Si è svolta a Roma, giovedì 1° dicembre ’22 nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, la manifestazione celebrativa dell’ottava edizione del Premio 100 Eccellenze Italiane, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intento è stato quello di premiare le cento case history più rappresentative d’Italia, per merito, dei diversi ambiti dell’economia, delle scienze, delle arti e della pubblica amministrazione.
La prestigiosa iniziativa è stata promossa dall’associazione Liber, in collaborazione con la casa editrice Rde dell’editore Riccardo Dell’Anna.
La San Marco che, nei suoi oltre cento anni di storia, ha saputo portare e diffondere la cultura del caffè, in particolare dell’espresso, nei cinque continenti, ha ricevuto questo riconoscimento ambito, riservato alle imprese che hanno un reale merito nell’aver contribuito allo sviluppo socioeconomico dell’Italia.
“Un premio che rilegge i valori, i codici e l’ispirazione del Made in Italy – dichiara Roberto Nocera, CEO de La San Marco – narrandone le peculiarità dell’ingegno in vari settori. Un premio che racconta l’Italia delle eccellenze in ogni campo, che dedico a tutte le donne e gli uomini che in questi 102 anni, indossando la maglia La San Marco, hanno contribuito a costruire e a mantenere viva la leggenda e la reputazione del nostro marchio, in ogni angolo del mondo. ”
Un orgoglio per l’azienda e un riconoscimento internazionale anche per il territorio a cui La San Marco, pur essendo una realtà dalla visione globale grazie all’export in 120 nazioni, rimane fortemente radicata. La sede, dove avviene il cento per cento della produzione, si trova a Gradisca d’Isonzo (GO) e dà lavoro a circa 100 dipendenti, provenienti quasi esclusivamente dal territorio circostante.
Un dato importante, che consente di portare un positivo impatto occupazionale nella zona. A dimostrazione del ruolo sociale dell’azienda vi è l’attenzione nei confronti di tutti i lavoratori.
Ogni operaio, grazie alla metodologia della lean production a isole, diventa responsabile e protagonista nella realizzazione della singola macchina perché non esiste il lavoro in catena di montaggio: ogni operatore possiede una propria postazione nella quale si occupa dell’intero assemblaggio.
Una peculiarità che si è deciso di esaltare con l’inserimento della firma di chi ha realizzato ogni singola macchina. In questo modo, l’esemplare diviene unico e strettamente legato a chi, con dedizione e attenzione, ha contributo alla sua creazione.
a cura della redazione