In un mondo sempre più complesso e interconnesso è necessario superare alcuni modelli educativi che risultano ormai arretrati: uno fra tutti quello che valorizza la capacità di ricordare dati a memoria piuttosto che la capacità di applicarli in contesti reali. Da questa volontà di innovazione, due anni fa Maurizio Parodi, già dirigente scolastico, ricercatore e formatore in ambito socio-pedagogico, ha ideato e sviluppato per i ragazzi del Liceo Newton di Brescia il progetto dal titolo evocativo “Studenti in Cattedra”.
“Il metodo SiC – spiega Parodi – è stato pensato per consentire a studentesse e studenti di “imparare a imparare insieme” a scuola, valorizzando, arricchendo e potenziando le strategie cognitive di ciascuno, responsabilizzando il singolo e il gruppo classe rispetto al conseguimento degli apprendimenti”. “Vuole essere – continua Parodi – una pratica didattica dinamica e mutualistica basata su scambi di ruolo tra docenti e discenti, forme di peer tutoring e cooperative learning, che non necessita di alcuna modifica strutturale per essere applicata”.
Dopo due anni di sperimentazione il progetto è arrivato alla sua maturazione e l’esperienza è stata documentata da Maurizio Parodi nel libro omonimo “SiC – Studenti in Cattedra”, edito dalla casa editrice Erickson.
IL METODO
I docenti selezionano i contenuti essenziali del programma (può essere applicato a qualsiasi materia) li articolano in unità di lavoro, specificando gli obiettivi in termini di “sapere” e “saper fare”; ogni unità prevede due sessioni, di un’ora ciascuna. Nella prima sessione, il docente predispone il materiale (il più stimolante, suggestivo possibile) che gli studenti analizzano, prima individualmente, per segnalare dubbi o incomprensioni, poi in coppia, per evidenziare i punti essenziali.
A quel punto, dopo aver prodotto una sintesi condivisa, si assegna a una coppia di studenti il compito di presentarla nella seconda sessione, utilizzando mediatori, supporti, linguaggi scelti autonomamente, con gli approfondimenti e i collegamenti ritenuti opportuni, e comunque nel rispetto dei tempi stabiliti. In questo “passaggio” gli studenti “salgono letteralmente in cattedra” per confrontarsi con i compagni e, chiaramente, coi docenti. Da qui nasce il nome del progetto stesso.
I RISULTATI
Tra i benefici riscontrati proprio nel corso della sperimentazione presso il Liceo bresciano, risalta l’acquisizione di competenze metacognitive in rapporto al «metodo di studio», tema cui è dedicato, nel volume, un contributo di Mario Polito, noto psicologo, psicoterapeuta e pedagogista. “Un metodo di studio ben strutturato – scrive Polito – e accompagnato da tecniche efficaci, offre molteplici vantaggi: migliore organizzazione del materiale; maggiore capacità di ricordare le informazioni; riduzione dello stress legato allo studio; aumento della fiducia personale”.
Il parere unanime tra gli insegnanti è che il metodo ha portato a un maggiore coinvolgimento degli studenti solitamente meno attenti, accrescendo l’interesse anche di coloro i quali già partecipavano. Altri sottolineano che la motivazione, in generale, è notevole tanto da non dover esercitare alcun tipo di pressione per ottenere l’impegno allo svolgimento delle diverse attività. A giovare, accrescendone gli stimoli, soprattutto è la possibilità per loro di essere veri protagonisti del loro apprendimento.
Dal punto di vista degli studenti c’è la conferma di un notevole miglioramento dello stato di attenzione e concentrazione sia a livello personale che di classe, con un notevole potenziamento dell’aspetto interattivo. Per molti altri con questo metodo “si impara più in fretta e meglio”. Le procedure adottate favoriscono, secondo studenti e studentesse, lo scambio tra i pari e intensificano la collaborazione nel lavoro in coppia così come nella condivisione delle perplessità, delle interpretazioni, delle proposte e, soprattutto, nella elaborazione della sintesi conclusiva.
Ovviamente questa condizione per gli studenti non comporta un sensibile miglioramento solo dal punto di vista cognitivo, ma più in generale ha influito sul benessere psicofisico di ciascuno e in relazione con l’altro, con un conseguente controllo dell’ansia e una maggiore fiducia in se stessi e nei propri mezzi.
“Da sempre i nostri professori hanno l’obiettivo di preparare gli studenti non solo a superare un esame, ma ad affrontare sfide complesse e avere successo in un mondo in rapida evoluzione” – ha spiegato Stefano Anzuinelli, Direttore del Liceo Newton. “Partendo da concetti e metodologie applicati nei più moderni sistemi educativi del mondo, abbiamo sviluppato una nostra corrente di pensiero che si è espressa, grazie alla collaborazione con Maurizio Parodi, autore prolifico e pensatore tra i più innovativi nel settore, con il metodo Studenti in Cattedra, che ci ha permesso di sperimentare un approccio nuovo alla didattica, e siamo stati entusiasti dei risultati ottenuti. Stiamo già lavorando insieme a un nuovo progetto focalizzato sull’alfabetizzazione delle emozioni, un tema cruciale per lo sviluppo personale e sociale dei ragazzi, e sono fiducioso che, con il supporto di Maurizio e il coinvolgimento attivo di studenti e docenti, continueremo a fare passi avanti nel nostro impegno per un’educazione di qualità”.
L’AUTORE – MAURIZIO PARODI
Maurizio Parodi è autore di numerosi saggi che mettono in discussione le tradizionali pratiche di insegnamento, come evidenziato dai titoli, provocatori e suggestivi, dei suoi lavori. Tra le sue pubblicazioni si annoverano opere che esplorano l’importanza di un approccio didattico innovativo e l’impatto dell’analfabetismo funzionale nella società moderna, come “Non ho parole” (Armando) e “La Scuola è sfinita” (La Meridiana). In particolare, ha promosso la campagna: “Basta compiti!” che ha superato le 40 mila adesioni.
Link diretto al libro: https://www.ericksonlive.it/prodotto/educazione-teorie-e-metodi/studenti-in-cattedra/
a cura della redazione
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