È tutto pronto al civico 2 di Passeggiata Cavallotti sul Lungomare di Ventimiglia. Lo Chef Diego Pani, sua sorella Marina e la loro brigata inaugurano il giardino estivo del ristorante Marco Polo 1960 e si accingono a servire un’esperienza gastronomica unica nel suo genere.

Sono trascorsi oltre 60 anni da quando nonno Oreste Pani costruiva con le proprie mani una palafitta di legno a pochi passi dal mare sulla spiaggia di Ventimiglia. Al suo fianco c’era nonna Maria che, con la sua cucina e le sue ricette segrete, in pochi anni avrebbe reso il Marco Polo il place-to-be per i giovani locali e i numerosi turisti che frequentano la città in estate.

Con la scomparsa di Oreste, lo scettro è passato al figlio Marco e a sua moglie Ivana, che, dopo aver vissuto numerose esperienze in alcune delle cucine più importanti del tempo, hanno rinnovato completamente il Marco Polo 1960.

Nel 2018 Diego Pani, dopo diverse importanti esperienze nelle cucine di noti Chef internazionali, come Guy Savoy e Alain Ducasse, prende il posto del padre Marco alla guida del ristorante. Affiancato dalla sorella Marina, decide di portare avanti un’idea ben precisa di ristorazione, che trova la sua massima espressione nel concetto di “vintage contemporaneo”.

Un menù che in pochi piatti concreti e diretti racconta la personalità e il percorso dello Chef Patron Diego Pani e al tempo stesso ripercorre la storia di un ristorante, così legata a quella del panorama culinario della Liguria, e di una famiglia, cui la ristorazione scorre nelle vene.

Quest’estate è possibile cenare nel giardino sulla spiaggia, all’ombra dei grandi alberi di eucalipto, circondati da siepi, fiori e piante come in una vera oasi a pochi passi dal mare, scegliendo da una carta suddivisa in Antipasti, Primi Piatti, Secondi Piatti e Dessert, oppure dalla sezione dedicata ai Segreti di Famiglia, quelle ricette tramandate di nonna, padre e figlio per tre generazioni e che dal 1960 stupiscono gli ospiti del ristorante.

L’Orata e Foie Gras, salsa bouillabaisse e pesto alla genovese e gli Spaghetti alle alici al mortaio e burro di Francia, che rappresentano, in modalità diverse, le anime ventimigliese e francese dello Chef; il Risotto 1960 al polpo e alle erbe di mia nonna Maria, il cui pesto di 10 erbe diverse è noto solamente a un membro della famiglia Pani per volta; l’Insalata di ostriche in frittura alla vinaigrette di tartufi e gli Spaghetti freschi ai peperoni, scampi crudi, finocchiona e condimento alla rucola, le più recenti creazioni contemporanee dello Chef.

Queste sono solo alcune delle portate che formano la carta del Marco Polo 1960, dove ciascuna creazione diventa portavoce di un messaggio preciso che Diego vuole dare: portare in tavola una cucina coerente con il luogo in cui viene degustata, fatta dal meglio della selezione della zona, grazie al sapere tramandatogli dalla famiglia e dai più grandi Chef con cui ha lavorato e alla collaborazione con artigiani locali che condividono la sua stessa filosofia di cucina e di vita.

 

a cura della redazione

Written by giovanni47