MUSEION PASSAGE

 

DAN GRAHAM. Sonic Youth Pavilion

17.03.2023  –  03.09.2023

 

ALBERT MAYR Time Aspects

17.03.2023  –  04.06.2023

 

 

 

Museion

Piazza Piero Siena 1, Bolzano

 

Dan Graham. Sonic Youth Pavilion, Installation view, Museion Bolzano. Photo: Daniele Fiorentino

Dan Graham. Sonic Youth Pavilion feat. ZeLIG

A cura di Frida Carazzato ed Elena Bini
Durata mostra: 17.03.-03.09.2023

Ingresso libero

 

Primo momento feat. ZeLIG: 17.03 – 04.06 My Bolzano. Sguardi sulla città

Secondo momento feat. Saim Demircan: 09.06 – 03.09.2023 Time Frame

 

A Museion Passage – spazio dedicato alla valorizzazione della collezione museale e al legame con il territorio, accessibile gratuitamente – inaugura l’opera dell’artista visivo Dan Graham Sonic Youth Pavilion destinata ad ospitare progetti collaterali sull’analisi del video come strumento artistico.

 

L’installazione, al tempo stesso una scultura, un elemento architettonico e una mostra, è stata concepita e creata dall’artista nel 2008 appositamente per Museion, come parte integrante della mostra “SONIC YOUTH etc.: SENSATIONAL FIX”. Lo spazio e l’opera concepito da Graham e ora posizionato al piano terra di Museion prende la forma di un padiglione di vetri e specchi semiriflettenti, con pareti di acciaio traforato dove è possibile entrare, un ambiente permeabile allo sguardo sia di chi è fuori che di chi è dentro.

 

Il padiglione appartenente alla collezione museale è un esemplare unico, pensato dall’artista non solo come ambiente architettonico, ma anche come un display per contenuti multimediali, dove vengono infatti accolte alcune postazioni video con cui il visitatore può interagire.

 

L’opera racchiude nel corso della mostra due momenti distinti della programmazione di Passage, per analizzare il mezzo del video come strumento di indagine artistica a tutto tondo.

 

Il primo momento (17.03 – 04.06) dal titolo My Bolzano. Sguardi sulla città è dedicato alla collaborazione tra Museion e ZeLIG – Scuola di documentario, televisione e new media di Bolzano. All’interno del padiglione, quattro postazioni video accolgono i primi esercizi documentari degli studenti e delle studentesse del primo anno, incentrati sulla città e i suoi abitanti, per lo sviluppo di un linguaggio autoriale personale. Il padiglione diventa così una sorta di finestra sull’attività dell’istituto e sui primi processi di visione e racconto attraverso il video.

 

My Bolzano, titolo di queste produzioni, racconta di un rapporto intimo e ancora giovane con la città e il mezzo della telecamera. Occupando lo spazio all’interno del padiglione di Dan Graham, queste diverse vedute instaurano un dialogo simbolico con gli spazi urbani percepibili attraverso la trasparenza del padiglione e l’architettura del museo stesso.

 

Il secondo momento intitolato Time Frame (09.06 – 03.09), curato dall’autore e curatore di base a Torino Saim Demircan, offre una specifica programmazione dedicata ad artisti e artiste che hanno utilizzato film e video come mezzo per documentare le mostre. Che si tratti di sviluppare specifiche tecniche di ripresa o di lavorare con footage, questi approcci strutturali, collaborativi e soggettivi si collocano a metà strada tra opera d’arte e documento.

 

 

 

Albert Mayr Time Aspects, Installation view, Museion Bolzano. Photo: Daniele Fiorentino

Albert Mayr Time Aspects

A cura di Frida Carazzato e Andreas Hapkemeyer
Durata mostra: 17.03.-04.06.2023

Ingresso libero

 

A Museion Passage – spazio dedicato alla valorizzazione della collezione museale e al legame con il territorio, accessibile gratuitamente – inaugura la mostra omaggio all’artista, musicista e compositore sudtirolese Albert Mayr in occasione del suo ottantesimo compleanno.

 

Museion coglie l’occasione degli 80 anni di Albert Mayr per ricordare aspetti centrali del suo straordinario lavoro, situato tra musica e arte, in una presentazione a Passage, al piano terra di Museion, dove verrà celebrato con opere provenienti dagli anni Settanta, Ottanta e Novanta della collezione museale.

 

Mayr è autore sia di composizioni di musica elettronica che di testi e teorizzazioni sulla necessità di ripensare il nostro rapporto con il tempo, al di là del suo ruolo all’interno della musica. Al centro del suo lavoro troviamo, infatti, un concetto ampio di musica in cui la vita quotidiana e i suoi suoni giocano un ruolo importante.

La sua poetica si basa sul “design del tempo”: da un lato, tratta lo sviluppo di “time tabeling” – cioè la creazione di piani orari o di tempo – come disciplina creativa; dall’altro, indaga la percezione dei suoni di un ambiente spaziale concreto: le loro ripetizioni, pause, sovrapposizioni. L’autore interpreta così la struttura temporale come musica ed estrae qualità estetiche dai suoni che vi ritrova.

 

Uno degli esempi più importanti dell’approccio di Mayr, visibile in mostra, è il film del 1984 Von Zeiten und Leuten. Am Beispiel Sarntal.  (Di tempi e di persone. L’esempio della Val Sarentino), commissionato da RAI Südtirol. Nel suo film, Mayr registra i suoni e i ritmi scanditi dal tempo che caratterizzano la vita degli abitanti della valle.

 

La mostra presenta, inoltre, il film documentario del 2021 Dall’Alto Adige all’universo dei suoni di Claudio Chianura, in cui parlano a lungo lo stesso Mayr, i colleghi e i critici che hanno accompagnato il suo lavoro.

 

Il design espositivo della mostra è stato sviluppato da bruno (Venezia, it) traendo ispirazione dalle azioni nello spazio pubblico di Albert Mayr.

a cura della redazione

 

Written by giovanni47