E’ stata presentata oggi alla stampa a Milano la XXIX edizione dell’Osservatorio Findomestic che stima un calo annuo in valore del 2% dei consumi di beni durevoli che tornano a 69,1 miliardi di euro come nel 2019.
Gli acquisti per la casa (+2,6%) tengono a galla il mercato dei beni durevoli compensando, almeno in parte, il crollo del settore motori (-6,2%).
Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic 2022, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Prometeia, la spesa delle famiglie in beni durevoli a fine anno toccherà quota 69,1 miliardi di euro con una contrazione del 2% rispetto al 2021, attribuibile ad una riduzione dei volumi (-7,6%) solo parzialmente compensata dalla crescita dei prezzi (+6,1%).
Le migliori performance si registrano nel comparto della telefonia, con un’impennata del giro d’affari del 7,1% grazie all’incremento record dei prezzi dell’11%, e in quello dei mobili, con un incremento del 4,8% favorito da un’inflazione al 7%; crescono anche gli elettrodomestici: +4,4% i grandi e +2,2% i piccoli, anche in questo caso grazie alla dinamica crescente dei prezzi che compensa la flessione dei volumi.
L’unica voce positiva nel campo della mobilità riguarda i motoveicoli, in aumento del 2,7%. Risultano in calo, invece, gli altri capitoli di spesa: -3,4% le auto usate, -7,2% l’information technology, -10,6% le auto nuove (domanda dei privati) e -12,2% per Tv/Hi-Fi.
“Gli italiani hanno reagito all’emergenza inflazione e al clima di incertezza investendo sulla dimensione domestica, come già accaduto nel 2020 e nel 2021 sull’onda della crisi pandemica. I beni legati alla casa raggiungeranno, secondo le nostre stime, un valore di 34 miliardi, a un passo dai 35 miliardi del mondo dei motori”. Ha commentato Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic Banca.
Il ripiegamento verso la sfera familiare emerge anche dall’analisi relativa ai primi nove mesi dell’anno dei trend nei segmenti chiave che restituiscono l’immagine della casa come ambiente-rifugio: il +8,9% dei frigoriferi, il +14,1% dei piani cottura, il +18,8% dei mobili da salotto, il +26,4% dei filtri per l’acqua e il 49,5% delle friggitrici raccontano di una rafforzata centralità della cucina e del soggiorno, irrinunciabili comfort zone di uno spazio domestico sempre più multifunzionale.
“Tutti i mercati dei beni durevoli, fatta eccezione per i motoveicoli, chiuderanno l’anno con una flessione dei volumi di vendita .Una flessione controbilanciata dalla dinamica inflattiva che riuscirà a portare in territorio positivo il valore dei comparti del mobile e della tecnologia ma non quello dell’auto”. Ha, poi, evidenziato Claudio Bardazzi, Responsabile dell’Osservatorio Findomestic.
Secondo Findomestic, che rimane leader nel mercato del credito al consumo in Italia, le regioni che evidenziano una migliore tenuta rispetto all’andamento negativo generalizzato sono la Toscana, con un calo dello 0,7% rispetto al 2021 per 5,1 miliardi complessivi di spesa, e la Lombardia, che contiene la flessione allo 0,9% e resta la regina dei consumi con 13,7 miliardi totali. Fanalini di coda sono, invece, la Basilicata (-5% per 500 milioni), le Marche (-3,9% per 1,7 miliardi) e la Calabria (-3,7% per 1,6 miliardi) insieme al Veneto, che nonostante il -3,6% si conferma la terza “forza” in Italia con un fatturato di 6,3 miliardi. Il quadro cambia parzialmente se si considera la spesa media per famiglia: nel 2022 troviamo in testa il Trentino-Alto Adige (3.308 euro), con Toscana (3.076 euro) e Emilia-Romagna (3.074) quasi appaiate al secondo posto. Ultima è la Campania (2.016 euro medi per famiglia), preceduta da Calabria (2.038 euro) e Basilicata (2.055).
a cura della redazione