È stato inaugurato ufficialmente oggi il 55° Anno Accademico dell’Università IULM. La cerimonia è stata aperta dalla relazione del Rettore, professor Gianni Canova, cui sono seguiti i saluti del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del Sindaco di MilanoGiuseppe Sala, gli interventi del Presidente del Consiglio di Amministrazione, professor Giovanni Puglisi, del rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione, Ludovico Caprioli e del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.
Presenti in Auditorium anche 15 consoli – tra cui i rappresentanti dell’India, sul Sudafrica, del Marocco, del Messico e della Croazia – che attestano la crescente attenzione all’internazionalizzazione dell’Ateneo.
Nella sua relazione il Rettore, professor Gianni Canova, ha ricordato che “Viviamo in un tempo in cui dobbiamo ricominciare a prenderci cura delle parole” perché “sono organismi fragili e sensibili, creature generose, che si rendono disponibili a chiunque le voglia usare. Anche a chi le usa a sproposito. Sempre più spesso assistiamo a una frattura fra le parole e le cose”, per esempio ci sono parole che esprimono l’opposto di quello che dovrebbero significare: “Ci sono guerre chiamate operazioni di pace”.
Così come ha ripercorso, negli anni in cui ha guidato l’Ateneo, l’innovazione che ha introdotto, quella della Word of the Year, la parola dell’anno, che, alla fine del 2019, la maggioranza della comunità accademica ha votato scegliendo Confine, quasi a profetizzare quello che sarebbe accaduto di lì a poco con il confinamento dovuto alla pandemia.
Poi ci sono state Attesa, Ironia, Rischio e, in questo ultimo anno di mandato rettorale, il professor Canova si è preso la libertà di scegliere la parola dell’anno, Avventura, “intesa in senso etimologico come proiezione su ciò che ancora non è ma potrebbe essere. Come attenzione perenne a ciò che sta per accadere” e ha ribadito che “al dilagare del demone della facilità, quello che ti lusinga facendoti credere che puoi ottenere tutto senza sforzo, senza impegno, senza fatica, alla IULM coltiviamo un’idea di Università come grande laboratorio della giovinezza, luogo di esperimenti e di ipotesi, di tentativi e di visioni, di raffinamenti linguistici e concettuali, di sfide e di passioni. Un’idea di Università come avventura del sapere, come viaggio tra le parole e i linguaggi della comunicazione”.
Nel bilancio che si traccia a ogni inaugurazione di Anno Accademico, il Rettore ha detto che l’Università IULM negli ultimi sei anni ha segnato un incremento del 20%: nell’anno accademico 2018/19 si contavano circa 5.300 studenti iscritti, oggi, nel 2023/24 sono circa 7.500.
Tra le novità che si affacceranno alla IULM nel prossimo anno accademico 2024/25 ci saranno due nuovi corsi magistrali, entrambi in lingua inglese: Marketing, Consumption and Communication e Fashion Communication and Luxury Strategies, che andranno a rafforzare l’offerta formativa internazionale dell’Ateneo.
Dopo il successo di Fondamenta, 12 lezioni che hanno contribuito a mettere a fuoco la nostra eredità storica, ovvero capire chi siamo stati per comprendere chi siamo, saranno disponibili 15 lezioni con il percorso Fondamenta II: aperto alla cittadinanza e rivolto agli studenti IULM.
Saranno lezioni di riconosciuti esperti su alcune grandi personalità della storia e della storia delle idee. Da Cicerone e l’arte oratoria a San Benedetto e il monachesimo.
Da Giovanna d’Arco e la leadership a Leon Battista Alberti e l’architettura moderna, fino a Maria Montessori e la pedagogia moderna e a Walt Disney e il cinema d’animazione.
Sono ancora due i punti importanti affrontati dal Rettore Canova: il Museo diffuso della Comunicazione di cui è stata inaugurata la prima tappa a ottobre 2023 e che man mano continua a ingrandirsi all’interno del Campus.
La prossima tappa sarà inaugurata a metà aprile, in concomitanza con la Settimana del Design.
E, sempre a proposito del Campus, un nuovo edificio che nascerà su un’area acquisita in via Russoli, che si ingloba naturalmente nella già esistente architettura universitaria. Il nuovo edificio è stato progettato dallo Studio Cino Zucchi Architetti che ha creato “un edificio in grado di dialogare con le architetture preesistenti – ha dichiarato il professor Canova – andando a rafforzare il processo di rigenerazione urbana iniziato in questo quartiere della periferia milanese e che al tempo stesso possa regalare a Milano un nuovo edificio capace di comunicare”.
La cerimonia è stata l’occasione per conferire il Master ad honorem in Arti del racconto a Bruno Bozzetto, uno dei Cartoonist più eclettici e influenti di ieri e di oggi e che ha festeggiato 86 anni lo scorso 3 marzo.
Animatore, disegnatore e regista, ma anche produttore, scrittore, sceneggiatore, montatore e musicista, dagli anni Sessanta a oggi Bruno Bozzetto ha realizzato oltre trecento film che gli sono valsi 130 riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio Winsor McCay, cinque Nastri d’argento, un Orso d’oro al Festival di Berlino e una nomination all’Oscar (per il corto Cavallette).
A metà degli anni Sessanta – dopo i tentativi pionieristici effettuati dell’immediato dopoguerra da Nino Pagot e Anton Gino Domeneghini – Bozzetto è stato il primo a realizzare e produrre in Italia un lungometraggio in animazione, West and Soda (1965), cui sono seguiti Vip mio fratello Superuomo(1968) e, nel 1976, Allegro ma non troppo, considerato da molti un omaggio ma anche una risposta italiana al capolavoro di Walt Disney Fantasia.
Nella motivazione del conferimento del Master ad honorem si legge: “Attento e arguto osservatore degli esseri umani, dei loro comportamenti e delle loro contraddizioni, lucido interprete delle dinamiche e delle trasformazioni sociali, capace di humour tagliente, di ironia sottile ma anche di fervida e poetica fantasia, Bruno Bozzetto ha usato il linguaggio dell’animazione per raccontare il mondo e restituircelo in forma di immagine. Con il suo lavoro, il cinema d’animazione italiano è diventato adulto e si è fatto apprezzare in tutto il mondo, tanto che molti dei talenti più visionari dell’animazione mondiale, a cominciare da John Lasseter e dai disegnatori della Pixar, lo considerano un Maestro. La stessa figlia di Disney, Diane, nel 2013 ha voluto dedicargli una prestigiosa mostra al Walt Disney Family Museum di San Francisco. Rispetto ai canoni tradizionali, Bozzetto ha esplorato tecniche del racconto sempre segnate da tratti di evidente innovazione, sperimentando forme brevi, rovesciamenti inattesi del punto di vista e fulminee connessioni analogiche nello sviluppo narrativo”.
È stato proiettato in sala il nuovo cortometraggio autorale Sapiens?, ideato da Bruno Bozzetto e prodotto da Studio Bozzetto in collaborazione con Rai Kids. Il corto è in animazione 2D/3D CGI: sulle note di musiche di Beethoven, Chopin e di Verdi si susseguono tre storie che hanno come protagonista l’uomo e il suo comportamento verso la natura e la società, in particolare i suoi atteggiamenti di violenza e intolleranza nei confronti del diverso.
BIOGRAFIA
Bruno Bozzetto nasce a Milano il 3 marzo del 1938. In età adolescenziale, folgorato dal cortometraggio di Ward Kimball, Toot, Whistle, Plunk and Boom, decide di abbracciare il mondo dell’animazione pioneristica tramite il disegno su rodovetro.
Grazie all’aiuto del più prezioso collaboratore della sua vita, il padre Umberto, Bruno debutta nel 1958 con il primo cortometraggio animato, Tapum la storia delle armi, premiato a Cannes nello stesso anno.
Indubbiamente complice la predisposizione artistica ereditata dal nonno materno, pittore Girolamo Poloni, lo stile di Bruno combina semplicità grafica a una forte profondità del messaggio, veicolato con ironia e sarcasmo attraverso temi universali e senza tempo, quali l’ecologia, la guerra, i problemi sociali e comportamentali dell’essere umano che viene osservato come se fosse un insetto lasciato libero di agire secondo i suoi impulsi.
L’amore per la divulgazione porterà Bruno nei primi anni Ottanta a stringere una profonda amicizia con Piero Angela insieme al quale collaborerà per decenni alla realizzazione di più di 100 pillole per le rubriche televisive Quark e Superquark.
La crescita della produzione animata consiste di innumerevoli cortometraggi tra cui i più significativi Cavallette, candidato al Premio Oscar 1990 dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, e Mr Tao, vincitore dell’Orso d’Oro di Berlino nel 1991, a cui si aggiungono diverse serie televisive prodotte per RAI e per la TV Svizzera Italiana RTSI , per Disney Channel (tra le più note Lilliput-put, Mr Hiccup, Stripy, “Sandwich, La Famiglia Spaghetti, Psicovip, Bruno the Great).
A oggi si contano circa 150 riconoscimenti internazionali tra cui 5 Nastri d’Argento, Winsor McCay Award, una Laurea ad Honorem e più di 20 Premi alla Carriera tra cui spicca il Premio de Sica consegnato dal Presidente della Repubblica.
Negli anni Sessanta Nasce il Signor Rossi, un omino semplice, snervato da una società in degrado. Attorno al personaggio nascono vari cortometraggi e si crea una sorta di saga fondata sull’inseguimento della felicità raccontata in tre lungometraggi di cui il più allegorico rimane Il Signor Rossi cerca la felicità, dove una fata un po’ svitata riconduce il protagonista e il suo cane Gastone alla vera felicità nella quotidianità.
Tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, la Bozzetto Film ben strutturata si dedica anche al mondo pubblicitario regalando agli italiani memorabili caroselli, tra cui i più noti Kuku, Unca Dunca, Pildo Poldo e Baffoblu. Non mancano le storiche sigle animate per i programmi TV di Pippo Baudo e Mike Bongiorno tra cui Johnny Bassotto, Portobello, La Tartaruga,Isotta, Cavallino Michele.
È del 1965 West&Soda, il primo Spaghetti Western animato. Del 1968 è Vip mio fratello Superuomo, una parodia di due super fratelli in lotta contro una società segreta che rende gli uomini schiavi del consumismo.
Infine Allegro non Troppo (1976) noto alla critica internazionale, soprattutto statunitense, come film cult paragonato spesso a Fantasia o meglio a una sua coraggiosa parodia italiana.
Con l’avvento delle tecniche digitali, Bruno realizza brevi film realizzati in animazione computer 2D. Il primo di questi, Europa vs Italia, riscuote successo a livello virale nel web offrendo lo spunto per nuovi corti.
L’incessabile attività ha luogo oggi in autonomia ma anche tramite lo Studio di produzione Bozzetto fondato dal figlio Andrea insieme al socio Pietro Pinetti per proseguire l’attività storica. Gran parte dell’attuale produzione illustrativa e cinematografica continua a nascere dalla denuncia dei crimini perpetrati dall’umanità nei confronti degli animali e dell’ambiente. Con questo intento nasce SAPIENS? composto da tre cortometraggi animati sulle note di celebri sinfonie di Beethoven, Chopin e Verdi.
L’accusa alla superficialità dell’essere umano diventa anche oggetto di dialogo tra un uomo e il suo cane di compagnia nelle vignette dal titolo DOGGY.
Sulla vita e carriera della figura dell’artista è stato prodotto un docu-film Bozzetto non Troppo di Marco Bonfanti, mentre è freschissima la stesura di un’autobiografia dal titolo Il Signor Bozzetto. Una vita animata in cui l’artista racconta se stesso appoggiandosi alla penna dello scrittore Simone Tempia.
a cura della redazione
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