Dalla pratica clinica alla ricerca scientifica, dall’aggiornamento tecnico al sostegno umanitario, senza trascurare i progetti di prevenzione: si estenderà a tutto campo la cooperazione tra Italia e Romania, secondo quanto previsto dal nuovo accordo quadro di collaborazione siglato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), dal Policlinico San Matteo di Pavia e dall’Istituto Oncologico “Al. Trestioreanu” di Bucarest (IOB).
All’evento di firma dell’accordo, che si è svolto presso il Rettorato dell’Università di Medicina e Farmacia (UMF) “Carol Davila” di Bucarest, hanno partecipato il Ministro della Salute, Alexandru Rafila, l’Ambasciatore italiano, Alfredo Maria Durante Mangoni, il sottosegretario di Stato del ministero romeno per i Fondi europei, Doina Iacoban, il Direttore Generale dell’INT, Carlo Nicora, il delegato del Presidente del Policlinico San Matteo di Pavia, Bruno Mazzacane, il Direttore dell’IOB, Bogdan Tănase, il Rettore dell’UMF, Viorel Jinga, e altre personalità di rilievo del mondo accademico e medico.
La firma consolida l’attività di collaborazione sanitaria e istituzionale italo-romena, fortemente voluta dal Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori Marco Votta.
“Il nostro scopo è di sviluppare una collaborazione proficua con la Romania, soprattutto nel campo dei servizi di prevenzione, diagnosi e cura dei tumori, mettendo reciprocamente a disposizione le conoscenze e le competenze di prim’ordine dei nostri istituti”, ha commentato il Presidente Marco Votta. “Da anni siamo impegnati nella cooperazione internazionale e questo è un progetto di ampio respiro che auspichiamo possa avere ricadute positive a lungo termine, a beneficio di tutti i malati oncologici.”
Un obiettivò prioritario sarà l’adeguamento dei servizi sanitari offerti alla popolazione romena, per colmare le attuali mancanze, soprattutto in termini di disparità di accesso alle cure.
“Siamo onorati e molto felici di questa collaborazione con l’Istituto Oncologico di Bucarest per promuovere e, allo stesso tempo, sostenere la cooperazione internazionale nel settore oncologico, clinico, scientifico, tecnico, assistenziale, anche nel campo della formazione, della prevenzione e del volontariato”, ha dichiarato nel suo intervento Carlo Nicora, Direttore Generale dell’INT. “Quella romena è la comunità straniera più numerosa nel nostro Paese e per questo siamo particolarmente onorati e felici di avviare questa collaborazione con l’Istituto Oncologico di Bucarest”.
“Vorrei ringraziare i nostri colleghi italiani per essere stati disponibili a stabilire una partnership a sostegno dei pazienti in Romania” – gli ha fatto eco il Ministro romeno della Salute, Alexandru Rafila. “Si tratta in realtà di un’estensione dell’attività di tutti i giorni, considerato che il 2% della popolazione italiana è di origine rumena, ed è stata sicuramente curata nel vostro Paese”.
Durante lo stesso evento è stato firmato un accordo quadro di collaborazione tra il Patriarcato della Chiesa ortodossa rumena e l’Associazione Salute Donna, con l’obiettivo di organizzare attività filantropiche rivolte ai pazienti oncologici.
“Il documento che stiamo per sottoscrivere è un atto istituzionale molto importante, poiché concretizza fattivamente l’importanza dello scambio di esperienze nel campo dell’assistenza ai malati oncologici”, ha spiegato nel suo intervento Anna Maria Mancuso, Presidente di Salute Donna. “Le associazioni di volontariato hanno un ruolo fondamentale: devono essere partner di un processo che vada sempre più a perfezionarsi per migliorare la qualità della vita di chi si trova ad affrontare una malattia come il cancro”.
“Abbiamo aderito con grande entusiasmo a questo protocollo d’intesa che ci vede al fianco dell’Istituto Tumori, ancora una volta, e dell’Istituto Oncologico di Bucarest” – commenta Bruno Mazzacane, consigliere di amministrazione della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia. – “Il San Matteo, da anni, è impegnato nella promozione e nel sostenere iniziative di cooperazione internazionale, per garantire un costante scambio scientifico, per concorrere ad una risposta ai bisogni di salute che arrivano da oltre i nostri confini”.
a cura della redazione