L’Italia rinasce nell’era post Covid e diventa il riferimento mondiale per congressi e convegni. Accademici, ricercatori, manager e professionisti di aziende continuano ad affluire da nord a sud Italia, portando un turismo di qualità e regalando prestigio al Paese.

Per la prima volta negli ultimi 10 anni, secondo il database ICCA (International Congress and Convention Association), l’Italia è la seconda destinazione in Europa per congressi associativi internazionali nel 2022 (560 quelli organizzati). E la terza al mondo dopo gli USA.

Un trend che appare confermato anche nel 2023 e probabilmente anche nel 2024. Dopo l’Italia, ci sono Spagna, Germania, Uk e Francia: un tempo sopra il nostro Paese.

Tra le prime 100 città al mondo sei italiane: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino e Napoli. Il Paese con più città nella top 100. 

Il turista congressuale, viene calcolato, spende circa due volte e mezzo quello che spende un altro tipo di turista. Diventare la nazione ospitante di un congresso non è scontato: le associazioni internazionali scelgono le destinazioni attraverso un processo di candidatura.

Essere selezionati con frequenza contribuisce quindi a valorizzare il patrimonio di un Paese e le sue eccellenze.

Dopo la pandemia le nazioni hanno ospitato meno congressi, ma l’Italia è lo Stato che ha saputo ripartire al meglio grazie al lavoro delle associazioni locali.

Sono i dati presenti ieri durante la terza edizione degli Italian Knowledge Leaders: l’evento che valorizza le eccellenze italiane in ambito accademico, medico, culturale e scientifico, riconoscendole come riferimenti preziosi per la crescita intellettuale del Paese e del mercato dei convegni internazionali. L’appuntamento si è svolto a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio ed è stato organizzato da Convention Bureau Italia assieme a Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, con il sostegno dal Ministero del Turismo.

Presenti anche esponenti delle istituzioni nazionali e delle associazioni di categoria, oltre alle realtà associate a Convention Bureau Italia. In sala erano riuniti inoltre circa quaranta Presidenti di associazioni internazionali, di cui trenta alla loro prima partecipazione all’evento e che sono stati premiati come Italian Knowledge Leaders (ambasciatori della conoscenza italiana nel mondo).

L’iniziativa, oltre a mettere al centro il capitale intellettuale italiano, ha voluto rafforzare ulteriormente la collaborazione tra istituzioni, industria e università. Ancora una volta è emerso il valore dell’attività congressuale che permette di importare delle conoscenze che vanno a vantaggio della comunità scientifica locale. Un vero e proprio circolo culturale virtuoso.

“Iniziative come l’Italian Knowledge Leaders’ – che chiama a raccolta accademici, medici, ricercatori e personalità e alti esponenti del capitale intellettuale italiano – contribuiscono a rendere la nostra Nazione fortemente attrattiva per il mercato dei grandi congressi associativi, in quanto fattori di enorme richiamo per un turismo di altissima qualità”, dice il ministro del Turismo Daniela Santanché. “È soprattutto grazie a eventi come questo, infatti, che l’Italia ha conquistato nel 2022 l’ambito podio della graduatoria ICCA, posizionandosi come 3° Nazione a livello mondiale e 2° in quello europeo per il numero di congressi organizzati, caratterizzandosi così per un sistema congressuale che ha saputo attirare oltre 21 milioni di partecipanti e quasi 32 milioni di presenze complessive. Il turismo dei congressi è una delle leve strategiche tra le più efficienti e funzionali dell’industria turistica ed a buon diritto rientra nella strategia di destagionalizzazione che abbiamo presentato al Primo Forum Internazionale del Turismo di Baveno e che porteremo avanti con l’aiuto delle Regioni ed i grandi operatori del settore”.

“Il progetto Italian Knowledge leaders – dice Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia – conferma quanto l’Italia sia un paese attrattivo per i grandi congressi internazionali, grazie a moltissimi esponenti della comunità scientifica, accademica e della ricerca nazionale che presiedono i board di associazioni internazionali e grazie ad una filiera di operatori di altissimo livello.Questo progetto ci da un’enorme opportunità, che è quella di promuovere l’Italia attraverso il proprio capitale intellettuale, cambiando un po’ il paradigma della promozione da Paese della grande bellezza meta di vacanze a Paese del sapere e della conoscenza”.

“La nostra è un’industria che spesso viene confusa con quella del turismo, ma in realtà se ne differenzia molto per l’impatto positivo che lascia sulle destinazioni in termini di legacy e di sostenibilità. Un’industria che ha inoltre ai vertici delle proprie aziende una donna su tre – conclude Ferrari -. E’ importante che il pubblico ed il privato continuino a lavorare assieme e che ci siano costanti investimenti in un settore così strategico per lo sviluppo delle destinazioni italiane”.

“La partecipazione dell’ Italia ad eventi aggregati non solo accresce la visibilità a livello internazionale – dichiara Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit – ma stimola anche lo sviluppo economico e culturale del Paese. La diversità delle sue regioni, l’ampia gamma di strutture congressuali e l’eccezionale patrimonio storico-artistico creano un contesto ideale per ospitare congressi e conferenze di rilevanza mondiale. La partecipazione attiva dell’Italia a questi eventi consolida la sua posizione come destinazione turistica di eccellenza, attirando professionisti, esperti e decision maker provenienti da tutto il mondo. Questo non solo favorisce lo scambio di conoscenze e best practices a livello internazionale, ma contribuisce anche alla crescita del settore turistico italiano. Inoltre, la presenza italiana in eventi di turismo congressuale offre un’opportunità unica per promuovere la collaborazione tra imprese, istituzioni e organizzazioni, creando sinergie che possono generare benefici a lungo termine. La condivisione di esperienze e progetti innovativi durante questi incontri favorisce lo sviluppo sostenibile del turismo, incoraggiando pratiche responsabili e consapevoli. È fondamentale comprendere che la partecipazione italiana non riguarda solo l’aspetto economico, ma sottolinea anche l’importanza della cultura e della storia nel contesto globale. L’Italia, con la sua ricca eredità artistica e culturale, offre un ambiente unico per il networking e la collaborazione, incoraggiando la valorizzazione e la conservazione del patrimonio storico. La partecipazione della Penisola agli eventi aggregati di turismo congressuale è un investimento strategico che non solo promuove lo sviluppo economico, ma anche la condivisione di conoscenze, la collaborazione internazionale e la valorizzazione della cultura italiana. Questa presenza attiva contribuisce a posizionare l’Italia come una destinazione di riferimento nel panorama mondiale del turismo congressuale, generando impatti positivi a livello sociale, economico e culturale”.

 

a cura della redazione
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Written by giovanni47