La nuova carta del Tancredi con largo spazio al vegetale
I menù degustazione sono lo specchio della carta di Tancredi. Cinque piatti per tipologia (antipasto, primo e secondo), nei quali carne e pesce la fanno eguali da padroni. Spazio però anche al vegetale, fondamentale sia per la filosofia dello chef che per le più attuali esigenze alimentari: tanto che alle proposte vegetali Vincenzo dedica un’intera carta.
L’obiettivo? Dare una visione della cucina italiana a 360 gradi, che spazia dalle grandi materie prime italiane e arriva fino alla tradizione gastronomica pugliese, il tutto ben coadiuvato e bilanciato dallo chef già stella Michelin.
L’intento? Stupire. Piatti che da una parte stimolano i sensi e solleticano il cuore, ma che dall’altra fanno divertire e intrattengono: da una Aglio, olio e peperoncino realizzata con diversi metodi di cottura al colombaccio servito in più portate e alla triglia alla Rossini.
La sala, fra novità e conferme
Tra continuità e cambiamento vale tanto per il ristorante tutto quanto, in particolare, per la sala.
Arnaldo Damiani, patron di Tancredi – nonché socio del Gruppo Sirmione Ristoranti, che insieme al Tancredi conta diverse altre strutture ristorative e ricettive sul Garda – proseguirà a essere volto del ristorante, raccontando ai propri ospiti la grande cantina del ristorante, composta da oltre 800 etichette, equamente divise tra Francia e Italia.
Se Arnaldo tiene forte l’identità del ristorante sospeso tra lago e cielo, dall’altra la rivoluzione in sala è impersonificata da Sara Chaar, moglie di Vincenzo, che segue lo chef in questa nuova avventura.
Classe 1992, Sara è a fianco di Vincenzo già dall’esperienza sotto Cannavacciuolo: il suo è un servizio che si svincola dalle regole più formali dell’alta ristorazione per prediligere l’empatia nei confronti del singolo ospite.
Un servizio elegante, riservato, che lascia spazio all’esperienza, ma attento, curato, accogliente e “personalizzato”, a seconda delle esigenze di chi si accomoda in sala. Lo scopo? Il cliente deve sentirsi ospite, accolto, coccolato, affinché la sua esperienza sia prima di tutto piacevole e difficilmente dimenticabile.
«Quel che portiamo al Tancredi oggi è un nuovo inizio, da inserirsi nella lunga strada del nostro ristorante, quella di un continuo miglioramento, di una crescita, sempre volta alla soddisfazione dei nostri ospiti – ha spiegato il patron Arnaldo Damiani – Dopo Roberto Stefani, che ringraziamo per il periodo passato da noi, è il momento di Vincenzo, per un Tancredi che prosegue fiero il suo percorso con nuovi attori e sempre nuove prospettive!».
a cura della redazione
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