Come si è visto ampiamente nell’inchiesta della trasmissione di Rai 3 “Report” di pochi giorni fa, l'”italian sounding” è un problema che penalizza fortemente anche il mondo del Prosecco.

Lo conferma Sandro Bottega, Presidente di Bottega S.p.A, storica cantina di Bibano di Godega (TV): “La vicenda del Prosek croato ne è un esempio eclatante, anche se in questo caso il sistema Italia ha fatto quadrato in sede Ue. La mia azienda da oltre 20 anni deve affrontare il problema della contraffazione dei propri marchi da parte di aziende concorrenti.

Bottega Gold, il Prosecco Doc caratterizzato dalla bottiglia dorata, è il nostro prodotto più imitato, oltre al Petalo Moscato spumante.

Anche il marchio Bottega è oggetto di imitazioni, che riproducono un lettering simile. Bottega nel corso degli anni ha avviato numerose azioni legali, ottenendo significative vittorie.

I danni complessivi per l’azienda sono stimabili in circa 100 mln di euro in 20 anni. In generale riguardo al Prosecco i paesi più problematici, caratterizzati dalla produzione di vini che si rifanno allo spumante italiano di maggior successo, sono: Australia, Brasile, Sudafrica”.

L’azienda Bottega si conferma un alfiere del Made in Italy, in quanto contribuisce alla diffusione nel mondo del brand Italia con la capillare distribuzione di vini, liquori e distillati in 160 Paesi dei 5 continenti.

A questa storica attività si affianca il progetto Prosecco Bar che conta, in buona parte all’estero, circa 25 location, all’interno di ognuna delle quali viene offerta un’esperienza enogastronomica, abbinando i piatti della cucina italiana con i vini e i distillati Bottega.

Non solo, l’azienda trevigiana si distingue per una presa di posizione patriottica, in quanto si avvale di forniture per oltre il 98% italiane, relativamente a tutti i semilavorati e i materiali, necessari a produrre vini, grappe, gin e liquori. Il 2% residuo proviene da paesi Ue (0,8%) e Extra Ue (1,2% che si riferisce allo zucchero di canna, per sua natura di provenienza esclusiva da paesi della fascia tropicale).

Sandro Bottega dichiara: “Le bottiglie di vetro, i tappi, le etichette, i cartoni, le autoclavi, i macchinari per la cantina e per la distilleria, i muletti, etc… sono prevalentemente tricolori, non tanto per una scelta ideologica, quanto perché il nostro Paese è in grado di offrire l’eccellenza in quasi ogni settore. Inoltre la vicinanza geografica ci consente di studiare con i nostri fornitori soluzioni condivise e di portare avanti progetti ad hoc a largo respiro, tarati espressamente per le esigenze della nostra azienda”.

Nel prossimo futuro Bottega si pone l’obiettivo del 99%, per garantire l’origine italiana di ogni componente dei propri prodotti, ad esclusione ovviamente dello zucchero di canna.

a cura della redazione

Written by giovanni47