Dal 7 marzo al 4 aprile 2024, Spazio HUS ospita la mostra personale della fotografa Lucia Covi, dal titolo “La patina del tempo”, che sarà inaugurata giovedì 7 marzo, alle ore 18.30.

Con la sensibilità del suo sguardo, Lucia Covi cattura attimi di vita, porzioni di paesaggi, frammenti di materiali, fiori colti nel momento della sfioritura, acque ferme, dove gli elementi naturali si dissolvono lentamente creando inedite armonie di forme e colori, tracce visive di una bellezza effimera su cui la patina del tempo si posa come un delicato velo di luce e trasforma ogni singola immagine in una narrazione emotiva, intima e sussurrata.

“Le mie fotografie – osserva l’artista – sono parte del mio viaggio. Sono il tentativo di rispondere alla domanda di senso, e contengono tutta la mia fatica di trovare la strada e non sentirmi persa. La bellezza e l’armonia nelle forme naturali, sulle quali il tempo e la luce trascorrono velandole di una patina meravigliosa, sono riflesso del mio sentire. Guardo le foglie, l’acqua, i fiori, gli alberi e le pietre e mi avvicino in modo che la scala di grandezza sia incerta. Capita così che l’immagine si carichi di significato, la realtà si faccia trasparente e qualcosa emerga che ha a che fare con me e con la mia mente. Amo uno stile di fotografia calma e contemplativa, che richiede l’umiltà dell’attesa e l’accettazione del mutamento”.

Il tema del fluire inesorabile del tempo e dell’accettazione della transitorietà della vita permea il percorso artistico di Lucia Covi e conferisce alla sua opera un valore non solo estetico ma anche di ricerca esistenziale.

Attraverso il suo obiettivo fotografico, l’artista esplora la mutevolezza delle forme e il mistero intrinseco nell’incessante cambiamento della natura e con essa dell’esistenza umana.

Una poetica dell’impermanenza, in cui l’osservatore è chiamato a contemplare non solo l’immagine visibile offerta dall’artista, ma anche l’essenza temporale che la sottende, aprendo la strada a una comprensione più profonda della bellezza stessa.

Lucia Covi ci invita a contemplare, con lentezza, la poesia sottile che si cela nelle pieghe del tempo, quei segni rivelatori di cui è disseminata la realtà, piccoli dettagli apparentemente trascurabili che svelano la grazia nascosta sotto la superficie delle cose.

Le sue fotografie smuovono le nostre abitudini visive, suggeriscono prospettive inattese, stimolano uno sguardo nuovo sul mondo che ci circonda, rappresentando così un potente antidoto all’anestesia contemporanea dello sguardo.

L’immagine struggente di un fiore che appassisce porta in sé tutta la vitalità e la bellezza del fiore nel suo pieno rigoglio; la silenziosa staticità di uno specchio d’acqua ferma si colora di nuova vita grazie agli elementi naturali che lentamente si dissolvono in essa; vasti paesaggi naturali, di cui l’artista ritrae singoli dettagli, diventano qualcos’altro e si caricano di nuovo senso, creando un’esperienza visiva che va al di là della semplice osservazione.

Nell’opera di Lucia Covi, la padronanza tecnica del linguaggio fotografico è al servizio di un’urgenza espressiva di cui l’immagine finale diventa il necessario riflesso. L’uso sapiente della dialettica tra luce e ombra è un elemento narrativo portante della sua ricerca, al pari della trasparenza, segno visivo che suggerisce un’idea di fragilità e vulnerabilità associata al concetto stesso di bellezza.

Nelle fotografie dell’artista, inoltre, la raffinata composizione dell’immagine si caratterizza spesso per la scelta di porre in primo piano soggetti che affiorano da un fondo scuro come se fluttuassero in un indefinito limbo visivo: questa scelta compositiva crea un effetto di sospensione spazio-temporale, in cui il soggetto viene astratto dal suo contesto naturale e decontestualizzato, diventando altro da sé e acquisendo una nuova dimensione di senso.

L’immagine finale appare come il riflesso di pensieri profondi, di emozioni e ricordi lontani, uno spazio intimo il cui il tempo è sospeso e la bellezza è libera di pervadere lo sguardo di chi osserva, inducendolo a una lenta e assorta contemplazione.

 

Lucia Covi

Nata a Bolzano nel 1948, ha studiato a Roma e lavorato al Consiglio Nazionale delle Ricerche. Si è dedicata alla fotografia dopo essersi trasferita a Milano.

Il tema precipuo della sua ricerca è il segno del trascorrere del tempo, nella natura e sugli oggetti, frammenti di realtà che esprimono una bellezza effimera.

Con Susanna Vallebona pubblica il libro Un filo di paglia galleggia sull’acqua. Collabora dal 2005 al 2008 con il Centro di Nanotecnologie dell’Università di Modena sul Progetto Immagini delle Nanoscienze. Al Festival della Scienza di Genova nel 2006 espone Blow-up.

Immagini del nanomondo viste da Lucia Covi, mostra portata poi al Foro Boario di Modena, a Torino, a Parigi e alla Biblioteca di Alessandria d’Egitto. Nel 2008 espone alla Galleria Acta di Roma, con il titolo Soglie. Con Giovanna Chiti pubblica nel 2013 il libro Parlando con voi. Incontri con fotografe italiane. Danilo Montanari Editore.

www.luciacovi.com

 

Spazio HUS

Spazio HUS si propone come un luogo di incontro e di contaminazione tra esperienze e percorsi artistici differenti, attraverso un ricco programma di esposizioni di designer, artisti, fotografi e artigiani del panorama italiano e internazionale.

Spazio HUS, il cui nome nasce dal termine danese “HUS” che significa “casa”, si trova in un luogo suggestivo con interni originali d’epoca che è anche sede di HUS Milano, laboratorio creativo e di ispirazione per architetti, arredatori, designer e artisti in generale.

 

La patina del tempo

Fotografie di Lucia Covi

a cura di Francesca Bianucci e Chiara Cinelli

 

Spazio HUS

via San Fermo, 19 – Milano

 

Inaugurazione

giovedì 7 marzo 2024 – ore 18.30

 

Apertura della mostra

7 marzo – 4 aprile 2024

ingresso libero

 

Orari di apertura

da lunedì a venerdì: 10.30- 13.30 / 15.00 – 19.00

sabato su appuntamento

 

Per informazioni

  1. 02 23050706

www.spaziohus.com

a cura della redazione

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Written by giovanni47