrazione comunale, consente di modernizzare rapidamente lo stock esistente, oltre a presentare ancora uno squilibro tra domanda e offerta derivante anche da un’importante crescita demografica e dalla carenza di prodotti di qualità, moderni ed efficienti – puntualizza Rotti -. Il prossimo decennio vedrà un focus sempre maggiore sulle tematiche Esg che saranno un fattore determinate nell’evoluzione del prodotto immobiliare, con riflessi positivi anche nel residenziale. E proprio per questo motivo il nostro fondo sarà classificato come art. 8 in base alla normativa SFDR (i fondi art. 8 sono quelli che promuovono caratteristiche ambientali e sociali, ndr)».

L’evoluzione del mercato immobiliare

In generale, il mercato italiano si è evoluto molto negli ultimi anni, ma è ancora meno profondo rispetto ad altri mercati dove «la disponibilità di prodotti di qualità e dimensioni rilevanti consente un maggiore attivismo di investitori di lungo termine, determinandone una maggiore dinamicità – precisa Rotti -. Ci sono poi differenze importanti fra le città di provincia, piuttosto statiche e ancora a sconto di un 15% rispetto ai valori del 2007, e Milano, che nel corso del 2021 ha visto i valori capitali oltrepassare questo livello con un premio del 5%. Una crescita che, sebbene di buon livello, è pur sempre molto inferiore rispetto alle principali città europee come Monaco, Berlino o Parigi, che hanno realizzato crescite tra il 50% e l’80% nell’ultimo decennio, anche grazie all’afflusso di capitali internazionali con prospettive di lungo termine».

Inoltre, una spinta importante a uno sviluppo ulteriore del mercato immobiliare italiano, e di Milano in particolare, potrebbe arrivare anche dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), per la capacità di accelerare progetti di rigenerazione urbana e di miglioramento energetico degli edifici sia nel settore tradizionale sia nel segmento turistico.

«Ma sarà molto importante che questi piani siano accompagnati da adeguati progetti infrastrutturali, che sono una condizione necessaria per il successo dei grandi progetti di rigenerazione», conclude Rotti.

a cura della redazione

Written by giovanni47