Il MASI Lugano presenta il programma espositivo 2023: la stagione si apre con la personale di un grande della fotografia del Novecento, Werner Bischof, e prosegue con la pittura contemporanea dell’artista Rita Ackermann.
Ad inaugurare la stagione Werner Bischof (Zurigo, 1916 – Trujillo, Perù, 1954), uno dei grandi maestri della fotografia del XX secolo.
La mostra “Unseen Colour” esplora l’opera a colori del fotografo svizzero attraverso una sorprendente selezione di circa 100 fotografie inedite scattate tra il 1939 alla metà degli anni ’50.
L’esposizione si propone come un libero viaggio attraverso i mondi visitati e vissuti da Bischof, tra fotografia oggettuale e reportage, e copre tutto l’arco della sua carriera.
Il secondo appuntamento espositivo 2023 guarda alla pittura contemporanea. Con Hidden la più grande retrospettiva mai dedicata finora all’opera di Rita Ackermann (Budapest, 1968, vive e lavora a New York).
Il progetto espositivo riunisce una cinquantina fra dipinti e disegni realizzati da Ackermann negli ultimi 30 anni a New York City, rendendo conto sia delle tematiche esplorate dalla sua opera giovanile sia delle ricerche più recenti.
La mostra su Hedi Mertens è dedicata all’arte concreta e costruttiva svizzera e restituisce al pubblico l’opera e la singolare storia di un’artista che proprio in Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare la propria arte. Mertens (San Gallo, 1893 – Carona, 1982) inizia la sua carriera da artista negli anni ’60 del Novecento, in età già avanzata. In poco più di vent’anni riesce comunque a sviluppare rapidamente un proprio vocabolario artistico forte e indipendente, grazie anche all’intenso scambio con i rappresentanti dell’arte concreta zurighese, come Max Bill, Camille Graeser, Verena Loewensberg e Richard Paul Lohse. L’esposizione è realizzata in collaborazione con l’Haus Konstruktiv di Zurigo.
In primavera “At the studio”, a cura di Danna Olgiati, una mostra dedicata principalmente ad opere, molte delle quali di recente acquisizione, in dialogo costante tra presente e passato dove il concetto di studio d’artista si esplicita attraverso varie forme e media.
Tra gli artisti: Nairy Baghramian, Louise Bourgeois, Giorgio de Chirico, Emilio Isgrò, Ilya Kabakov, Arturo Martini, Fausto Melotti, Marisa Merz, Ugo Mulas, Henrik Olesen, Giulio Paolini, Paola Pivi, Pietro Roccasalva, Pamela Rosenkranz, Alberto Savinio, Gino Severini, Tatiana Trouvé, Cy Twombly, Franco Vimercati, Rachel Whiteread.
Alexej von Jawlensky ad Ascona “… i tre anni più interessanti della mia vita…” è il titolo della mostra che ripercorre gli anni trascorsi dall’artista russo in Ticino.
Alexej von Jawlensky (Toržok, 1864 – Wiesbaden, 1941) fu tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung München e membro del Blaue Reiter, allo scoppio della prima Guerra Mondiale lascia precipitosamente la Germania e dopo aver toccato altre località svizzere giunge ad Ascona. Il periodo trascorso nella cittadina ticinese rimane fondamentale nel suo percorso artistico.
Sulle rive del Lago Maggiore si consolida infatti il suo linguaggio pittorico personale, in cui le accese cromie e le linee marcate dell’espressionismo si coniugano con le forme semplificate e le trasparenze cromatiche dell’astrazione.
A giugno a Palazzo Reali la mostra “Bally Artist Award 2023” con le opere del vincitore/vincitrice del Premio Bally. Il concorso, indetto dalla Fondazione Bally in collaborazione con il MASI, intende promuovere il mondo artistico e creativo del Ticino e della Svizzera.
Nell’autunno 2023 il MASI ospiterà “Da Dürer a Warhol.
Capolavori dalla Graphische Sammlung ETH Zürich”.
Questo appuntamento espositivo d’eccezione presenta al pubblico i nuclei più importanti della Collezione di arte grafica del Politecnico federale di Zurigo (ETH), che per l’occasione verranno esposti insieme per la prima volta.
La collezione grafica dell’ETH di Zurigo è considerata come una delle più grandi collezioni di stampe e disegni della Svizzera.
In mostra ci saranno capolavori di artisti come Albrecht Dürer, Lucas van Leyden, Albrecht Altdorfer, Francesco Parmigianino, Hendrik Goltzius, Rembrandt van Rijn, Francisco de Goya, Giovanni Battista Piranesi, Andy Warhol e molti altri ancora.
Oltre a tracciare un affascinante percorso nella storia dell’arte degli ultimi sei secoli, l’esposizione offre una panoramica approfondita delle varie tecniche di incisione e disegno utilizzate e perfezionate dagli artisti e dalle artiste nel corso dei secoli.
Alexej von Jawlensky, Mytischer Kopf: Mädchenkopf (halbseitlich), 1918 c. Olio e matita su carta stesa su cartone, Kunstmuseum Basel- Stiftung Im Obersteg, Depositum im Kunstmuseum Basel. Foto: Martin P. Bühler.
Sempre in autunno Dove la luce” , a cura di Gabriella Belli, in collaborazione con l’archivio Piero Dorazio. Progetto dell’allestimento Arch. Mario Botta.
L’esposizione intende presentare al pubblico un “caso” straordinario di affinità elettive tra due grandi maestri dell’arte italiana del Novecento, Giacomo Balla (1871- 1958), con un nucleo molto importante di compenetrazioni iridescenti del 1912, molte delle quali in prestito dalla GAM di Torino e il più giovane pittore romano Piero Dorazio (1927-2005), con una serie di opere della serie “Reticoli”, che datano dal 1959 al 1963.
Il titolo stesso, omaggio alla omonima raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti, illustrata da Dorazio, suggerisce il tema del confronto: la luce, quintessenza della vita ma anche sfida perenne degli artisti che con essa da sempre hanno dovuto misurare le proprie capacità espressive.
Un cartellone di tutto rispetto di opere e di artisti tale da appagare l’occhio dei critici piu’ raffinati.
a cura della redazione