• Autorizzazione all’immissione in commercio concessa per ivosidenib come prima e unica target therapy per IDH1 approvata in Europa
  • Leucemia Mieloide Acuta e Colangiocarcinoma IDH1-mutati: tumori difficili da trattare.

 

 Servier, gruppo farmaceutico globale, ha annunciato oggi che la Commissione Europea (CE) ha approvato ivosidenib in compresse come terapia mirata in due indicazioni: in associazione con azacitidina per il trattamento di pazienti adulti con Leucemia Mieloide Acuta (LMA) di nuova diagnosi con una mutazione dell’isocitrato deidrogenasi-1 (IDH1) che non sono idonei a ricevere la chemioterapia di induzione standard; e in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con Colangiocarcinoma (CCA) localmente avanzato o metastatico con una mutazione (IDH1)  che sono stati precedentemente trattati con almeno una linea di terapia sistemica.

Ivosidenib è il primo e unico inibitore di IDH1 approvato in Europa. Ha ricevuto la designazione di farmaco orfano, riconoscendo il significativo beneficio apportato ai pazienti da ivosidenib rispetto alle terapie disponibili sia per il CCA che per la LMA.

“La prognosi per i pazienti con diagnosi di leucemia mieloide acuta o colangiocarcinoma è sempre stata infausta, con opzioni terapeutiche molto limitate. Con l’approvazione odierna da parte della Commissione Europea, ivosidenib è ora il primo inibitore mirato di IDH1 approvato in Europa. Questo conferma sempre di più la nostra leadership scientifica nel setting delle mutazioni IDH1 e il nostro impegno nella ricerca di nuove soluzioni terapeutiche per i pazienti affetti da tumori difficili da trattare”, ha dichiarato Arnaud Lallouette, M.D., Executive Vice President, Global Medical & Patient Affairs di Servier.

“Le mutazioni di IDH1 sono i principali fattori di progressione di malattia nella leucemia mieloide acuta e nel colangiocarcinoma, patologie che spesso vengono diagnosticate in fase avanzata e quindi bisognose di un’opzione terapeutica mirata. Lo sviluppo di nuove  terapie come ivosidenib, con un meccanismo d’azione diverso dai chemioterapici tradizionali, offre ai pazienti nuove opzioni terapeutiche in grado di aumentare l’aspettativa e la qualità di vita”, ha dichiarato Philippe Gonnard, M.D., Executive Vice President, Global Product Strategy di Servier.

La LMA è un tumore del sangue e del midollo osseo caratterizzato da una rapida progressione della malattia. È la leucemia acuta più comune negli adulti e colpisce 5/100.000 abitanti in Europa, cioè più di 20.000 persone ogni anno.[i] Il tasso di sopravvivenza a due anni dei pazienti con LMA di 75 anni è inferiore al 10%.[ii]

L’approvazione da parte della Commissione Europea per la LMA si basa sui dati dello studio AGILE, uno studio clinico globale di Fase 3, multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, pubblicato nella rivista New England Journal of Medicine.

I risultati hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da eventi (EFS) (hazard ratio [HR] 0,33; 95% CI [0,16, 0,69]) e della sopravvivenza globale (OS) (HR 0,44; 95% CI [0,27, 0,73]) in associazione con azacitidina rispetto ad azacitidina più placebo nei pazienti con LMA che presentano una mutazione di IDH1 trattati con ivosidenib non elegibili a chemioterapia target. La OS mediana (95% CI) per ivosidenib + azacitidina e placebo + azacitidina è stata rispettivamente di 24,0 (11,3, 34,1) e 7,9 (4,1, 11,3) mesi.

Oltre all’endpoint primario di EFS, lo studio ha raggiunto tutti i principali endpoint secondari, tra cui il tasso di remissione completa (CR), la OS e il tasso di remissione completa con recupero ematologico parziale (CRh), nonché il tasso di risposta obiettiva (ORR). Questi risultati dimostrano che ivosidenib in associazione con azacitidina è un’opzione di trattamento combinata efficace per i pazienti con nuova diagnosi di LMA che presenta IDH1 mutato non elegibili a chemioterapia standard.

Le reazioni avverse più comuni sono state vomito, neutropenia, trombocitopenia, prolungamento del QT dell’elettrocardiogramma e insonnia.

Il CCA, un tumore dei dotti biliari, è un tumore raro e aggressivo, spesso legato a una storia medica come la cirrosi o un’infezione epatica. Il colangiocarcinoma colpisce 1-3 persone su 100.000 in Europa, con circa 10.000 nuovi casi ogni anno.  Il tasso di sopravvivenza a cinque anni è del 9%, ma dello 0% in caso di metastasi.

Soltanto la chirurgia si è dimostrata in grado di curare i pazienti, ma il trattamento è possibile solo per un numero limitato di pazienti e il rischio di recidiva rimane elevato.

La chemioterapia e l’immunoterapia sono le terapie standard per i pazienti con CCA che non possono essere sottoposti a intervento chirurgico o la cui malattia è progredita dopo l’intervento.

L’approvazione della Commissione Europea per il CCA è supportata dai dati dello studio ClarIDHy, il primo e unico studio randomizzato di Fase 3 per il CCA IDH1-mutato precedentemente trattato.

I risultati dello studio ClarIDHy hanno dimostrato un miglioramento statisticamente significativo dell’endpoint primario della sopravvivenza libera da progressione (PFS) da parte di un comitato di revisione indipendente (HR 0,37; 95% CI [0,25, 0,54], p<0,001).

La PFS mediana (95% CI) per ivosidenib e placebo è stata rispettivamente di 2,7 (1,6, 4,2) e 1,4 (1,4, 1,6) mesi. Il 32% e il 22% dei pazienti randomizzati a ivosidenib sono rimasti liberi da progressione o morte a 6 e 12 mesi rispettivamente, contro nessuno nel braccio placebo.

Le reazioni avverse più comuni sono state affaticamento, nausea, dolore addominale, diarrea, diminuzione dell’appetito, ascite, vomito, anemia e eruzione cutanea.

Ivosidenib è attualmente approvato negli Stati Uniti come monoterapia per il trattamento di adulti con LMA IDH1-mutato recidivata o refrattaria e in monoterapia o in associazione con azacitidina per adulti con LMA IDH1-mutato di nuova diagnosi di età ≥75 anni o con comorbidità che precludono l’uso di una chemioterapia di induzione intensiva.

Ivosidenib è stato approvato negli Stati Uniti e in Australia anche per i pazienti con CCA IDH1-mutato precedentemente trattati. Ivosidenib è approvato anche in Cina per il trattamento di pazienti adulti con LMA recidivata o refrattaria che presentano una mutazione IDH1 sensibile.

L’autorizzazione all’immissione in commercio riguarda i 27 Paesi dell’Unione Europea, oltre a Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

 

 

Studio AGILE           

Lo studio AGILE è uno studio clinico globale di Fase 3, multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di ivosidenib in combinazione con azacitidina rispetto al placebo in combinazione con azacitidina, in adulti con leucemia mieloide acuta (LMA) precedentemente non trattata con IDH1-mutato, non candidati alla chemioterapia intensiva (di età ≥75 anni o con comorbidità che precludono l’uso di una chemioterapia intensiva di induzione).

L’endpoint primario dello studio è la sopravvivenza libera da eventi (EFS), definita come il tempo trascorso dalla randomizzazione fino al fallimento del trattamento, alla ricaduta dalla remissione o alla morte per qualsiasi causa, a seconda di quale si verifichi per prima. Per fallimento del trattamento si intende il mancato raggiungimento della remissione completa (CR) entro la settimana 24.

Gli endpoint secondari chiave includono il tasso di CR, definito come la proporzione di partecipanti che ottengono una CR; la sopravvivenza globale (OS), definita come il tempo trascorso dalla data di randomizzazione alla data di morte per qualsiasi causa; il tasso di CR e di remissione completa con recupero ematologico parziale (CRh), definito come la proporzione di partecipanti che ottengono una CR o CRh; e tasso di risposta obiettiva (ORR), definito come il tasso di CR, CR con recupero ematologico incompleto (CRi) (inclusa la CR con recupero piastrinico incompleto [CRp]), remissione parziale (PR) e stato libero da leucemia morfologica (MLFS).

 

Studio ClarlDHy

Lo studio ClarIDHy è uno studio globale randomizzato di Fase 3 su pazienti affetti da colangiocarcinoma IDH1-mutante precedentemente trattati che hanno documentato una progressione della malattia dopo una o due terapie sistemiche in fase avanzata.

I pazienti sono stati randomizzati 2:1 a ricevere ivosidenib 500 mg una volta al giorno o placebo, con crossover a ivosidenib consentito al momento della progressione radiografica documentata in base a RECIST 1.1. L’endpoint primario dello studio ClarIDHy è la sopravvivenza libera da progressione (PFS) valutata da una revisione radiologica indipendente. Gli endpoint secondari comprendono la PFS valutata dallo sperimentatore, la sicurezza e la tollerabilità, il tasso di risposta globale, la OS, la durata della risposta, la farmacocinetica, la farmacodinamica e la valutazione della qualità della vita.

 

Servier

Fondato per essere al servizio della salute, Servier è un Gruppo globale governato da una fondazione che aspira ad avere un impatto sociale significativo, sia per i pazienti che per un mondo sostenibile.

Grazie al suo modello di governance unico, può seguire appieno la sua vocazione con una visione a lungo termine: impegnarsi nel progresso terapeutico per rispondere alle esigenze dei pazienti. I 21.400 dipendenti del Gruppo sono impegnati in questa vocazione condivisa, fonte di ispirazione quotidiana.

Da leader mondiale in cardiologia, Servier ha l’ambizione di diventare un’Azienda riconosciuta e innovativa, impegnata in oncologia, focalizzandosi sui tumori difficili da trattare. Per questo motivo il Gruppo destina oltre la metà del suo budget in R&D in quest’area terapeutica.

Le neuroscienze e l’area immuno-infiammatoria rappresentano il futuro motore di crescita. In questi settori, Servier si concentra su un numero limitato di patologie attraverso la medicina di precisione.

Per promuovere l’accesso a cure di qualità per tutti a un costo inferiore, il Gruppo offre anche una gamma di farmaci generici che coprono la maggior parte delle patologie in Francia, Europa orientale, Brasile e Nigeria.

Con sede centrale in Francia, Servier conta su una forte presenza geografica in oltre 150 Paesi e ha registrato un fatturato di 4,9 miliardi di euro nel 2022.

 

a cura della redazione

 

Written by giovanni47