Per celebrare il carnevale, martedì 6 febbraio il Mercato Centrale Milano ospita una grande festa, che racconta di antiche tradizioni e rituali arcaici.

Per l’occasione il Mercato di via Sammartini, che da sempre promuove la cultura in tutte le sue forme, accoglie lo storico carnevale di Aliano, il borgo in provincia di Matera conosciuto per le sue caratteristiche “maschere cornute”.

L’origine di questo antico rito si perde nella notte dei tempi: una rappresentazione che colpì anche Carlo Levi durante il suo confino politico nella cittadina lucana (quella che nel suo capolavoro “Cristo si è fermato a Eboli” lo scrittore chiama Gagliano, per imitare la pronuncia locale).

 

L’evento al Mercato Centrale Milano

I festeggiamenti al Mercato partiranno dalle 18:30 con la sfilata delle bizzarre e variopinte maschere – ognuna un’opera unica, costruita da abili artigiani locali – accompagnate dalle “pacchiane”, i suonatori di organetti e “cupa-cupa”.

Ad accompagnare la sfilata saranno le esibizioni itineranti del gruppo folk U Cirnicchiu di Moliterno (Potenza) e del gruppo di musica popolare e tradizionale Gli Amarimai di Viggiano (Potenza), sia all’interno del Mercato che negli spazi della Stazione Centrale.

 

 

Il carnevale storico Alianese

Aliano è il paese dei calanchi, grandi colline caratterizzate da profondi solchi che avvolgono il borgo in un paesaggio lunare.

In questo luogo incantevole e incantato si ripete un rito antico e suggestivo: il Carnevale. I protagonisti di questa festa sono gli abitanti che indossano le maschere cornute, realizzate in argilla e cartapesta, che rievocano goffe creature demoniache dalle lunghe corna e dai grandi nasi pendenti.

I folcloristici protagonisti di questa ricorrenza hanno portato al riconoscimento del Carnevale di Aliano tra i carnevali storici italiani, con decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Carlo Levi, confinato ad Aliano per la sua attività antifascista e ivi sepolto per sua scelta, rimase fortemente impressionato dalle maschere alianesi. Nel suo “Cristo si è fermato a Eboli” (1945) così le descrive: “Venivano a grandi salti e urlavano come animali inferociti, esaltandosi delle loro stesse grida. Erano le maschere contadine. I due tratti maggiormente identificativi dell’abbigliamento carnevalesco alianese sono: il cappellone, a forma di cono, realizzato con una struttura di canne rivestita da un’anima di cartone, a cui sono applicati tanti nastrini di carta velina colorata e legato al viso con laccetti di cuoio; la maschera di cartapesta variopinta, con un naso prominente e le tipiche corna, da cui il nome “maschere cornute”.

Le maschere di Aliano testimoniano una tradizione rimasta immutata nel tempo. Dietro alla tipica maschera alianese è possibile individuare il primitivo rapporto dialettico uomo-animale, in conseguenza del sistema economico sociale di tipo pastorale, che ha caratterizzato da sempre la Lucania.

a cura della redazione

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Written by giovanni47