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Si inizia con la stagionale White Riot (si produce solo per l’estate), una Blanche dalle note agrumate arricchite da una lieve nota speziata. Da provare assieme a un trionfo di crudo e crostacei accompagnati da una dadolata di avocado e papaya con l’aggiunta di spicchi di pompelmo rosa, così da richiamare gli aromi della birra. Per quanto concerne il luogo… una terrazza vista mare e una candela in tavola per un sognare a occhi aperti.
Con Freeride West Coast Ipa, una birra nella quale il luppolo la fa da padrone assieme a profumi di frutta tropicale e note balsamiche, regalando una piacevole sensazione di libertà, si sposano i fritti, magari in versione street food: dalle classiche patatine agli arancini siciliani, dalle crocchette di pollo al goloso cuoppo di pesce, dalle olive all’ascolana ai panzerotti pugliesi. Proposte amate dai giovani che hanno voglia di vivere una serata con responsabile spensieratezza, magari aspettando l’alba dopo aver ballato in spiaggia.
La decisa Double Ipa Machete, esplosiva e aromatica, contraddistinta per il luppolo marcato, è l’amica che mai tradisce l’hamburger di manzo o l’hamburger composto da un mix di carne bovina, meglio se cotto alla brace e in compagnia di qualche saporita salsiccia. Gusto stuzzicante e profumo di barbecue nell’aria portano a un allegro e chiassoso picnic in campagna o in collina.
A.F.O. American Amber Ale, dal bouquet complesso e intrigante, è la sposa fedele della pizza: quattro stagioni, prosciutto e funghi, capricciosa, con salame piccante o con lo speck, questa birra regge bene il sapore delle pizze, comprese quelle più strutturate e con la presenza dei salumi. Si è a bordo piscina e non si ha voglia di andare al ristorante? Giro pizza e birra per tutti, così da passare in compagnia anche la serata!
L’eleganza di Viaemilia Italian Pilsner calza a pennello con un tagliere (meglio se grande) di salumi, formaggi non troppo stagionati, qualche verdurina croccante da sgranocchiare e pane di segale tostato. L’aperitivo è servito! Una proposta gastronomica da proporre in ogni luogo, anche sul terrazzo di casa per trattenere a lungo gli amici aspettando la brezza serale.
Paradox Belgian Tripel, dal carattere forte, ricca e intensa ma, al tempo stesso, gradevole e beverina, si accosta a risotti o primi piatti saporiti, oppure con formaggi stagionati e pane scuro. Piatti assai piacevoli da mangiare dopo aver fatto una bella escursione in montagna, perfetti per rifare il pieno di energia.
Futura, una Bock con note di malto e di frutta rossa, sorregge le carni rosse ma pure piatti speziati e piccanti come, per esempio, una pasta alla diavola o le penne all’arrabbiata, o ancora, per concedersi un momento speciale, si può bere con una fresca mousse al cioccolato e lamponi. In questo caso sarà bene allestire il giardino di casa apparecchiando una grande tavolata.
Tutte da provare – da poco con una nuova veste – le birre che Birrificio del Ducato distribuisce in Gdo Linea Ducato, che riportano in etichetta la frase ‘Ogni birra è un viaggio’: California Lager, Vienna Amber e West Coast Ipa. Ognuna ha peculiarità proprie e specifiche che le rendono uniche per altrettanti facili abbinamenti: prosciutto crudo di Parma e salame Felino si affiancano agli aromi di miele d’acacia e alla piacevolezza della Lager. Ricca di gusto e per gli amanti del malto la Amber si posizionata affianco a un piatto di lasagne al forno mentre, per la Ipa dal sapore amaro e luppolato la compagnia è quella di una grigliata di carni rosse e gnocco fritto. |
Birrificio del Ducato – Nel 2007 a Roncole Verdi di Busseto (Pr), il paese natale di Giuseppe Verdi, si aprono le porte del Birrificio del Ducato. Un’importante realtà che ha saputo valorizzare al meglio la lunga tradizione territoriale della provincia di Parma, tanto da classificarsi, nel giro di pochi anni, come il Birrificio italiano più premiato al mondo con oltre 100 riconoscimenti. Notevoli risultati ottenuti grazie a una ricerca scrupolosa di materie prime, ‘ingredienti’ che si intrecciano a una lavorazione rispettosa che porta alla produzione di birre invitanti, equilibrate e piacevoli da bere, frutto anche di metodi all’avanguardia e di un sistema automatizzato. In più, Birrificio del Ducato si avvale di un laboratorio interno che esegue analisi microbiologiche, chimiche e sensoriali, oltre alla decisione di non filtrare o pastorizzare le birre per preservare le caratteristiche organolettiche delle materie prime. Premi e riconoscimenti – come la doppia vincita a Birrificio dell’Anno nel 2010 e nel 2011 – hanno incrementato la fama del Birrificio che, da sempre, ha l’obiettivo dell’alta qualità. Forte del suo valore e dopo l’apertura della nuova sede a Soragna, nel 2016 la famiglia belga Moortgat acquisisce il 35% delle quote, nel 2018 il 70% e, nel 2020, il 100%. Oggi, Birrificio del Ducato si collocata tra le realtà brassicole le cui birre risultano essere le più richieste dal mercato italiano, dal mercato internazionale e dai beerlovers.
Duvel Moortgat – Quella della famiglia Moortgat è una lunga storia, iniziata nel 1871 per mano di Jan-Leonard Moortgat e della moglie, quando crearono il loro birrificio a Puurs-Sint-Amands, in Belgio. L’attività, successivamente, passò ai figli Albert e Victor che contribuirono in maniera consistente a produrre la birra oltre a darle il nome. Dopo la Prima Guerra Mondiale, proprio Albert Moortgat produsse una birra seguendo l’amato ‘stile inglese’, chiamandola, per celebrare la fine del conflitto bellico, Victory Ale. Si narra che assaggiando la birra, un amico di famiglia, abbia commentato: “Questa è un vero Diavolo (Duvel)”. Un’affermazione forte ma avvincente, tanto da utilizzare dal 1923 il nome Duvel sulle etichette. Oggi, con la quarta generazione della famiglia Moortgat al comando, le birre Duvel Moortgat sono riconosciute a livello internazionale come standard per le birre speciali rifermentate in bottiglia e sono sinonimo di qualità ed eccellenza, frutto di attente selezioni delle materie prime pure e dell’utilizzo dello stesso ceppo di lievito dal 1918.
Brasserie D’Achouffe – Nella suggestiva Valle delle Fate, in Belgio, verso la fine del 1970, i cognati Pierre Gobron e Chris Bauweraerts decisero di concretizzare la loro passione: produrre birra! Così, dopo una piccola lavorazione avviata nel garage della suocera di Chris, nell’arco di pochi anni, il Birrificio D’Achouffe, ampliò i suoi spazi e, nel 1986, i due soci acquistarono la fattoria dove, da qualche tempo, producevano l’amata birra. I consensi da parte dei consumatori crebbero a dismisura e in parallelo agli ettolitri di birra che, nel 1992, arrivarono a 5.000! All’epoca la produzione comprendeva solo bottiglie da 75cl e fusti da 20 l; finalmente, nel 2009 apparvero anche le bottiglie da 33cl. Ma… qual è il significato del nome Chouffe e degli gnomi che compaiono sulle etichette? Il termine ‘Chouffe’, come hanno sempre raccontato i due fondatori, non ha nessun senso. È un termine un po’ storpiato e pronunciato per caso da un amico Chris mentre ingoiava un boccone di cibo! L’idea degli gnomi, invece, nasce dal voler legare la produzione della birra non esclusivamente alle abbazie ma a un qualcosa di magico, una ricetta trovata in un libro di incantesimi o il frutto di divertenti avventure. Così Chris, dopo aver visto un acquarello nel quale era raffigurato uno gnomo che osservava una fattoria, nascosto tra ciuffi d’erba d’alta, pensò che il simpatico personaggio, assieme ad altri amici, potesse essere il testimonial adatto per le birre.
Maredsous Abbaye Abdij – Fondata nel 1872 nella Valle della Molignée (Belgio) dai monaci benedettini, l’Abbazia Maredsous, oltre a essere un rilevante centro storico-artistico, è un importante punto di riferimento per la gastronomia del territorio e per la tradizione brassicola. Infatti, questa dimora benedettina porta il nome della rinomata linea di birre Maredsous Abbey Ales. Una tradizione che ben si coniuga alle moderne tecnologie di lavorazione, un connubio perfetto che dà vita a birre dai sapori fruttati e caramellati, con gradazione alcolica che oscilla dai 6% ai 10% in base alla tipologia. a cura della redazione |