Tutto pronto a Tadasuni (Or) per le tre intense giornate di “Isole d’Altri Mari”, costola della ventiseiesima edizione di Dromos, che nel paese del Guilcer-Barigadu vivrà in questo weekend la sua coda finale; un’edizione partita a luglio sotto il titolo “Change. Puoi“, un invito a riflettere sullo stato attuale del mondo e sull’urgenza di un cambiamento cui ognuno può contribuire.
Nel piccolo centro che si affaccia sul lago Omodeo il festival inviterà a spingersi oltre, a trasformare i limiti in opportunità e le barriere in soglie verso nuovi inizi, vivendo un vero e proprio passaggio tra l’interno e l’esterno, tra il conosciuto e l’inesplorato, un corridoio che conduce verso orizzonti sonori ancora da scoprire.
Fortemente voluta dall’amministrazione comunale di Tadasuni, questa prima edizione di “Isole d’Altri Mari” già nel titolo allude a quella spinta ad andare oltre i confini, musicali ma non solo, all’incontro e al confronto culturale che caratterizza e orienta da sempre Dromos, e con lo scopo di favorire una riqualificazione e valorizzazione del territorio coinvolto.
La strada dell’incontro/confronto culturale è quella che ha imboccato anche il Comune di Tadasuni – già protagonista del festival “Sorres de mare” in gemellaggio con la Corsica, di cui “Isole d’Altri Mari” si pone come continuazione e sviluppo – consapevole che per le amministrazioni periferiche investire in cultura è ancora più necessario che per i grandi centri, proprio per l’esigenza di reinventare un rapporto più attuale tra cultura e territorio, tra cultura e popolazione, tra popolazione e altre “isole”, sia per lo sviluppo sociale e formativo che questo rapporto comporta, sia per gli influssi che ha sugli aspetti commerciali e turistici.
- Al via venerdì 23
La tre giorni di musica a Tadasuni si apre venerdì 23 agosto alle 18 nella piazza della Chiesa della Santa Croce (ingresso libero) con un incontro tra il grande maestro di launeddas Luigi Lai e Valerio Corzani, musicista e voce nota di RAI Radio 3. “Lo strumento è la mia casa” si intitola l’appuntamento tra parole e musica in cui il musicista di San Vito racconterà il suo rapporto con lo strumento simbolo della musica tradizionale sarda, la sua “casa” accogliente, spiegando tecniche, sinergie, legami indissolubili e passioni.
Un rendez-vous colloquiale, in cui Corzani continuerà a esplorare le premesse tecniche e teoriche delle launeddas insieme al suo virtuoso interprete anche attraverso un’esibizione prevista con il chitarrista Marcello Floris. La registrazione dell’appuntamento verrà messa online nei prossimi mesi, diventando un prezioso podcast di Radio3 Rai e RaiPlay Sound. Novantadue anni compiuti lo scorso 25 luglio, innovatore e divulgatore, presenza immancabile alla sfilata di Sant’Efisio, Luigi Lai può vantare una carriera ricca di riconoscimenti (Cavaliere della Repubblica, Ufficiale della Repubblica, Laurea ad Honorem dall’Università di Bologna) e di collaborazioni in ambiti e con artisti che vanno da Angelo Branduardi al cine-concerto “Sonos ‘e memoria” di Gianfranco Cabiddu e Paolo Fresu, passando per tante altre esperienze.
Dopo quella di Marcello Floris accanto a Luigi Lai, ancora una chitarra, quella sarda “preparata” di Paolo Angeli intreccerà venerdì sera le sue note con quelle di un’altra espressione emblematica della tradizione musicale sarda: quella del canto a tenore, una delle polivocalità più antiche del Mediterraneo ancestrale, qui rappresentato dal Tenore Murales de Orgosolo, con Franco Corrias (sa vohe), Salvatore Musina e Cosimo Mureddu (sas mesuvohes), Maurizio Bassu (sa hontra) e Antonio Musina (su bassu).
L’inedito incontro, alle 19.30 sempre nella piazza della Chiesa della Santa Croce (ingresso libero) sarà un’importante occasione di scambio e confronto tra i massimi esponenti della tradizione orgolese e uno dei fari della musica sperimentale internazionale.
A chiudere la prima giornata di “Isole d’Altri Mari”, alle 21.30 al Parco Comunale, il trio formato dal violoncellista olandese Ernst Reijseger con il connazionale Harmen Fraanje al pianoforte e il senegalese Mola Sylla alla voce, m’bira e xalam: un sodalizio artistico caratterizzato da un rodato interplay e cementato da una forte amicizia fra tre personalità distinte che hanno condiviso numerose esperienze, come la realizzazione delle colonne sonore per i film di Werner Herzog “My Son My Son What Have Ye Done” e “Cave of Forgotten Dreams”.
La loro combinazione genera un sound particolare, caratterizzato da una forte identità, poetica ma fatta anche di humor e brillanti improvvisazioni supportate da una grande tecnica individuale.
I loro concerti sono un’esperienza imprevedibile e sorprendente, aperti all’inventiva del momento e capaci di spaziare da atmosfere cameristiche classicheggianti fino alle canzoni africane, cantate in wolof, la lingua madre di Mola Sylla.
- I concerti di sabato 24
La seconda giornata, sabato 24, vedrà ancora protagonista in apertura il violoncello di Ernst Reijseger, questa volta affiancato dal Cuncordu e Tenore de Orosei, in scena alle 18.30 nella chiesa di Santa Croce (ingresso libero, posti limitati): “The Face of God”, questo il titolo del concerto, comprende brani del repertorio sacro della tradizione sarda e musiche composte dall’artista olandese.
Da un lato il virtuosismo del violoncellista, dunque, che sorprende per la raffinata e originale tecnica e per la capacità di trasformare in poesia anche la sperimentazione sonora; dall’altro il virtuosismo armonico del canto tradizionale sardo del Cuncordu e Tenore de Orosei, ovvero Piero Pala (mesuvoche), Mario Siotto (bassu), Luca Frau (contra) e Emanuele Ortu (voche): i contrasti espressivi tra jazz d’avanguardia e musica sacra di origine etnica sprigionano un fascino arcano e conturbante.
Il cinema di Werner Herzog, già evocato la sera prima dal concerto di Ernst Reijseger, Harmen Fraanje e Mola Sylla, ritorna in modo esplicito nell’evento in programma alle 19.30 nella Casa Pinna (ingresso libero, posti limitati): il duo Interiors, composto da Valerio Corzani (basso elettrico, elettronica e voce) ed Erica Scherl (violino e tastiera), per l’occasione integrato dal vibrafonista Pasquale Mirra, sonorizzerà infatti, dal vivo, le immagini di “Fata Morgana”, film diretto dal regista tedesco nel 1971: un’opera ibrida e visionaria, ancora oggi tra i più fulgidi esempi di cinema estremo.
L’ultimo atto della serata di sabato 24 vedrà sul palco nel Parco Comunale, a partire dalle 21.30, Dhafer Youssef, cantante e suonatore di oud, il liuto tipico della musica araba, che ha saputo trapiantare dai suoi ambiti tradizionali ai territori del jazz. Nato nel 1967 a Teboulba, il musicista tunisino ha cominciato a scoprire le potenzialità della sua voce fin dalla giovane età. L’incontro col jazz avviene a Vienna, dove si trasferisce a diciotto anni per intraprendere un percorso che lo porterà a elaborare una propria cifra stilistica e a collaborare con artisti del calibro di Markus Stockhausen, Paolo Fresu, Nguyen Lê, Nils Petter Molvaer, Bugge Wesseltoft, Eivind Aarset, Zakir Hussain, Tigran Hamasyan, Ballake Sissoko, tra gli altri, ma anche di due “leggende” del jazz come Herbie Hancock e Wayne Shorter.
Affiancato da Swaeli Mbappe al basso e Adriano Dos Santos Tenorio alla batteria, Dhafer Youssef presenterà a Tadasuni la sua più recente fatica discografica, “Street of Minarets”, che dà il titolo al concerto (biglietto a 5 euro più prevendita).
- Giù il sipario domenica 25
Preceduta in mattinata, alle 11, dall’esibizione del Coro Santu Nigola de Ortueri nella Chiesa di San Nicola in occasione della Santa Messa, la terza e ultima giornata di “Isole d’Altri Mari”, domenica 25, propone due appuntamenti per la serata: il primo, alle 19 nella piazza della Chiesa della Santa Croce (ingresso libero), è con il duo formato dal chitarrista Marino De Rosas, volto noto e di lunga esperienza sulla scena musicale sarda, e dalla cantante Denise Fatma Gueye, una delle voci più interessanti tra le ultime leve dei musicisti isolani.
“Intrinada e altre storie” è il titolo del loro concerto che si presenta come il viaggio immaginario di un uomo attraverso i sentieri della Sardegna e le rotte del Mediterraneo, tra balli, ballate e melodie che si susseguono in un crescendo di passione.
A chiudere in bellezza la prima edizione di “Isole d’Altri Mari”, alle 21.30 al Parco Comunale, sarà il quartetto della violoncellista, cantante e compositrice cubana Ana Carla Maza, in Sardegna per presentare il suo nuovo disco, “Caribe”, pubblicato lo scorso ottobre: un energico mélange di jazz, musica classica e ritmi latini.
L’album, autoprodotto e registrato in sestetto, vede la musicista originaria di L’Avana muoversi in piena libertà attraverso il son montuno cubano, tango, huayno, cumbia, reggae, bossa nova e samba, con un tocco sensuale di parole in francese e spagnolo, per chiudere festosamente, nel segno dell'”Isla Grande”, la prima volta di “Isole d’Altri Mari”. Sul palco, ad affiancare Ana Carla Maza, saliranno Norman Peplow al pianoforte, Marc Ayza alla batteria e Luis Guerra alle percussioni.
I biglietti per i concerti in programma al Parco Comunale si possono acquistare online sul sito di Dromos. a 5 euro più diritti di prevendita. Attivo il Bonus Cultura (Carta della cultura giovani, Carta del merito, Carta del docente) e la Carta Giovani Sardegna. Per informazioni, si può contattare la segreteria del festival al numero di telefono 0783310490, al numero whatsapp 3348022237 e all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Notizie e aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it, sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos.
Le tre giornate di “Isole d’Altri Mari” a Tadasuni suggellano un’edizione del festival Dromos tra le più dense e variegate di proposte; un’edizione inaugurata nel terzo weekend di luglio nell’impareggiabile cornice dell’area archeologica di Tharros dai concerti (organizzati con il sostegno della Fondazione Mont’e Prama, in collaborazione col Festival Letterario dell’Archeologia, Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo) del quartetto di Chris Potter, Brad Mehldau, John Patitucci e Jonathan Blake, della pianista giapponese Hiromi e di Fiorella Mannoia con orchestra (organizzato dalla Fondazione Mont’e Prama nell’ambito del festival “L’Isola dei Giganti”, e in collaborazione con il festival Dromos).
Un lungo cammino, quello di Dromos, che dopo Tharros è proseguito a tappe snodandosi fra Oristano e gli altri centri della sua provincia coinvolti quest’anno – Donigala Fenughedu, Fordongianus, Neoneli, Morgongiori, Marrubiu, Cabras e Nureci – con i concerti di Bill Laurance, Jan Garbarek, Fatoumata Diawara, Roberto Fonseca, Goran Bregović, Aymée Nuviola, C’mon Tigre, Cordas et Cannas, DoomCannon, Theon Cross, Blue Lab Beats, Murubutu & Monn Jazz Band, Bad Blues Quartet, Baba Sissoko, Jett Rebel e Francesco De Gregori.
La ventiseiesima edizione del festival Dromos che avvicina ora al suo traguardo è organizzata con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio -, Fondazione di Sardegna, Fondazione Mont’e Prama, Amministrazioni Comunali di Oristano, Cabras, Fordongianus, Marrubiu, Morgongiori, Neoneli, Nureci e Tadasuni e Ros’e Mari Farm & Green House.
Con la collaborazione di: Arcidiocesi di Oristano, Monastero Santa Chiara di Oristano, Centro Servizi Culturali U.N.L.A. di Oristano, Music Academy Isili, Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi, Intramadu, Radio Popolare, Sardinia Coast to Coast, Associazione Enti Locali per lo Spettacolo e la Fondazione Oristano.
a cura della redazione
seguiteci anche con un like su Instagram, nome utente: gio.vanni.acerbi