E’ morto James Alastair Carruthers, il medico che ha guidato l’utilizzo della tossina botulinica a fini estetici, riconosciuto a livello internazionale e per molti anni come vero riferimento nel settore
“E’ una perdita che ci addolora profondamente – afferma Giovanni Salti, presidente dell’Associazione Italiana Terapia Estetica e Botulino (Aiteb) – Carruthers ha rappresentato per il nostro mondo un faro nella ricerca, aprendo la strada a nuove tecniche e applicazioni della tossina botulinica, portando numerosi vantaggi ai pazienti nella medicina estetica”.
“I suoi insegnamenti – spiega Salti – hanno segnato gli ultimi decenni di ricerche.
Ci ha donato un patrimonio di conoscenze che si è poi evoluto, aggiornato e che oggi siamo certi non andrà perso, ma resterà vivo negli studi futuri della scienza. Così come la sua passione che lo aveva spinto dieci anni fa a iscriversi nuovamente all’università dopo una lunga carriera: sarà per tutti uno stimolo a proseguire con lo stesso spirito di determinazione”.
James Alastair Carruthers nasce il 4 giugno 1945 a Bebington, Inghilterra.
Dopo aver frequentato la Facoltà di Medicina alla prestigiosa Università di Oxford ed essersi laureato nel 1968, si forma e inizia a lavorare tra Vancouver, Liverpool, Londra. Entra a far parte della facoltà del Dipartimento di Dermatologia all’Università della British Columbia a Vancouver nel 1977, poi cinque anni dopo si sposta all’Università della California a San Francisco dove si specializza in tecniche chirurgiche per tumori della pelle.
È stato presidente della Canadian Dermatology Association dal 1999 al 2000 e il primo presidente canadese dell’American Society for Dermatologic Surgery (Asds) dal 2006 al 2007. Grazie agli studi condotti con sua moglie, la dottoressa Jean Carruthers, ha portato alla scoperta dell’uso cosmetico della tossina botulinica A.
Un grande passo avanti nel campo scientifico, grazie al quale Alastair ha ricevuto la più alta onorificenza dell’Asds, il Samuel J Stegman Award nel 2010. Due anni dopo, assieme alla moglie, ha ottenuto anche il premio Philip Frost e Eugene van Scott Leadership dall’American Academy of Dermatology (Aa).