È l’uovo il grande protagonista di sempre della Pasqua, simbolo di rinascita e storicamente legato al concetto stesso di vita in nuce.

Se nel Cristianesimo è strettamente correlato alla risurrezione di Cristo, c’è da sottolineare che in epoca medioevale, la Chiesa proibiva ai cattolici di mangiare le uova durante la Settimana Santa.

Tutte le uova deposte dalle galline nei sette giorni prima della domenica di Pasqua venivano conservate, per poi essere decorate e regalate ai bambini o alla servitù. La tradizione del dono di uova è comunque presente anche in epoca persiana e legata all’arrivo della primavera, mentre per i filosofi egizi era il fulcro dei 4 elementi terra, acqua, aria e fuoco.

Spesso le uova venivano dipinte a mano e scambiate anche tra le popolazioni dei Greci e dei Cinesi, sempre al cambio di stagione. Usanza che ebbe il suo culmine durante il regno di Edoardo I in Inghilterra, e sotto gli zar in Russia, dove divennero celebri e preziosissime le creazioni dell’orafo Peter Carl Fabergé.

Nel 1885 infatti, l’orafo ricevette dallo zar Alessandro III la commissione di creare un oggetto speciale per la zarina Maria Dagmar di Danimarca, così lui pensò a un uovo di platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo, secondo un meccanismo a matrioska: all’interno di esso una gallina d’oro, che a sua volta racchiudeva una copia in miniatura della corona imperiale con un rubino a forma d’uovo.

Uova & Chardonnay

A prescindere dall’uovo di cioccolato, la cui origine si fa risalire a inizio Settecento, con i re Sole, Luigi XIV, che fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte, tantissime sono le ricette italiane a base di uova da provare durante le Feste Pasquali.

Dalle semplici uova sode accompagnate da salumi e Crescia che si mangiano a colazione nelle regioni centrali, al Casatiello o al Tortano napoletano, fino ai timballi ripieni di carne e uova e alle uova al tegamino con asparagi, altro ingrediente principe della stagione.

A seconda della portata o della preparazione, Meteri suggerisce una tipologia di vino diversa, unica nota costante in questi abbinamenti è la scelta del vitigno alla base del vino: lo Chardonnay.

Uva a bacca bianca che ha le sue radici in Francia, precisamente nella Borgogna, perfetta da accostare alle più svariate preparazioni a base di uova, grazie alla sua incredibile versatilità aromatica, che varia in base alle condizioni climatiche, ai terreni di coltivazione e alla sua vinificazione.

Ecco i quattro consigli di Meteri per quattro piatti tradizionali da provare a Pasqua.

Uova alla Monachina e Champagne Blanc de Blancs Brut Zero Dosage – B. Pertois

Uova prima lessate, tagliate a metà e poi riempite di besciamella e tuorlo schiacciato, impanate e fritte: un vero tripudio di golosità che si accosta perfettamente con una bolla.

Ideale lo Champagne Blanc de Blancs Brut Zero Dosage di B. Pertois, 36 mesi sui lieviti, che con la sua bollicina sottile e vivace, al naso è fresco, floreale, citrico, mentre in bocca arriva leggiadro e delicatamente secco.

Agnello cacio e ova e Metodo Classico Brut Nature – Il Giardino delle Bolle

In Abruzzo uno dei piatti tipici della Pasqua è l’agnello cacio e ova. Una preparazione ricca che unisce la carne a pecorino stagionato e uova sbattute, ricca e di discreta grassezza a cui è necessario accostare un vino che offra un po’ di struttura.

È questo il caso del Metodo Classico Brut Nature Il Giardino delle Bolle, che allo Chardonnay unisce la struttura del Pinot Nero. Per 82 mesi sui lieviti, questa bolla intensa avvolge il palato con la sua morbidezza ed esalta anche piatti importanti.

Casatiello e Macon Lugny Cuvee “Saint Pierre” 2022 – Lafarge

Figlio della Borgogna, questo vino viene dalle vigne del terroir di Grand Bois del villaggio di Lugny, Maconnais, in cui la famiglia Lafarge coltiva la vite dal 1727.

Una scelta di classe per uno Chardonnay che fa solo acciaio.

Da abbinare con gusto al Casatiello campano, trionfo di salumi, ciccioli e uova, immancabile sulla tavola pasquale.

Lasagne bianche e Au pied du mur Cotes de Auvergne AOC 2021 – Yvan Bernard

Vendemmia 2021, Au pied du mur Cotes de Auvergne AOC 2021, firmato da Yvan Bernard, affina 8 mesi in vasche di retroresina.

Al centro dell’Auvergne, nello storico villaggio di Montpeyroux, tra vulcani spenti e colline granitiche, in un clima ventilato e caratterizzato da biodiversità, Yvann Bernard coltiva in biodinamico Pinot Noir, Chardonnay, Gamay, Syrah e Aligoté. La sua struttura e il suo equilibrio ben si accostano ed esaltano un piatto semplice e ricco al tempo stesso, come le Lasagne bianche con gli asparagi.

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METERI

Meteri, azienda capitanata dal suo fondatore Raffaele Bonivento, da 10 anni porta avanti una nuova idea di selezione enologica.

Un distributore di vini che parte dalla selezione maniacale delle sue referenze in carta, per riuscire a proporre sul mercato Horeca e al consumatore diretto referenze eccellenti e uniche della viticoltura mondiale, riunite in un “catalogo” di etichette di artigiani della vigna, piccoli e medi produttori di qualità, i cui vini sono storie da raccontare e nettari da scoprire che restano impressi nel palato come nella memoria.

Quasi 100 produttori, frutto di una selezione accurata e rigorosa che rispetta parametri precisi e che fa del bere bene la sua missione.

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ROBERTA ANTONIOLI PR STUDIO

Roberta Antonioli, classe 1964, da oltre 20 anni opera nell’ambito della comunicazione, prestando la sua attività per alcune delle più importanti Agenzie di Milano in diversi settori, quali moda, beauty, technology, turismo, financial e food & beverage, fino a fondare la propria agenzia nel 2003.

Attualmente Roberta Antonioli Pr Studio ha focalizzato la sua aerea di competenza nel settore dell’alta ristorazione e del beverage di lusso, supportando e affiancando alcune della realtà enogastronomiche più importanti del panorama italiano e internazionale e sviluppandone strategie di comunicazioneeggiadro e delicatamente secco.

Agnello cacio e ova e Metodo Classico Brut Nature – Il Giardino delle Bolle

In Abruzzo uno dei piatti tipici della Pasqua è l’agnello cacio e ova.

Una preparazione ricca che unisce la carne a pecorino stagionato e uova sbattute, ricca e di discreta grassezza a cui è necessario accostare un vino che offra un po’ di struttura.

È questo il caso del Metodo Classico Brut Nature Il Giardino delle Bolle, che allo Chardonnay unisce la struttura del Pinot Nero. Per 82 mesi sui lieviti, questa bolla intensa avvolge il palato con la sua morbidezza ed esalta anche piatti importanti.

Casatiello e Macon Lugny Cuvee “Saint Pierre” 2022 – Lafarge

Figlio della Borgogna, questo vino viene dalle vigne del terroir di Grand Bois del villaggio di Lugny, Maconnais, in cui la famiglia Lafarge coltiva la vite dal 1727.

Una scelta di classe per uno Chardonnay che fa solo acciaio. Da abbinare con gusto al Casatiello campano, trionfo di salumi, ciccioli e uova, immancabile sulla tavola pasquale.

Lasagne bianche e Au pied du mur Cotes de Auvergne AOC 2021 – Yvan Bernard

Vendemmia 2021, Au pied du mur Cotes de Auvergne AOC 2021, firmato da Yvan Bernard, affina 8 mesi in vasche di retroresina. A

l centro dell’Auvergne, nello storico villaggio di Montpeyroux, tra vulcani spenti e colline granitiche, in un clima ventilato e caratterizzato da biodiversità, Yvann Bernard coltiva in biodinamico Pinot Noir, Chardonnay, Gamay, Syrah e Aligoté. La sua struttura e il suo equilibrio ben si accostano ed esaltano un piatto semplice e ricco al tempo stesso, come le Lasagne bianche con gli asparagi.

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METERI

Meteri, azienda capitanata dal suo fondatore Raffaele Bonivento, da 10 anni porta avanti una nuova idea di selezione enologica.

Un distributore di vini che parte dalla selezione maniacale delle sue referenze in carta, per riuscire a proporre sul mercato Horeca e al consumatore diretto referenze eccellenti e uniche della viticoltura mondiale, riunite in un “catalogo” di etichette di artigiani della vigna, piccoli e medi produttori di qualità, i cui vini sono storie da raccontare e nettari da scoprire che restano impressi nel palato come nella memoria.

Quasi 100 produttori, frutto di una selezione accurata e rigorosa che rispetta parametri precisi e che fa del bere bene la sua missione.

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ROBERTA ANTONIOLI PR STUDIO

Roberta Antonioli, classe 1964, da oltre 20 anni opera nell’ambito della comunicazione, prestando la sua attività per alcune delle più importanti Agenzie di Milano in diversi settori, quali moda, beauty, technology, turismo, financial e food & beverage, fino a fondare la propria agenzia nel 2003.

Attualmente Roberta Antonioli Pr Studio ha focalizzato la sua aerea di competenza nel settore dell’alta ristorazione e del beverage di lusso, supportando e affiancando alcune della realtà enogastronomiche più importanti del panorama italiano e internazionale e sviluppandone strategie di comunicazione.

a cura della redazione

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Written by giovanni47