Nella suggestiva e storica cornice della Listone Giordano Arena, in via Santa Cecilia 6, a Milano, ieri, mercoledì 25 maggio è stata svelata la decina finalista della Sezione editi della seconda edizione del Premio Letterario Nazionale Clara Sereni.
Viola Ardone (“Oliva Denaro”, Einaudi), Raffaella Battaglini (“Mentre passiamo bruciando”, Castelvecchi), Roberto Contu (“La tigna”, Castelvecchi), Mattia Corrente (“La fuga di Anna”,
Sellerio), Veronica Galletta (“Nina sull’argine”, Minimumfax), Tommaso Giagni (“I tuoni”, Ponte alle Grazie), Titto Marrone (“Se solo il mio cuore fosse pietra”, Feltrinelli), Roberto Pazzi (“Hotel
Padreterno”, La Nave di Teseo), Pier Luigi Razzano (“La grande Zelda”, Marsilio) e Giorgia Tribuiani (“Padri”, Fazi).
L’incontro, promosso dalla Fondazione Guglielmo Giordano, partner del Premio, ha visto la partecipazione di Andrea Margaritelli, presidente della Fondazione, Francesca Silvestri, fondatrice
e coordinatrice del Premio, Benedetta Tobagi, giornalista e scrittrice, Presidente della Giuria Specialistica, Valentina Fortichiari, scrittrice e componente della Giuria Specialistica, e Maria Marchese, nel 2021 vincitrice, nella Sezione inediti, della II edizione del concorso che da tre anni premia la migliore opera inedita e il migliore testo edito legati ai temi presenti nell’opera di Clara Sereni.
Una location mitica tra storia e cultura
Un evento che giunge in un momento storico particolarmente drammatico e dove la cultura può e deve fare la differenza. Ne è perfettamente consapevole la Fondazione Guglielmo Giordano che da
anni promuove la cultura in ogni sua forma e che in questo spazio Arena ha trovato la sede ideale per ospitare eventi e manifestazioni che contribuiscono allo sviluppo intellettuale dell’individuo.
Progettato dall’architetto Michele De Lucchi, è un luogo non solo per la presentazione dei prodotti dell’azienda, ma di discussione, di confronto e di apprendimento sui grandi temi della natura, del
legno e della sensibilità umana.
L’edificio, che negli Anni ’30 ospitò il mitico Ristorante “La Penna D’oca” (culla della cucina futurista) progettato dal grande Giò Ponti, conserva tracce dell’affaccio sul Naviglio che una volta
correva in via San Damiano.
Le finestre si aprivano direttamente sull’acqua in una Milano completamente diversa. Anticamente, Arena era una sostra, luogo deputato al deposito di carbone, in un palazzo settecentesco ubicato su quella che un tempo era la cerchia dei navigli. Una delicata operazione di recupero ne ha riportato alla luce la possanza degli spazi e le sue qualità architettoniche fatta di colonne, grandi archi, soffitti voltati, pilastri in pietra che definiscono un involucro di proporzioni rinascimentali. Qui è stato ricavato un anfiteatro aperto dove il dialogo è protagonista.
Il premio
Istituito nel 2020, il Premio “è una manifestazione di interesse e alto valore culturale e ha come Presidente Onoraria la Senatrice Liliana Segre – spiegano dall’organizzazione – ed è un’iniziativa
che nasce dalla volontà di valorizzare la letteratura italiana contemporanea ispirata ai temi presenti nell’opera della scrittrice Clara Sereni (1946-2018) che, nell’arco della sua vita, ha saputo coniugare scrittura e impegno civile riservando particolare attenzione al mondo delle donne e degli ‘ultimi’ della società”.
Il Premio è indetto dall’Associazione culturale Officina delle Scritture e dei Linguaggi e da Ali&no editrice, in collaborazione con il Comune di Perugia e con la rivista “NOIDONNE”, con il patrocinio di: UCEI (Unione Comunità Ebraiche Italiane), Assemblea Legislativa della Regione Umbria, Università degli Studi di Perugia, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Guglielmo Giordano, Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria
Le sezioni del Premio riguardano la Narrativa Edita e Inedita e privilegiano romanzi di carattere sociale, civile o che abbiano come tema centrale l'universo femminile, storie di resilienza, di legalità, di cura, di integrazione, di diversità.
LA FONDAZIONE GUGLIELMO GIORDANO
La Fondazione Guglielmo Giordano, creata a Perugia nel 2000, è intitolata alla memoria Guglielmo Giordano e nasce con il preciso intento di svolgere la propria azione negli stessi ambiti ove si esplicarono la ricerca scientifica e gli interessi culturali del celebre tecnologo italiano.
La Fondazione promuove quindi studi e ricerche di carattere storico e tecnologico attorno al legno e parimenti interagisce con il mondo dell’arte attraverso la proposizione di seminari, convegni, grandi eventi espositivi e pubblicazioni sulle più significative espressioni artistiche del passato e del contemporaneo.
Il programma di ricerca sul tema del legno si svolge all’interno di tre principali indirizzi di studio: un indirizzo ambientale, riguardante il legno inteso come materia prima, ma soprattutto come risorsa forestale da salvaguardare in relazione all’ambiente, al territorio e al paesaggio; un indirizzo scientifico e tecnologico riguardante lo studio delle strutture lignee, particolarmente in architettura; un indirizzo artistico dedicato all’utilizzo del legno nelle arti figurative – dai supporti pittorici alla statuaria, dalla liuteria all’ebanisteria – e nel design.
Dal 2004, attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi in tutto il mondo, la Fondazione promuove la conoscenza del dipinto “Bambin Gesù delle Mani” del Pinturicchio, proveniente da un affresco delle stanze vaticane ora scomparso.
La parte più preziosa dell’intera composizione – il Bambino Gesù Benedicente – rientrata in Umbria dopo oltre cinque secoli, è stata acquisita dal gruppo Margaritelli e affidata alla Fondazione Guglielmo Giordano affinché ne curi lo studio e la divulgazione.
a cura della redazione