Incoraggiare il dialogo tra finanza e imprenditori e facilitare l’accesso al credito da parte delle PMI. È questo l’obiettivo con cui si è svolto oggi “Believe – Giving Credit To The Future”, il primo evento promosso da illimity per provare a costruire un ecosistema virtuoso che faciliti l’accesso delle nostre piccole e medie imprese al credito e agli strumenti finanziari a disposizione. Il focus del dibattito, in linea con la mission di illimity, si è spostato da una visione strettamente bancario-finanziaria ad una imprenditoriale.
“Tocchiamo con mano ogni giorno grande dinamismo nel mondo delle PMI – ha dichiarato, in apertura, Corrado Passera, Fondatore e CEO di illimity – le crisi macroeconomiche che si sono accumulate nel nuovo millennio hanno fatto grande selezione e creato imprese resilienti in ogni settore.
Percepiamo grande voglia di investire e di crescere anche in momenti turbolenti come questi, da parte di un gran numero di imprese. L’ecosistema del credito è ampio e buone operazioni necessitano quasi sempre anche di altre professionalità – legali, tecniche, amministrative – che una banca non può avere al suo interno, ma deve saper mobilitare. Alcune di queste le abbiamo coinvolte oggi per discutere insieme come si può collaborare ancora meglio nel ‘dare credito al futuro’ ”.
Nel presentare la ricerca realizzata da McKinsey & Company per illimity sui megatrend che guideranno l’evoluzione del Real Estate, Andrea Clamer, Head of Distressed Credit Division di illimity, ha precisato come “oggi possiamo parlare di una vera e propria Real Estate Revolution” con “modelli di business che cavalcano trend globali come la sostenibilità e la rigenerazione urbana”. “illimity, nel suo piccolo, con il Desk Energy, raggiungendo il primo target di investimento di 100 milioni di euro in impianti fotovoltaici attraverso la joint venture con VEI Green, ha prodotto nel corso del 2021 9,1 GWh di energia rinnovabile. Inoltre, con fondazione illimity, contribuisce alla rigenerazione sociale di asset immobiliari, creando valore per le comunità locali.”
I 4 trend osservati nel settore del Real Estate sono:
SOSTENIBILITÀ.
Si stima che la progressiva diffusione di progetti green porterà entro il 2050 a una riduzione del 40% delle emissioni di carbonio generata dal settore. Gli spazi degli edifici sono destinati ad evolversi per accogliere in modo sempre più efficiente nuove soluzioni improntate alla sostenibilità ambientale come gli “In-house farming” (colture verticali che permettono di realizzare dai piccoli orti alle grandi produzioni alimentari) e i “Rooftop Energy” (la destinazione dei nuovi tetti, o la conversione degli spazi di edifici esistenti, in aree di produzione di energia solare).
L’attenzione verso l’inclusività economica anche in ambito urbanistico è destinata a crescere, soprattutto in Italia che conta una percentuale ridotta di edilizia sociale, pari a circa ¼ rispetto a quella mediamente diffusa in Europa a livello pro-capite (12 unità ogni 100.000 abitanti contro le 50 di media in Europa). Molti operatori si stanno muovendo in tale ambito anche secondo nuovi modelli integrati che vanno dalla raccolta di capitali alla gestione.
RIGENERAZIONE URBANA.
In Italia si stima la potenziale trasformazione di oltre 100 milioni di mq nei prossimi 5 anni, con 6 aree di focalizzazione: uffici pubblici e scolastici, creazione di piattaforme dedicate agli affitti, edilizia sociale, edilizia sanitaria, senior e student housing. Tale stima si fonda sul gap tra Italia e Europa: l’Italia non utilizza il 23% dei propri edifici, contro una media europea del 5%; il 40% degli edifici italiani sono stati costruiti prima del 1960 rispetto a una media europea del 30%; infine, l’edilizia scolastica è inferiore del 50% rispetto alla media europea.
TECNOLOGIA E DATI. Sul fronte Real Estate, la ricerca identifica oltre 60 applicazioni che potranno rendere gli spazi interconnessi all’interno di “smart cities” e che avranno un enorme impatto in termini di innovazione ed efficienza in 8 diversi ambiti: sicurezza, sanità, mobilità, burocrazia, socialità e gestione dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti. Queste nuove soluzioni determineranno la necessità per gli operatori di definire nuove partnership con operatori di diversi settori, per esempio con quelli della Digital Health Care per la smart diagnostic. Si prevede che il mercato della Sharing Mobility nelle principali città italiane crescerà mediamente dell’11% all’anno fino al 2030 con un’integrazione crescente della “Mobility as a service platform” che coinvolgerà non solo costruttori e fondi infrastrutturali, ma anche banche, operatori di trasporto e di pagamento. In questo ambito si stimano 10 miliardi di dollari di investimenti a livello globale per i prossimi anni con ricavi in crescita annua del 15%, pari a circa 2 miliardi.
“Immobili più sostenibili, sviluppi dell’edilizia sociale per una maggiore inclusione, rigenerazione degli spazi urbani e una tecnologia diffusa giocheranno un ruolo sempre più centrale nel settore immobiliare, in Italia e nel mondo”, ha commentato Nicola Sandri, Senior Partner di McKinsey & Company. “Si tratta di trend che, se ben gestiti, potranno generare ulteriore crescita e innovazione per il settore, con evidenti e concreti benefici per l’intera società”
L’altro tema su cui si è concentrata la seconda parte dell’evento è stato la trasformazione dei modelli di business delle imprese. Nel presentare la ricerca, Enrico Fagioli, Head of Growth Credit Division di illimity, ha sottolineato che: “È sempre più necessaria un’evoluzione dell’offerta degli operatori finanziari per affiancare le aziende con soluzioni che permettano non solo di attraversare gli shock temporanei, ma anche di cavalcare i cambiamenti di lungo periodo con un approccio sostenibile e resiliente nel tempo. Le soluzioni offerte dai partner finanziari dovrebbero quindi evolvere verso un supporto non solo finanziario, ma anche industriale attraverso un’offerta completa e strutturata grazie al contributo di professionisti con competenze di turnaround oltre che settoriali e tecnologiche specifiche.”
Le tendenze osservate dalla ricerca sono:
ACCELERAZIONE TECNOLOGICA E DIGITALE.
In Italia, nel 2021, la spesa in Information and Communication Technologies è stata di 44,3 miliardi di euro e si prevede che crescerà a 52,3 miliardi nel 2025. La destinazione degli investimenti varia molto a seconda del campo in cui l’impresa opera: nel settore manifatturiero il 41% delle innovazioni tecnologiche adottate dalle imprese italiane riguarda la robotica, seguita dall’Internet of Things (40%), mentre nel settore delle infrastrutture predomina l’adozione delle piattaforme tecnologiche che rappresentano il 73% delle innovazioni tecnologiche adottate .
La crescente diffusione di sistemi di automazione a supporto dell’efficienza e della sostenibilità economica dei processi produttivi, richiederà non solo investimenti in tale ambito, ma anche personale specializzato. Secondo le previsioni, saranno 90 milioni i lavoratori in Europa a dover affrontare nuovi percorsi di formazione e, solo in Italia, si stima che ci siano 600mila posti di lavoro vacanti a causa della mancanza delle relative competenze necessarie.
SUPPLY CHAIN DISRUPTION.
A livello globale, si stima che fino al 26% della produzione sarà oggetto di re-shoring e/o nearshoring, strategie che le imprese dovranno implementare per limitare il potenziale impatto negativo derivante dalle interruzioni delle catene di approvvigionamento, quantificato in una flessione media dell’Ebitda fino al 42% nell’arco di un decennio. È certo che le imprese dovranno affrontare una profonda riorganizzazione dei processi industriali che si accompagnerà allo sviluppo della Digital Industry e delle applicazioni tecnologiche connesse ai sistemi di automazione.
EVOLUZIONE DEI MERCATI DEI CAPITALI.
Le aziende hanno oggi a disposizione un’offerta finanziaria mai vista prima sia in termini di strumenti – per esempio, i volumi di investimenti di Private Equity / Venture Capital e Private Debt in Italia sono raddoppiati rispetto al 2020 – sia in termini di tecnologie, con le fintech che ormai sono player consolidati del panorama finanziario italiano.
“Incertezza e volatilità caratterizzano il nostro tempo, mettendo a dura prova la resilienza delle aziende – ha aggiunto Alfonso Natale, Partner di McKinsey & Company – I temi evidenziati nella ricerca – digitale, automazione, sostenibilità, supply chain e mercati dei capitali – stanno cambiando il modo di fare impresa: trasformare questa discontinuità in vantaggio competitivo sarà determinante per una crescita sostenibile nel tempo”.
Entrambi i focus della ricerca sono stati seguiti da tavole rotonde che hanno coinvolto esperti dei settori di riferimento e portato la testimonianza di due imprese, Nespoli e Fintyre, che hanno raccontato la propria storia di trasformazione e rilancio rese possibili con il supporto della Divisione Growth Credit e di illimity SGR.
L’evento è proseguito nel pomeriggio con l’intervento di Nicola Gisonda, Architetto delle Officine del Volo, che ha raccontato il progetto di rigenerazione e rinascita da lui curato. La discussione si è poi concentrata sul modello di business dei servicer specializzati negli UTP Real Estate con gli interventi di Andrea Battisti, CEO neprix, Marco Sion Raccah, General Manager AREC, Andrea Giannelli, Senior partner Legance – Avvocati Associati e Riccardo Bianchi, Head of Valuations Advisory Services JLL.
La giornata si è conclusa con il racconto di case history di innovazione nel settore del Real Estate e di casi di rigenerazione di grandi immobili in disuso e riqualificazione di immobili in stress nel settore energy. Sui temi sono intervenuti Renato Ciccarelli, CEO abilio e Responsabile del progetto Quimmo, Simone Mazzarelli, CEO Urban Value, Luca Travaglini, Co-Founder and Co-CEO Planet Farms ed Elena Maspoli, Head of Special Situations Energy illimity.
a cura della redazione