Il Museo Poldi Pezzoli è orgoglioso dei risultati già raggiunti con la mostra Piero della Francesca.
Il polittico agostiniano riunito a un mese dalla apertura al pubblico.
“Siamo molto soddisfatti di questo primo mese di esposizione perché più di 600 visitatori al giorno hanno varcato le porte del Museo per ammirare gli otto scomparti superstiti del polittico, scegliendo di regalarsi un’esperienza unica e irripetibile – dichiara Alessandra Quarto, direttore del Museo – Numerosi sono stati i turisti, stranieri e non, ma anche i milanesi che hanno approfittato della mostra per tornare a visitare la casa museo di via Manzoni, così come le scolaresche, grazie a percorsi creati ad hoc per le scuole di diverso ordine e grado, e alle visite guidate dedicate al pubblico di ipovedenti e non udenti ” prosegue il direttore.
Nonostante gli ingressi contingentati per garantire la sicurezza delle opere e la massima fruizione da parte dei visitatori che possono ammirare da vicino le tavole del polittico ricchissime di dettagli straordinari, il museo chiude questo primo mese con oltre 20.000 presenze.
Il punto di forza della mostra, che vede Fondazione Bracco come main partner, è sicuramente la ricerca scientifica.
La riunione degli otto pannelli del polittico, dopo 555 anni dalla loro creazione, è stata una
occasione unica e irripetibile soprattutto ai fini della ricerca perché ha dato il via a una serie
di approfondimenti che, grazie alle indagini diagnostiche, hanno dato risposte alle domande e risolto i misteri che hanno avvolto questa affascinante e grandiosa pala d’altare per secoli.
È stato infatti possibile indagare alcuni aspetti importanti della storia del polittico, della tecnica pittorica di Piero della Francesca, dei materiali utilizzati, della carpenteria lignea e della scena che occupava il pannello centrale, purtroppo mai rinvenuto e probabilmente andato perduto.
In particolare, sono state effettuate indagini diagnostiche d’avanguardia sulla tavola del San Nicola da Tolentino del Poldi Pezzoli: una bellissima esperienza di lavoro condotta in situ che ha coinvolto gli scienziati, i ricercatori universitari dell’Università Bicocca, il team del museo e i curatori della mostra.
Gli esami hanno fatto scoprire nel dettaglio le tecniche utilizzate da Piero della Francesca “pittore di luce”.
In particolare, è emerso che applicò delle velature semitrasparenti in modo sottilissimo e ricercato, che gli consentì di creare la prospettiva atmosferica del cielo sullo sfondo e altri particolari di grande effetto come la trasparenza del cristallo di rocca del pastorale nella tavola del Sant’Agostino o delle pietre preziose “luccicanti” sulla lorica del San Michele Arcangelo.
La ricerca scientifica è stata quindi fondamentale per l’avanzamento degli studi e non si è
fermata: infatti lo scorso 16 aprile sono state eseguite altre indagini riflettografiche sul
Sant’Agostino proveniente dal Museo Nacional de Arte Antigua di Lisbona –opera dichiarata patrimonio nazionale del Portogallo – in previsione dell’importante giornata internazionale di studi che si terrà al Museo Poldi Pezzoli e in diretta streaming il prossimo 7 maggio, dove verranno svelate ulteriori scoperte e novità.
“Questo primo mese è stato entusiasmante; vedere così tante persone uscire felici e emozionate dopo la visita al Museo è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione, dopo aver lavorato in tempi record per permettere questo “miracolo”, reso possibile anche grazie al grande lavoro di squadra e collaborazione con tutti i musei prestatori e agli sponsor e sostenitori della mostra, che hanno creduto in questo ambizioso progetto” conclude Alessandra Quarto.
Inoltre, l’idea di creare all’interno delle sale un percorso dedicato alle arti decorative del
museo raffigurate nel polittico agostiniano ha riscosso un grande successo e particolare
apprezzamento da parte dei visitatori che hanno riscoperto lo straordinario patrimonio della
collezione del Museo Poldi Pezzoli.
a cura della redazione
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