Tre i secondi: la Sella di agnello arrosto, cipolla di cevennes, peperonata, pomme paille, jus alle olive taggiasche, l’Animella di vitello croccante, finferli, albicocca, verbena, salsa al vin jaune e il Rombo “Lardo” di seppia alle erbe, darphine di patate, fagiolini, ciliegie, salsa ai molluschi e prezzemolo. L’agnello arrosto accompagnato da una peperonata dolce, è abbinato a un ricco jus alle olive taggiasche, che dona una leggera nota amara al piatto e ne lega tutti gli ingredienti. Il piatto si chiude con una seconda portata di scottadito con bagnetto rosso.
L’animella è un esempio perfetto di contrasto tra acidità, grasso e dolcezza. La salsa al Vin Jaune “regola” il grasso e la dolcezza della carne e dell’albicocca, mentre i finferli aggiungono un tocco di bosco che completa il piatto. Il rombo, che ha un’importante nota iodata grazie alla salsa creata dalla cottura dello stesso e dei molluschi, presenta anche una significativa parte vegetale e acida data dall’insalata di fagiolini e ciliegie pickles.
Il momento dessert si compone di quattro proposte: Mandorla, limone e dragoncello, che evoca immagini di giardini mediterranei in fiore e racconta storie di terre soleggiate; il Cioccolato, nocciole e cedro, porta con sé un’aria di eleganza senza tempo, un omaggio alla tradizione italiana; la Tarte fine alle fragole, aceto di fiori, fiordilatte di capra, un quadro di delicatezza e raffinatezza che cattura la bellezza della stagione e Anguria, lime e vaniglia un sorso d’estate in un dolce.
Se preferisce, l’ospite può optare per il percorso di degustazione, che include cinque portate e un dessert selezionati dalla carta (130€)
Il menù dedicato a Milano resta, ma con un nuovo nome, “La mia città”. Un percorso di degustazione i cui piatti possono essere ordinati anche alla carta, rendendo la proposta più fruibile per gli ospiti. La carta si compone di quattro piatti: tre portate salate e un dolce. Si comincia con “Carpaccio di manzo come una tartare” l’antipasto che reinterpreta la tartare di manzo classica. Si prosegue con il “Risotto allo zafferano midollo gratinato, lardo, gremolada, jus di vitello”, un modo originale per interpretare un classicissimo piatto meneghino. Il secondo è il “Filetto di manzo alla milanese, millefoglie di patate alla senape, insalata di verdure di stagione”, una reinterpretazione della celebre cotoletta. Infine, il dessert “Millefoglie al Panettone”, una moderna rilettura di un dolce che cattura l’anima di Milano.
La cucina di Guido Paternollo è un esempio di come sostenibilità e creatività possano andare di pari passo.
Seguendo il concetto di no spreco, ogni elemento di un ingrediente trova nuovi utilizzi, garantendo che tutto sia valorizzato, portando alla scoperta di nuovi sapori.
L’uso di ingredienti stagionali e locali arricchisce il menù di autenticità.
Ogni piatto non è solo un piacere per il palato, ma anche un tributo alla natura e alle sue risorse.
a cura della redazione
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