Storie di luoghi e di designTortona Rocks lancia il progetto ALTROVE, un’incursione urbana che trasgredisce i confini territoriali del Fuorisalone.

All’insegna di nuovi cortocircuiti culturali tra il design e la città.Si parte dal quartiere Giambellino, con una mappatura di luoghi quotidiani selezionati da MilanoSecrets che ospite-ranno una selezione di design a firma di giovani talenti.

ALTROVE è l’iniziativa pensata da Tortona Rocks – tra i principali attori del Fuorisalone milanese – per sperimentare nuove modalità progettuali creando cortocircuiti culturali tra il design e la città.

Trascendendo i limiti distrettuali del Fuorisalone, che vede le iniziative espositive collocate in aree definite, Tortona Rocks esce così dall’ headquarters storico di Opificio 31 per dare vita ad un progetto satellite per delineare nuove, e inaspettate, geografie urbane.

La digressione territoriale ha il proposito di alimentare un originale dialogo tra il design e Milano, uscire dai soliti tracciati espositivi e rendere protagonisti i luoghi di tutti i giorni per vivere nuove esperienze di contaminazione, visiva e concettuale.

L’incursione urbana avrà come meta il quartiere del Giambellino nel 2023.Se Milano è la capitale indiscussa del design, andare fuorirotta significa rimarca-re ancora più energicamente questo legame dilatandolo a nuovi siti/quartieri, per renderlo più inclusivo e sorprendente.

MILANO DESIGN WEEK 2023

Non location, ma situazioni che mantengono loro identità e attività e quindi convivono con la presenza di una selezione di oggetti di design fuori con-testo, epifanie cittadine che amplificano il senso di scoperta e appartenenza.

In collaborazione con MilanoSecrets, la piattaforma che racconta Milano attra-verso i suoi indirizzi più insoliti ed esclusivi, quest’anno ALTROVE esplorerà il quartiere del Giambellino, scenografia urbana che conserva un’anima popolare innervata, però, di trasformazione.

Grazie alla curatela di MilanoSecrets il circuito cittadino porterà in primo piano otto luoghi quotidiani– dalla farmacia al laboratorio antropologico del cibo – nuovi indirizzi da scoprire, arricchiti, durante la design week, da oggetti di design lì collocati temporaneamente con i quali instaurano un rapporto dialogico site specific.

La selezione di design, a cura di Diletta Toniolo per Tortona Rocks, ha coin-volto progettisti italiani e internazionali, giovani talenti e studi più affermati che ci faranno riflettere sulla contemporaneità attraverso interventi progettuali che si fondono con il luogo assegnato.La prima edizione di Altrove può contare sulla sponsorizzazione di un partner d’eccezione,  Boggi Milano, il brand di abbigliamento maschile che interpreta la milanesità in chiave contemporanea.

Similmente all’iniziativa, che travalica i consueti tracciati del design, Boggi Milano è connotato dalla volontà di evolversi, di stare al passo con le sfide che la contemporaneità pone, uscendo dagli schemi e dai circuiti prestabiliti.

Da anni il brand risponde alle sfide della modernità adeguandosi e facendo delle scelte sempre più etiche e sostenibili, per un mag-gior livello di circolarità e di equilibrio con il pianeta. Per tale ragione la collezione Boggi Milano oggi si arricchisce di capi tecnici dagli elevati standard di comfort e qualità con il minor impatto ambientale possibile grazie all’utilizzo di fibre organiche, materiali riciclati, tessuti certificati e all’ava-nguardia.

Proseguendo in questo percorso di continua ricerca ed evoluzione, Boggi Milano sceglie di sostenere iI progetto ALTROVE per celebrare la città di Milano, città natale del brand, prendendo parte e sostenendo un percorso espositivo dalla grande apertura e in grado di valorizzarne l’enorme potenziale artistico e cultu-rale ancora in divenire.

I LUOGHI DI ALTROVE e I PROGETTI OSPITATI

Luoghi descritti da MilanoSecrets1 – Gogol & Company Via Savona, 101 Gogol & Company è un luogo di cultura e di condivisione indipendente, un posto speciale dove rimanere e dove comunicare con gli altri: un sito che è molti luoghi insieme, con la caffetteria, lo spazio espositivo e la libreria, cuore del progetto.

Progetto e designerCartabianca: Mattia Bidoli, Andrea Brolatti, Maria Vittoria Ghidoli, Bianca Rapetti MogolAd opera di quattro giovani studenti del Politecnico di Milano, Cartabianca è un’istallazione, un percorso, un’idea.

L’intervento site specific è volto ad esplora-re i processi cognitivi che si innescano nel momento in cui ci si ritrova a formula-re un pregiudizio, come il giudicare, ad esempio, un libro dalla copertina.

L’itinerario si sviluppa come un flusso di esperienze concettuali per suscitare una reazione in chi è disposto ad ascoltare, a non fermarsi alla mera superficie mate-rica, ma ad andare oltre.

Liberarsi dai pregiudizi per lasciare carta bianca alla ragione. Trillino Selvaggio Centro d’ArteVia Tolstoi, 14/ATanta arte da Trillino Selvaggio, un concept che mette al centro il bambino e il ragazzo, portandolo a partecipare a itinerari creativi ed espressivi che aiutano la crescita.

Lo spazio è un altro motivo di visita: una ex fabbrica di galalite, ristrutturato per diventare un centro dove scoprire le proprie vocazioni artistiche e stimolare la creatività di ciascuno.Progetto e designerUroboro: Filippo Zambelli

Uroboro è un progetto pensato apposta da Filippo Zambelli per il Trillino Selvaggio.L’oggetto vuole essere la sintesi delle pratiche creative attivate al Trillino: forma-to da elementi multipli legati tra loro a formare un serpentone snodabile desidera dare libertà di modulazione all’utente.

Le figure geometriche semplici che lo compongono sono poco pretenziose, quasi scontate e basilari, così da non concentrarsi sulla forma ma più sulla modalità d’uso.

Farmacia TolstoiVia Tolstoi, 17

Può una farmacia diventare un luogo di incontro?

Sì, se l’anima che la spinge èfatta di persone capaci ed empatiche, che hanno scelto, sull’onda del lavoro di famiglia, di dedicarsi agli altri con la fitoterapia e la medicina naturale.

Da Farmacia Tolstoj si trovano tinture, oli essenziali e tisane, in un ambiente confortevole e ritagliato a misura d’uomo.

Il proprietario, appassionato di antiquariato (alcuni pezzi d’epoca sono dislocati nella farmacia) e di accoglienza, ha dato un tocco davvero unico e familiare a un luogo che merita di essere vissuto.

Progetto e designerOgni goccia conta: Evelina Sanna in collaborazione con Amici del Policlinico Donatori di SangueOgni goccia conta è un’installazione interattiva nata dall’incontro della desi-gner Evelina Sanna con l’associazione Amici del Policlinico Donatori di Sangue, attiva dal 1974 al Policlinico di Milano.

A fare da protagonista è il vero e proprio simbolo della donazione: la sacca del sangue, tristemente associata alla malattia piuttosto che alla cura, viene maneg-giata solamente da medici e infermieri mantenendo un alone di tabù.

All’interno di questa installazione, la sacca diventa, invece, una celebrazione del dono e dell’aiuto ormai alla portata di tutti, oltre che l’inizio di un nuovo dialogo volto a coinvolgere soprattutto i più giovani.

El VinattVia Tolstoi, 49La Pasetti e il René sono i due protagonisti di una bottega storica della città: El Vinatt è il perfetto esempio di quella Milano di un tempo, che non c’è più e che un po’ ci manca.

Il quartiere ha scelto questo luogo come suo punto di riferimento e con l’arrivo delle figlie della coppia l’enoteca si è trasformata, rimanendo sè stessa. Un posto perfetto per scegliere un ottimo vino, un’etichetta pregiata, una bottiglia speciale…dove sentirsi accolti e godersi l’atmosfera.

Progetto e designerBlossom: Alice Barki Ygrò: Emiliano ColomboEl Vinatt ospita due oggetti che si calano perfettamente nel luogo. Realizzato dalla designer Alice Barki, Blossom è un porta bottiglie cinetico, il cui movi-mento permette ai “petali” che lo caratterizzano di avvolgere la bottiglia, schiu-dendosi al sollevarsi e richiudendosi al riposizionarsi della stessa.

Un portabotti-glie artistico, creato in stampa 3D, che anima la tavola grazie alla tecnica appli-cata. Completa l’esposizione Ygró, cavatappi di design e oggetto funzionale che si distingue per le sue forme inaspettate ed eleganti, ideato da Emiliano Colombo.

Progettato con materiali di alta qualità, questo oggetto d’arte combi-na funzionalità ed estetica in perfetto equilibrio. Il manico lungo e la forma ergo-nomica consentono un’ottima presa, facilitando l’apertura delle bottiglie di vino.

Grazie al suo design minimalista, il cavatappi Ygró si adatta perfettamente ad ogni ambiente, diventando un elemento distintivo sulla tavola. – Tu mi fai girar – Polleria di quartiere Via Vespri Siciliani, 30 Tu Mi fai Girar è una gastronomia e polleria di quartiere: detta così sembra una bottega storica e invece la storia ha solo ispirato questo locale che è nato durante il lockdown dimostrando come anche nei momenti più duri si possa cambiare pelle e fare impresa, rimanendo fortemente radicati nel luogo.

Lisa, la proprietaria, dopoaver lavorato tanto nel mondo dei viaggi ha deciso che tra tagliatelle e ragù stava meglio e, soprattutto, faceva star meglio gli altri.

Progetto e designerAlles wird Hut: Schmitthut (di Susanne Schmitt)Con il titolo Alles wird Hut (Andrà tutto bene) – gioco di parole tedesco che usa la somiglianza fonetica tra Hut, cappello, e Gut, bene – Susanne Schmitt (Sch-mitthut) mostra come dei vecchi registri di cassa, gli iconici libri gialli della casa editrice tedesca Reclam, i manifesti teatrali e le borse Ikea diventano oggetti inaspettati. Da ventitrè anni Susanne Schmitt si occupa esclusivamente di cappelli.

Apprezzata e riconosciuta modista (menzionata in diverse guide e premiata come una delle più belle manifatture in Germania), Susanne ha una sfrenata voglia di giocare con i suoi cappelli: la sorpresa, infatti, non è solo nei materiali, ma anche nel gioco tra bi e tridimensionalità del risultato.

LAC Laboratorio di antropologia del ciboVia Privata Metauro, LAC è il laboratorio di antropologia del cibo voluto da una giovane e determinata ragazza che mette insieme cuochi dalle provenienze più disparate, migranti di seconda e terza generazione, rifugiati e richiedenti asilo, ma anche musicisti, artisti, badanti, ristoratori e cuochi: ciascuno racconta le proprie origini attraverso la cucina di casa sua.

A dimostrazione di come il cibo sia occasione di integrazione, narrazio-ne di storie ma anche mezzo per cambiare la percezione degli “altri”.

Progetto e designerAvanzi: Cono Design StudioTulumba: Studio BisktGli avanzi, in cucina, sono spesso origine di nuovi processi creativi, dove ciò che rimane, lo scarto, diventa materia prima aperta a nuove interpretazioni.

L’inte-nto del progetto è quello di ridare vita agli “avanzi” della lavorazione del legno, in particolare, quelli generati per la collezione Now&Then realizzata da Cono Design Studio in collaborazione con Dale Italia.

Il progetto si lega inevitabil-mente allo scenario del cibo dialogando con il contesto espositivo (LAC) e facen-do proprio l’approccio del “riutilizzo degli avanzi” tipico del mondo culinario. Studio Biskt è stato fondato nel 2008 e si presenta come un universo duale, dove le idee nascono dall’ibridazioni tra processi industriali e abilità manuali.

Specializzato nella lavorazione della ceramica, Studio Biskt presenta TULUMBA, una collezione di vasi connotati dalla forma a churros – i tipici dolci spagnoli – che definisce un’estetica accattivante.

Componibili, le molteplici combinazioni conferiscono all’oggetto una silhouette scultorea e inedita.

Le linee affusolate possono liberamente intrecciarsi tra loro per comporre un insieme di infinite variabili, che crea, con un tocco di umorismo, il fascino di questo vaso.

Pastamordolcevia Privata Metauro, Che vi piaccia il dolce o il salato, se amate il fatto a mano Pastamordolce è il vostro posto.

Pasticceria e pasta fresca sono il cuore di questa attività sin da quando hanno aperto nel 1991.

Noi abbiamo provato entrambi e non siamo riusciti a deciderci su cosa fanno meglio…Progetto e designerMani in pasta: Asli Özden, Mohamed Zaky Tra Turchia ed Egitto, i designer Aslı Özden e Mohamed Gamal Zaky celebrano l’amore per la pasta e la sua importanza nelle loro vite.

Provenienti da diverse coste del Mediterraneo, la loro infanzia ha visto protagonista la pasta, centralità alimentare che è stata rafforzata durante il periodo di studi in Italia.

Mani in Pasta è un’installazione che si suddivide in due fasi.

La prima è composta da una serie di immagini che visualizzano la connessione tra la pasta e le mani.

Ogni riferimento diretto all’alimento è volutamente escluso, preferendo evidenziare il processo artigianale di pastificazione.

La pasta è qui plasmata da mani che la lavorano, che la mangiano e che, allo stesso tempo, esplorano i limiti della creatività.La seconda parte del progetto rende omaggio a due industrie manifatturiere italiane di eccellenza, la pasta e l’arredamento.

Modelli di design iconici realiz-zati a mano utilizzando diversi formati di pasta inventano così un nuovo e diver-tente rapporto tra oggetti quotidiani e design.

Campagnolo MilaneseVia Tagiura, 5Avete mai desiderato tornare bambini e giocare al mercato? Questo è proprio quel mercato, un gran bel posto dove andare a fare la spesa.

Le bancarelle tutte a righe colorate sono in un bellissimo cortile, c’è una bella musica di sottofondo e un’atmo-sfera unica. Frutta, verdura, fiori, latticini e cibi caratteristici sono tutti a portata di mano: si fa self-service e poi si passa a pesare e pagare alle casse. Facile, no?

Progetto e designerGiambellino By The Sea, Ricordi di un’estate futura: Fulcro Design Visitare il mercato è sempre un’esperienza multisensoriale, tra aromi di frutta, tendaggi coloratie luce del sole, quasi fosse una porta d’accesso a mondi e spiagge lontane.

Attraverso una collezione di borse ricavate da vele riciclate il collettivo Fulcro Design ci trasporta nel sogno di una fuga estiva che diventa riflessione sulla bellezza e sulla fragilità dell’ecosistema marino.

Assieme a Bolina Sail, artigia-ni con base a Lignano Sabbiadoro, è stata confezionata una collezione che dona nuova vita a vele che hanno solcato mari e oceani, per porre l’attenzione sulla versatilità dei materiali e le narrazioni che ogni oggetto porta con sé.

“Ogni borsa è una vela, ogni vela ha una storia.” – TagiuraVia Tagiura, 5

Non si sa se è la via a dare il nome a questo posto, o viceversa: fatto sta che quando dici Tagiura, a Milano, pensi subito a un luogo senza tempo, dove puoi andare a fare colazione, a mangiare un panino al volo o dove cenare con gli amici con calma.

Quel misto tra antico e piacevolezza che conquista ogni tipo di avvento-re sia alla ricerca di una città a misura d’uomo.

Progetto e artistaIl Giambellino: mostra fotografica di Bernard Iachella

Il circuito espositivo, e di scoperta del quartiere, si conclude presso Tagiura con una mostra fotografica ad opera dell’artista francese Bernard Iachella che ci racconta il quartiere attraverso i suoi scatti e queste parole che ne colgono l’ani-ma:“Giambellino non lo scopri a prima vista.

A piedi, lungo le facciate dei palazzi, davanti alle vetrine dei negozi, ti imbatti in una popola-zione variegata, vivace, operosa, dallo sguardo sospettoso. Chi sei tu? Da dove arrivi? Non è così.

Giambellino accoglie a modo suo.

Con discrezione ma con autenticità.Senza applausi, né sfarzi, senza falsità.Con una bellezza che non è sterilizzata o standardizzata. Niente di ridondante.

L’impressione è quella di un quartiere coeso, complice ricco di associazioni, luoghi di vita comuni e spazi dedicati all’incontro con gli altri, che creano cultura, una cultura specifica, locale.

Negozi e mercati privilegiano quotidianamente la qualità.Uno slancio vitale, che ho incontrato sempre: dopo un primo buongiorno macchiato dal mio terribile accento francese, un primo sorriso appariva ogni volta sui volti.L’accoglienza, dopo l’attesa di essere en fin riconosciuto.

Ho cercato di tradurre, nell’insieme di foto presentate all’interno del progetto “Altrove”, questo sentimento di generosità, questa offerta popolare disinteressata, questi colori, sullo sfondo del grigio del cemento e, a volte del cielo, di una Milano che tiene stretti nel suo ventre altre voci, altre stanze, altri luoghi.

Ho seguite le loro orme, ho condiviso un panino, assaporato, su loro insistenza, il meglio dei loro prodotti, ho guardato le case, le strade, le piazze, le loro architetture, i loro colori nascosti.

Sono tornato a casa ogni sera con un po’ di quella strana luce negli occhi!!! E nella mia macchina fotografica”.

a cura della redazione

Written by giovanni47