Rubelli, in occasione della Milan Design Week, presenta FIGURA, un progetto del designer altoatesino Martino Gamper, che vive e lavora a Londra ed è noto per le sue varie attività a livello internazionale.

Figura è un’idea innovativa di progettare una poltrona ed è espressione di quel mix tra design, arte e artigianato che contraddistingue il processo creativo di Gamper.

La peculiarità del progetto è che, per prendere forma, richiede l’intervento creativo dell’utilizzatore finale.

Figura è una poltrona modulare che può essere “costruita” a proprio piacimento, combinando nei modi più vari le diverse parti che la costituiscono: seduta, schienale, braccioli e fianchi.

Questi 4 elementi – interamente rivestiti in tessuto – vengono proposti in 3 differenti forme ciascuno: alcune sono angolari e spigolose, altre sono più morbide e corporee.

Ed è proprio l’utilizzo dei tessuti Rubelli che esalta la personalità e l’unicità di questa singolare poltrona.

Per il suo debutto al Fuorisalone nello showroom Rubelli, Figura viene esposta in 16 delle ben 81 combinazioni possibili giocando con le varie sagome (ma le possibilità di rivestimento sono illimitate).

Gamper, riferendosi alle varie forme, parla di “una sorta di nuovo alfabeto di figure in grado di creare un linguaggio che è espressione di un’immaginazione poliedrica che coniuga passato e presente.”

Questo lessico è arricchito dalla possibilità di scegliere tra una gamma di tessuti Rubelli rigorosamente selezionati, come Bouquet, Fabthirty, Fabthirty+ e Mundus, tutti in grado di dialogare con le forme create da Gamper. I tessuti – che siano velluto o tweed, ignifughi o naturali (in lana o in lino e cotone), eleganti o informali – descrivono ogni singola poltrona conferendole personalità e unicità.

Le forme non appartengono né al passato né al presente, e non sono né minimaliste né massimaliste. Pura espressione dell’immaginazione singolare e lirica di Gamper, sfuggono ad ogni classificazione.

Adatte agli ambienti più diversi, queste comode poltrone personalizzano gli spazi in cui vengono inserite, rendendoli più vivaci e spiritosi.

Con queste parole, Gamper esemplifica il processo creativo che sta alla base del suo lavoro: “Mi piace creare mobili più che sculture, oggetti che possano essere usati dalle persone.

Certo, lo faccio con la libertà espressiva di un artista. Per me è questo che conta, non dover percorrere strade già battute, fare prodotti che già conosciamo […].

a cura della redazione

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Written by giovanni47