Janssen, azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson, ha annunciato oggi nuovi risultati relativi allo studio di fase 1b MajesTEC-2 su teclistamab, il primo anticorpo bispecifico approvato dalla Commissione europea che reindirizza le cellule T sulle plasmacellule di mieloma, avendo come bersaglio sia l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) sia il CD3.

In particolare, i nuovi dati fanno riferimento ad una coorte dello studio che ha analizzato teclistamab in combinazione con la formulazione sottocutanea (SC) di daratumumab e con lenalidomide.1,2,3 Secondo i risultati, il regime di immunoterapia ha dimostrato un profilo di sicurezza gestibile, senza segnalazioni di sicurezza inaspettate.1 Una risposta parziale molto buona (VGPR) o superiore è stata raggiunta dal 90,3 per cento dei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario, che avessero ricevuto da una a tre linee di terapie precedenti, tra cui un inibitore del proteasoma e un agente immunomodulante, con un miglioramento delle risposte nel tempo.

I nuovi risultati sono stati presentati in occasione del congresso annuale dell’American Society of Hematology (ASH) 2022, che si è tenuto nei giorni scorsi a New Orleans (Abstract #160).1

“Questi dati evidenziano il potenziale dell’anticorpo bispecifico anti-BCMA teclistamab in combinazione con daratumumab, anticorpo che ha come bersaglio il CD38, e lenalidomide, nel trattamento del mieloma multiplo recidivato o refrattario”, Emma Searle, M.D., Ph.D., Consultant Haematologist and Honorary Senior Lecturer, The Christie Hospital and University of Manchester, e ricercatore principale dello studio. † “È la prima volta che vengono presentati i dati relativi al triplice regime di immunoterapia con teclistamab e grazie agli studi clinici in corso vogliamo capire come i pazienti possano trarre benefici da questa nuova combinazione.”

Ad un follow-up mediano di 8,4 mesi (range, 1,1 – 12,9), il tasso di risposta globale (ORR) è stato pari al 93,5 per cento.1 Tra tutti i pazienti coinvolti nello studio, il 90,3 per cento di questi ha raggiunto una risposta parziale molto buona e il 54,8 per cento ha invece raggiunto una risposta completa (CR) o migliore.1 Il tempo mediano alla risposta è stato di un mese (range, 0.7 – 3,3). Mentre, il tempo mediano alla risposta completa (CR) o migliore è stato di tre mesi (range, 1,0 – 10,4).1 Al cut-off dei dati, l’80,6 per cento dei pazienti è rimasto libero da progressione e ancora in trattamento.1 Le risposte sono rimaste profonde nel tempo e la durata mediana della risposta non è stata raggiunta.1

“Il mieloma multiplo è una neoplasia complessa e nonostante i progressi terapeutici degli ultimi anni, rimane una malattia incurabile.

Il nostro obiettivo è migliorare e ampliare le opzioni terapeutiche attualmente disponibili per i pazienti laddove ci sono ancora molte esigenze cliniche da soddisfare”, ha dichiarato Edmond Chan, MBChB M.D. (Res), EMEA Therapeutic Area Lead Haematology, Janssen-Cilag Limited.

“I dati presentati all’ASH sottolineano il potenziale di questo nuovo regime di combinazione per i pazienti affetti da mieloma multiplo e sono in linea con la nostra visione: affrontare questa patologia con opzioni terapeutiche innovative, complementari e combinabili in tutto il percorso della malattia. Per questo vogliamo investigare ulteriormente questa combinazione con teclistamab”.

MajesTEC-2 (NCT04722146) è uno studio multicoorte.1,2 L’obiettivo primario di questa specifica coorte è comprendere se gli effetti immunomodulanti di daratumumab SC e di lenalidomide possano potenziare la funzione di teclistamab, portando eventualmente ad una maggiore attività anti-mieloma in una popolazione più ampia di pazienti rispetto a quella indicata ad oggi.1,2 Lo studio MajesTEC-7 (NCT05552222) esaminerà il potenziale di questa combinazione rispetto alla combinazione di daratumumab, lenalidomide e desametasone, in pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi.4

Gli eventi avversi (AE) ematologici più frequenti osservati nello studio includono neutropenia (84,4 per cento di ogni grado, 78,1 per cento di grado 3/4) e trombocitopenia (25 per cento di ogni grado, 15,6 per cento di grado 3/4).1 L’evento avverso (AE) non ematologico più frequente è stata la sindrome da rilascio da citochine (CRS) (81,3 per cento, tutti di grado 1/2); il 97 per cento degli eventi correlati a CRS si sono verificati durante il ciclo 1.1

Altri eventi avversi non ematologici includono spossatezza (46,9 per cento di ogni grado, 6,3 per cento di grado 3/4), diarrea (46,9 per cento di ogni grado, nessuna di grado 3/4), tosse (40,6 per cento di ogni grado, 3,1 per cento di grado 3/4), Covid-19 (37,5 per cento di ogni grado, 12,5 di grado 3/4), insonnia (37,5 per cento di ogni grado, 3,1 di grado 3/4), ipofosfatemia (31,3 per cento di ogni grado, 6,3 per cento di grado 3/4), piressia (31,3 per cento di ogni grado, 3,1 per cento di grado 3/4), infezione del tratto respiratorio superiore (31,3 per cento di ogni grado, nessuno di grado 3/4), nausea (31,3 per cento di ogni grado, nessuno di grado 3/4), aumento dell’alanina aminotransferasi (ALT) (28,1 per cento di ogni grado, 9,4 per cento di grado 34) e polmonite (25 per cento di ogni grado, 15, per cento di grado 3/4).1 Due pazienti hanno interrotto il trattamento a causa dell’insorgere dell’infezione da Covid-19,1 ritenuta tuttavia non correlata allo studio da parte dello sperimentatore.5 Tra i pazienti arruolati nello studio, le infezioni sono state comuni, tuttavia la maggior parte è risultata di basso grado (90,6 per cento di ogni grado, 37,5 per cento di grado 3/4).1

Nuovi dati dallo studio di fase 1/2 MajesTEC-1 su teclistamab nel trattamento del mieloma multiplo recidivato o refrattario

Sono state presentate nuove analisi correlative dello studio MajesTEC-1 (NCT04557098).6,7 I dati di queste analisi possono essere utilizzati per comprendere meglio i fattori immunitari e tumorali di base che possono essere associati agli esiti nei pazienti trattati con teclistamab.6 I dati sono stati presentati nel corso di una sessione orale al congresso ASH (Abstract #97).6 Ulteriori dati farmacocinetici che valutano le potenziali interazioni farmacologiche con teclistamab sono stati presentati nel corso di una sessione poster separata (Abstract #3228), insieme ad analisi delle concentrazioni sieriche del farmaco dopo la somministrazione per via endovenosa e sottocutanea (Abstract #1911), per meglio comprendere il profilo farmacologico clinico di teclistamab.8,9

“Dopo la recente approvazione negli Stati Uniti e in Europa, possiamo affermare di essere entusiasti del potenziale che potrebbe avere teclistamab nel migliorare gli esiti clinici dei pazienti “, conclude Sen Zhuang, M.D., Ph.D., Vice President, Clinical Research and Development, Janssen Research & Development, LLC. “Continueremo ad impegnarci non solo per colmare i bisogni insoddisfatti delle persone con mieloma multiplo attraverso immunoterapie pronte all’utilizzo come teclistamab, ma anche per portare nuovi approcci terapeutici nel trattamento di tumori del sangue complessi”.

#FINE#

† La dott.ssa Searle ha lavorato in qualità di consulente di Janssen. Non ha ricevuto alcuna remunerazione per attività con la stampa.

MajesTEC-1
Lo studio multicoorte in aperto di fase 1/2 MajesTEC-1 (Fase 1: NCT03145181; Fase 2: NCT04557098), ha valutato la sicurezza e l’efficacia di teclistamab in pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario.7,10 I pazienti arruolati nello studio avevano ricevuto tre o più linee di terapia precedenti, tra cui un inibitore del proteasoma, un agente immunomodulante e un anticorpo anti-CD38 (classe triplo esposta), e avevano dimostrato una progressione in corso di ultima terapia.7,10 I pazienti (n=165; età media 64 anni) hanno ricevuto un’iniezione settimanale di teclistamab per via sottocutanea (1,5 mg/kg, preceduta da dosaggi incrementali di 0,06 e 0,3 mg/kg).11

MajesTEC-2
MajesTEC-2 (NCT04722146) è uno studio di fase 1b, multi-coorte, che ha come obiettivo valutare la sicurezza e l’efficacia di teclistamab in combinazione con altre terapie antitumorali in adulti con mieloma multiplo.1,2

Nella coorte di studio presentata, erano eleggibili al trattamento i pazienti che avevano ricevuto da una a tre linee di terapia precedenti, tra cui un inibitore del proteasoma e un agente immunomodulante.1,2 I pazienti (n=32) hanno ricevuto dosi settimanali di teclistamab (0,72 mg/kg o 1,5 mg/kg, con incremento del dosaggio), in aggiunta alla quantità approvata di daratumumab SC 1800 mg e lenalidomide 25 mg.1 Le risposte sono state valutate dallo sperimentatore in base ai criteri dell’International Myeloma Working Group e gli effetti collaterali sono stati valutati in base ai Common Terminology Criteria for Adverse Events (CTCAE) v5.0, ad eccezione della CRS e della sindrome di neurotossicità associata alle cellule effettrici immunitarie (ICANS), che sono state classificate in base alle linee guida dell’American Society for Transplantation and Cellular Therapy (ASTCT).1

Teclistamab

Teclistamab è un anticorpo bispecifico, somministrato per via sottocutanea, che reindirizza le cellule T e ha come bersaglio sia il BCMA che il CD3 per attivare l’attività antitumorale del sistema immunitario del paziente stesso.1,3,5 Teclistamab è in fase di sperimentazione in diversi studi sia in monoterapia sia in combinazione con altre molecole.2,7,12,13,14

Teclistamab è stato approvato dalla Commissione europea ad agosto 2022.15 La domanda di autorizzazione all’immissione in commercio condizionata di teclistamab è stata valutata dal Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) tramite procedura accelerata al fine di garantire un accesso più veloce al farmaco.15 La scelta è stata supportata anche attraverso la designazione PRIME (PRIority MEdicines), da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). La designazione PRIME offre un’interazione potenziata, un dialogo anticipato per ottimizzare i progetti di sviluppo del farmaco e velocizza la valutazione di progressi scientifici avanzati che mirano a bisogni ancora insoddisfatti.16

Per ulteriori informazioni su teclistamab, consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto all’indirizzo:
https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/tecvayli-epar-product-information_it.pdf

Daratumumab e daratumumab SC

Janssen è impegnata ad esplorare il potenziale di daratumumab per i pazienti affetti da mieloma multiplo in tutto lo spettro della malattia. Daratumumab è stato approvato in otto indicazioni per il mieloma multiplo, tre delle quali sono in prima linea, compresi i pazienti di nuova diagnosi idonei e non idonei al trapianto.17

Nell’agosto 2012, Janssen Biotech, Inc. e Genmab A/S hanno stipulato un accordo a livello mondiale, che ha concesso a Janssen una licenza esclusiva per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di daratumumab. Dal momento del lancio, si stima che circa 190.000 pazienti siano stati trattati con daratumumab in tutto il mondo.18 Daratumumab SC è l’unico anticorpo anti-CD38 autorizzato per essere somministrato sottocute per il trattamento di pazienti affetti da mieloma multiplo.17 Daratumumab SC è formulato in combinazione con ialuronidasi umana ricombinante PH20 (rHuPH20), la tecnologia di rilascio dei farmaci ENHANZE® della Halozyme.19

Il CD38 è una proteina di superfice che è altamente espressa nelle cellule con mieloma multiplo, indipendentemente dallo stato di avanzamento della malattia.17 Daratumumab SC si lega al CD38 e induce la morte delle cellule tumorali.17 I risultati di otto studi clinici di fase 3, per il trattamento del mieloma multiplo in prima linea e in recidiva, hanno dimostrato che i regimi a base daratumumab hanno portato ad un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione e/o della sopravvivenza globale.20,21,22,23,24,25,26,27

Il Mieloma Multiplo

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue incurabile che riguarda una tipologia di globuli bianchi, le plasmacellule, che si trovano nel midollo osseo.28,29 Quando queste cellule acquisiscono delle mutazioni genetiche, vanno incontro ad una proliferazione senza controllo.29 In Europa, nel 2020 sono state diagnosticate oltre 50.900 persone con mieloma multiplo e sono morti oltre 32.500 pazienti.30
Mentre alcuni pazienti con mieloma multiplo non presentano alcun sintomo, la maggior parte viene diagnosticata proprio a causa dei sintomi che possono includere fratture o dolore alle ossa, riduzione dei globuli rossi, stanchezza, aumento dei livelli di calcio, o insufficienza renale.31

Janssen

In Janssen stiamo lavorando a un futuro dove le malattie siano un ricordo del passato. Siamo l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, e lavoriamo instancabilmente per rendere quel futuro una realtà per i pazienti di tutto il mondo, combattendo la malattia con la scienza, migliorando l’accesso con l’ingegno, e curando la sofferenza. Ci concentriamo su aree della medicina dove possiamo fare la differenza: Cardiovascolare & Metabolica, Immunologia, Malattie Infettive & Vaccini, Neuroscienze, Oncologia e Ipertensione Polmonare. Per saperne di più, visitate il sito: http://www.janssen.com/emea e seguiteci su http://www.twitter.com/janssenEMEA per le nostre ultime news.

Janssen-Cilag Ltd. Middle East e Janssen Research and Development, LLC sono parte di Janssen Pharmaceutical Companies di Johnson & Johnson.

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A further list and descriptions of these risks, uncertainties and other factors can be found in Johnson & Johnson’s Annual Report on Form 10-K for the fiscal year ended December 29, 2019, including in the sections captioned “Cautionary Note Regarding Forward-Looking Statements” and “Item 1A. Risk Factors,” and in the company’s most recently filed Quarterly Report on Form 10-Q, and the company’s subsequent filings with the Securities and Exchange Commission.

Copies of these filings are available online at www.sec.gov, www.jnj.com or on request from Johnson & Johnson. Neither the Janssen Pharmaceutical Companies nor Johnson & Johnson undertakes to update any forward-looking statement as a result of new information or future events or developments.

 

a cura della redazione

Written by giovanni47