Al via “Vediamoci Rosa”, un’ iniziativa di sensibilizzazione sui disturbi da Occhio Secco rivolta alle donne e ai medici, realizzata in collaborazione con numerosi centri di oculistica in tutta Italia in occasione del mese della prevenzione al femminile, con il supporto di AbbVie.
“L’occhio secco è una patologia multifattoriale della superficie oculare, caratterizzata da una sintomatologia per lo più cronico-recidivante, in molti casi in grado di avere un impatto significativo sulla qualità della vita e di interferire con numerose attività quotidiane, come l’uso del computer, la guida, la lettura, l’uso di lenti a contatto.” Dichiara il prof. Edoardo Villani, Professore Associato in Oftalmologia, Università degli Studi di Milano “Parlare di occhio secco significa anche parlare di medicina di genere, in quanto la patologia è molto più frequente nelle donne che negli uomini, soprattutto dopo i 40-50 anni. Gli ormoni sessuali giocano un ruolo rilevante in questo senso e l’occhio secco può influenzare in modo importante la salute della donna sia in condizioni fisiologiche, come la menopausa, sia in condizioni patologiche, come malattie ginecologiche o oncologiche.”
Oltre 350 milioni di persone nel mondo soffrono della sindrome dell’occhio secco, un disturbo oculare che colpisce il 25% della popolazione generale over 50 ma che interessa soprattutto le donne, in particolare una su due dopo i 45 anni e il 90% delle donne in menopausa. Alla base dell’occhio secco c’è una compromissione del film lacrimale, la pellicola che protegge gli occhi dall’ambiente esterno, da cui deriva una infiammazione della superficie dell’occhio, che determina i sintomi avvertiti dalla paziente.
“Il fatto che a soffrirne siano per lo più le donne, fino a quattro volte di più degli uomini, è dovuto anche alle variazioni degli ormoni sessuali.” Dichiara il prof. Antonio Di Zazzo, Professore Associato di Malattie dell’apparato visivo, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma “Gli estrogeni e gli androgeni, infatti, influenzano la produzione di tutti i componenti del film lacrimale, fino ad alterarne l’equilibrio e a favorire l’insorgenza di secchezza oculare.
Oggi, grazie alla ricerca scientifica, il medico oculista può diagnosticare in maniera precisa e veloce le alterazioni del film lacrimale, disponendo di strumenti diagnostici d’avanguardia che permettono di quantificare la secrezione lacrimale e valutare la stabilità del film lacrimale e che consentono di individuare in maniera personalizzata per ciascuna paziente la terapia più appropriata.”
L’iniziativa di sensibilizzazione si propone di favorire una maggiore consapevolezza fra le donne e prevede la distribuzione di materiale informativo in numerosi centri di oculistica ospedalieri in tutta Italia. È previsto inoltre l’aggiornamento delle diverse figure mediche che seguono queste pazienti per favorire un approccio multidisciplinare e ‘al femminile’ alla sindrome dell’occhio secco.
“La sindrome da occhio secco è uno tra i più ignorati e sottovalutati disturbi della società moderna.” Dichiara la prof.ssa Rita Mencucci, Clinica Oculistica dell’Azienda ospedaliero- universitaria Careggi di Firenze “Nei casi più gravi può comportare un importante impatto sulla propria vita con dolore e annebbiamento visivo. È necessario che le donne sappiano che le variazioni ormonali e l’occhio secco possono essere correlati.
In presenza di sintomi specifici quali bruciore, sensazione di corpo estraneo negli occhi, difficoltà a lavorare a lungo al computer o a guidare la sera occorre rivolgersi subito al proprio medico.
La buona notizia, infatti, è che l’occhio secco può essere trattato rapidamente con terapie locali molto efficaci che ripristinano il film lacrimale e che consentono di ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita.”
a cura della redazione
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