Fabiola Sciabbarrasi, la moglie di Pino Daniele, che ha condiviso con l’artista ventitré anni di vita e d’amore; madre dei loro tre figli: Sara, Sofia e Francesco, si racconta a cuore aperto, senza filtri ai microfoni del podcast Gente di Marte, di radio Marte, condotto da Gabriele Parpiglia.

 

“Come sai, ho lasciato il più possibile lo scrigno chiuso. Non abbiamo mai dimenticato di essere una famiglia, nonostante il momento di difficoltà che stavamo vivendo. Di parole, ne sono state dette tantissime, anche non vere”.

 

Inizia così l’intervista di Fabiola Sciabbarrasi, un racconto d’amore nei confronti di Pino Daniele con una profondità nel descrivere gli stadi d’animo e le sensazioni, quasi disarmante.

Il nostro rapporto d’amore nasce per caso, abbiamo avuto un cupido d’eccellenza, Massimo Troisi, il nostro primo saluto è avvenuto a casa di quest’ultimo. Nella mia vita è entrato prima Massimo, conosciuto dopo una sfilata a Piazza di Spagna, invitata insieme a tutto il gruppo di lavoro, a casa sua. Poiché ho sempre amato poco, gli inviti corali e la troppa socializzazione, poco dopo, essere arrivata a casa sua, avevo deciso d’andarmene. Troisi, si è offerto d’accompagnarmi. Davanti al portone di casa, mi lasciò scritto il suo numero, per paura che se mi avesse chiesto il mio glielo avrei dato sbagliato. Troisi mi ha fatto una corte molto delicata ma, poiché la panchina era molto piena, ho preferito che rimanessimo amici. Siamo sempre stati molto legati – continua Fabiola – fino a quando mi ha presentato Pino “Ti presento la donna della tua vita”.

In quel periodo la Sciabbarrasi era sposata ma, come lei stessa afferma “il mio cuore era già in look down”, all’appuntamento a casa di Troisi, si è presentata in tuta. “Quella stessa sera, abbiamo raggiunto, sia io, sia Pino, la consapevolezza di aver conosciuto, entrambi,  l’altra parte di sé mancante”. Entrambi si stavano separando e il loro rapporto inizialmente è semplicemente una profonda amicizia, fino ad arrivare alla decisione di Pino di trasferirsi a Roma. “Da questo momento in poi non ci siamo più lasciati e dopo tre anni è arrivata Sara nel 1996, la dichiarazione al mondo di questo grande amore. Ho patito la nascita di Sara perché eravamo assediati dai fotografi, con il terzo figlio è stato tutto diverso, l’ho vissuta con una leggerezza diversa”.

L’intervista continua e il giornalista Gabriele Parpiglia, chiede alla sua ospite se c’è un ricordo particolare che le viene in mente legato ad un concerto di Pino Daniele. Fabiola, non esita in minuto: “Un ricordo particolare è legato a quando, nel concerto di Capodanno al Forum di Assago del 1995, io ero in cinta di qualche mese. Pino era sul palco con Jovanotti, Piero Pelù e altri… Non lo sapeva nessuno che aspettavo un bambino: mi si avvicina e mi dice – auguri! Per l’arrivo dell’erede! Noi napoletani sappiamo tutto – ”.

La conversazione si sposta su un periodo di Fabiola Sciabbarrasi di grande sofferenza, è lo stesso Parpiglia ad aprire una parentesi personale. Il giornalista infatti, ricorda quando, pochi giorni prima la scomparsa del cantautore, ed esattamente il 31 dicembre, si è trovato a festeggiare, con altre persone l’inizio d’Anno a Courmayeur, tra loro c’era anche Pino, uno dei suoi pochi miti. Gli raccontò che  l’aveva messo di buon umore, il fatto che Clementino, per Natale, gli aveva regalato una macchina del caffè, che quando lo erogava, in automatico veniva intonata O’ surdato ‘nnamorato… Il ricordo prosegue: “ Mi ricordo che quella sera tu, Fabiola,  eri a teatro con i vostri tre figli a Roma e allo scoccare della mezzanotte, la prima cosa che fece,  fu quella di chiamarvi e di parlare  con ognuno di voi… Dopo tre giorni è arrivata la notizia scongolvente”.

Alla domanda precisa, su come avesse appreso la notizia, Fabiola, inizia un lungo racconto, ricordando ogni minimo particolare, come se non fosse passato neanche un giorno da quel 4 gennaio 2015. “Ognuno di noi ha le proprie cicatrici. Impariamo a conviverci”.

 

E prosegue: “Lui si è addormentato, cinque minuti prima della mezzanotte. Quando Pino è scomparso, era nella nostra casa in Toscana, con Sofia e Francesco e con la compagna dell’epoca; noi ci eravamo allontanati. Ma, sono consapevole che quella fosse solo una fase di transizione. Avevamo smesso di riconoscerci. Io avevo smesso di essere ciò che lui aveva sempre visto, avevo ripreso a lavorare, lui era diventato ciò che io non ero abituata a vedere e quindi ci siamo scontrati.
Le cose si sarebbero sanate e sarebbero tornate come prima se il destino non avesse deciso diversamente. Avevamo tutti e due, l’intelligenza di capire che quello che avevamo era qualche cosa di unico e che un frangente importante comunque non ha il potere di cancellare tutto il resto”.

Anche Fabiola, come da sua stessa dichiarazione, si trova in Toscana, in una spa, per la prima volta.

“Mi ha chiamato Sofia dicendomi che papà stava male, io le ho detto di passarmi la sua compagna perché sapevo come improntare un’emergenza, lui aveva una cardiopatia importante, congenita. Io non l’ho mai fatto sentire malato. Ha fatto cose che, non aveva mia fatto nella sua vita. Il suo cardiologo mi scrisse un messaggio, – Lo stanno portando a Roma, ho già allertato il reparto di cardiologia- . La beffa del destino è che avevamo già predisposto per il giorno dopo, un day hospital per i controlli abituali.

È arrivato in ospedale otto ore prima già senza vita”.

Rimpianti? “Si. Il rimpianto di non esserci detti tutto. Il tempo non basta. Non abbiamo avuto il tempo di esserci detti tutto. Questo il grande dolore. C’è bisogno di dirsi tutto ma soprattutto scusa e c’è  bisogno di perdonare”.

Lo hai mai sognato: “Si, poco tempo fa, vestito di bianco… Sorridente, ironico, burlone come il solito… Lui amava il bianco, soprattutto d’estate. Mi chiedeva dei suoi figli. Era un sogno di luce. L’ho visto sereno. È in pace”.

Parpiglia, chiede a Fabiola se c’è una parte di Napoli che porta maggiormente il ricordo dei momenti di vita vissuti insieme a Pino.  “Napoli tutta parla di lui. È una comunicazione continua. Appena metto piede a Napoli lui c’è anche se non lo cerco, nel mio cuore, nella mia anima. A Napoli c’era Totò, Maradona e c’era Pino. Mi ricordo, una delle primissime volte che siamo venuti a Napoli insieme, eravamo all’hotel Santa Lucia, dove si trova la camera in cui scrisse scritto con Troisi, ‘Quando’. Esco dall’hotel e vado a Borgo Marinaro, attraverso la strada e uno scughizzo mi da una pacca sul sedere, io ho inveito contro di lui, in romano e lui mi ha detto una cosa che non si può ripetere… Mi ha detto sei uno pucchiaccona esagerato… l’ho raccontato a Pino e lui ha iniziato a ridere come un pazzo. Da quel momento ho capito che dovevo imparare le peggio parole napoletane. Pino, ha cominciato ad usare quel termine come il nostro nickname…”.

 

Come affermato da Fabiola, a conclusione dell’intervista, afferma che Pino, sarebbe felice per la sua Napoli, lui è stato un po’ il precursore nell’esportare la sua napoletanità eccentrica. Lui credeva in Napoli. Lui sarebbe felice, rappresentate di questa territorialità che ha sempre avuto nel cuore e nell’anima. E ci tiene a precisare, poco prima dei saluti: “Sono felice di aver condiviso con te, Gabriele, questa fotografia dei nostri 23 anni… Non c’è un prima e un dopo, c’è una linea continua di questi 23 anni. Non si esce mai dai ricordi che nessuno ti potrà mai portare via o cancellare. Il mio, il nostro, deve essere considerato un valore”.

 

 

 

 

 

Per riascoltare la puntata

https://youtu.be/vGGOuu6YfIY?si=jDtUdPeByB-cvAdw

 

 

 

Episodio 2  – Gente di Marte – intervista a Fabiola Sciabbarrasi

 

 

Biografia Gabriele Parpiglia

Gabriele Pariglia, classe 1979, giornalista professionista, firma del settimanale Chi da vent’anni anni, si occupa di spettacolo, attualità, cronaca e sport.

Autore di numerosi programmi televisivi come Verissimo, Maurizio Costanzo Show, L’intervista, Tiki Taka, L’isola dei Famosi, per citarne  solo alcuni. Produttore di serie tv  di successo, co-conduttore insieme a Nicoletta Deponti del programma Password su RTL102.5 e conduttore per SDL TV del format  Casa SDL.

Tra l’incarico più recente Parpiglia è co-produttore esecutivo e ideatore presso Radio Marte. È autore inoltre, di numerosi libri di grande successo ed è considerato uno dei dieci giornalisti più influenti d’Italia sui profili digital e social, proprio per la pubblicazione di contenuti ad alto contenuto sociale e per le inchiesto di cronaca e attualità.

a cura della redazione

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Written by giovanni47