OmniArtVerse è un laboratorio indipendente per l’arte digitale nato nell’estate del 2022.
Si occupa di esplorare il rapporto tra arte e tecnologia, invitando artisti emergenti a sperimentare con i nuovi media digitali, accompagnandoli nel processo di ricerca, produzione e distribuzione di opere d’arte registrate sulla blockchain tramite non-fungibile-tokens (NFT), reperibili su Nifty Gateway.
Arte e tecnologia hanno vissuto un rapporto di profonda influenza reciproca nel corso dell’intero processo evolutivo della specie umana.
La tecnologia ha avuto un impatto significativo sul modo in cui l’arte è stata creata, presentata e fruita, e l’arte è spesso stata in prima linea nell’esplorare e interpretare le implicazioni sociali e culturali dei nuovi media.
A partire dalla convinzione che la tecnologia possa rappresentare uno strumento per porsi delle domande – più che fornire delle risposte – e mettere in discussione narrazioni e sistemi dominanti che ne modellano evoluzione e utilizzo, OmniArtVerse intende contribuire a costruire una comunità di persone interessate a comprendere meglio l’arte digitale e le sue potenzialità non solo dal punto di vista economico ma soprattutto come strumento creativo capace di aprire nuove prospettive.
Per il suo debutto, OmniArtVerse ha invitato Paolo Bufalini a ideare un progetto ibrido tra produzione artistica digitale e spazio fisico, che l’artista ha voluto dedicare alle complesse interazioni che intercorrono tra intimità, tecnologia, privacy, fiducia, controllo, perfettibilità e profittabilità del corpo.
Nasce così Land of Nod, a cura di Treti Galaxie (Matteo Mottin e Ramona Ponzini), che riprende l’espressione idiomatica inglese to be in the land of Nod, sinonimo di asleep (addormentato). Se nel libro della Genesi, la Terra di Nod identifica un luogo popolato da visioni mostruose dove Caino viene esiliato dopo l’assassinio del fratello, dal Settecento in poi perde questa accezione cupa per coincidere con “il mondo dei sogni”.
Il punto di partenza di Land of Nod è la registrazione dei dati biometrici (frequenza respiratoria, battito cardiaco, movimenti del corpo) della compagna di Bufalini, Federica, durante un’intera notte di sonno.
La registrazione, effettuata tramite un dispositivo di monitoraggio indossabile, fornisce una sorta di ritratto in forma di dati, poi registrato come NFT sulla Blockchain e commercializzato a partire dal 2 febbraio 2023 tramite la piattaforma Nifty Gateway. L’artista ha documentato tale processo tramite una fotografia scattata con il banco ottico, in collaborazione con il fotografo Marcello Galvani.
All’apparente incorporeità del digitale fa dunque da contraltare la materialità della fotografia analogica. Ne risultano una versione stampata a contatto – The Sleeper – e una stampa digitale a grandezza naturale – The Sleeper (life-size) – realizzata a partire dalla scansione del negativo.
Con il progetto Land of Nod, Paolo Bufalini non rinuncia alla pratica scultorea, che lo contraddistingue, come sottolinea Treti Galaxie: “Nelle sculture di Bufalini è sempre presente un accostamento tra elementi o situazioni apparentemente estranee.
La loro relazione non si esplicita sul piano fisico ma si sviluppa in maniera intuitiva e inconscia nello sguardo di chi le osserva. Land of Nod è un’opera in cui presenza e assenza convivono. In generale, una scultura è caratterizzata da una presenza fisica nelle tre dimensioni spaziali.
I dati sul respiro e sulla circolazione sanguigna raccolti per l’opera fanno tutti riferimento a volumi. Noi non possiamo vederli, ma interpolando i dati raccolti dal sensore biometrico un computer potrebbe facilmente ricostruirli e visualizzarli. È a tutti gli effetti una scultura, ma non è percepibile come tale dagli organi di senso di cui sono dotati gli esseri umani”.
Mettendo in campo la prospettiva personale – la relazione sentimentale con la propria la compagna – Bufalini duplica il rapporto di intimità che intercorre tra dispositivi tecnologici e utenti, in cui fiducia e timore per il controllo sono in continua rinegoziazione.
In questo senso, la registrazione del respiro corrisponde simbolicamente al celebre topos del furto dell’anima, e la sua reificazione tramite l’autenticazione NFT non è che il corollario di questo processo.
Nel saggio 24/7 – Il capitalismo all’assalto del sonno, lo studioso statunitense Jonathan Crary descrive il sonno come l’unica porzione temporale ancora impermeabile alle dinamiche di performatività e vantaggio economico.
Mettendo a profitto anche quella che sembrava una sorta di zona franca, vengono sottolineati i nuovi gradi di pervasività raggiunti dai dispositivi tecnologici. Infine, l’artista è interessato alla feticizzazione del dato, all’idea che la registrazione sopravviva nel tempo alla persona, diventando il simulacro di una notte, dei movimenti e dei dati di un corpo nel momento di sua massima vulnerabilità.
Land of Nod, commissionato da OmniArtVerse e prodotto con il sostegno di Foundation for Art and Blockchain con il progetto grafico di Marco Casella, viene lanciato in concomitanza con la mostra beloved, a cura del duo curatoriale/editoriale Condylura, dove sarà esposta per la prima volta l’opera fotografica The Sleeper (life-size) presso Gelateria Sogni di Ghiaccio (2-12 febbraio 2023), nell’ambito dell’undicesima edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in concomitanza di Arte Fiera.
Paolo Bufalini (Roma, 1994) vive a Bologna, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Tra il 2016 e il 2019 ha gestito lo spazio no profit TRIPLA, di cui è stato co-fondatore.
Sue mostre recenti includono: MON viewing room (personale), Torino (2022); Casting the Castle III – They repeat themselves constantly, but do not create a sense of habit, Civitella Ranieri Foundation, Umbertide (2022); A paradise for smiling alligators, Mura Urbiche, Lecce (2022); Forget me not, Fabbri-Schenker Projects, Londra (2022); eve (personale), MASSIMO, Milano (2021); Futuro. Arte e Società dagli anni Sessanta a domani, Gallerie d’Italia, Vicenza (2020); Martedì (personale), Localedue, Bologna (2020); Estate Autunno, State Of, Milano (2019); Snoozin’ Gutssss, Neverneverland, Amsterdam (2019); Low (personale), Adiacenze, Bologna (2018); Bello, Dimora Artica, Milano (2018); Playing Scenic, Pinacoteca Nazionale, Bologna (2017); Tirarsi Fuori, P420, Bologna (2017). Nel 2021 è tra gli artisti selezionati per la residenza d’artista Nuovo Forno del Pane presso il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Tra i premi ricevuti negli ultimi anni: Carapelli for Art (2022); Premio Combat (2020); Premio Acquisto Opere d’arte della regione Emilia-Romagna (2020). paolobufalini.com
Treti Galaxie è un art project fondato da Matteo Mottin e Ramona Ponzini. Il suo obiettivo è lavorare con gli artisti in maniera espansa, rispettandone i progetti e le idee e aiutandoli a produrre e sviluppare mostre nella maniera più completa.
Per questa ragione sceglie di non avere una sede fissa ma di cercare ogni volta lo spazio che meglio si adatta al progetto a cui sta lavorando.
Nel 2020 cura il progetto Endless Nostalghia, dedicato al lavoro del regista Andrej Tarkovskij, tra i vincitori del bando Toscanaincontemporanea2020. Nel 2021 è co-curatore di Supercondominio3 per il Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea, e curatore del Torino Social Impact Art Award, promosso da Artissima.
Nel 2022 apre la stagione espositiva del NAM di Manifattura Tabacchi di Firenze con la mostra personale The Vernal Age of Miry Mirrors di Michele Gabriele, e cura la VI Edizione del Club GAMeC Prize. Collabora con Artissima come curatore della terza edizione del TSI Art Award e per la piattaforma Artissima Voice Over.
Per la Fondazione Eataly Art House si occupa del coordinamento del Premio E.ART.H.. tretigalaxie.com
a cura della redazione