L’omaggio del Ristorante I Carracci
Lo stesso spirito che caratterizza l’opera dell’artista bolognese permea l’esperienza al Ristorante I Carracci.
La sala, adornata dagli affreschi ispirati al Mito di Fetonte e alle allegorie delle stagioni, trasporta gli ospiti in un viaggio tra mito e realtà.
La decorazione è attribuita verosimilmente a interventi successivi di allievi della scuola carraccesca, in particolare a Lorenzo Sabbatini per la parte figurativa, mentre Giovanni Luigi Valesio è considerato l’autore dei quattro tondi con le allegorie delle Stagioni e delle grottesche.
In questo contesto unico, in cui la tradizione artistica bolognese fa da padrona, la cucina di chef Schettino traduce il simbolismo del dipinto di Annibale Carracci in sapori che raccontano l’eleganza dell’essenziale.
Il Mangiafagioli di Schettino non è solo una proposta gastronomica: è un viaggio simbolico che attraversa il tempo e lo spazio. I fagioli, materia prima povera ma nutrimento essenziale, si accompagnano alle cozze, in un abbinamento che richiama la tradizione culinaria partenopea.
Il piatto diventa così una tela dove sapori e colori si mescolano, dove ogni elemento dialoga con il dipinto che lo ha ispirato e ogni boccone evoca il gesto immortalato da Carracci.
In un contesto raffinato e di classe, quello del Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, unico 5 stelle lusso di Bologna, la scelta di sublimare ingredienti poveri attraverso una cucina diretta ed elegante, caratteristica distintiva di Agostino Schettino, diventa un vero e proprio atto di valore culturale.
Il piatto diventa un omaggio all’intuizione di Annibale Carracci, che nel Mangiafagioli nobilitò il gesto quotidiano del nutrirsi a contenuto artistico, rompendo con i canoni tradizionali. A tavola, come sulla tela, lo chef valorizza questo messaggio, offrendo un’esperienza gastronomica che celebra il profondo significato del nutrire corpo e spirito.
Con questo omaggio, il Ristorante I Carracci onora non solo Annibale Carracci e la sua eredità, ma anche il suo profondo legame con Bologna.
Una città ricca di storia, dove la tradizione artistica si intreccia inevitabilmente anche con quella gastronomica.
L’invito è quello di provare un’esperienza dove l’essenza di un capolavoro rivive in un piatto in cui ogni elemento contribuisce a restituire all’arte, pittorica e culinaria, il suo valore più profondo: la capacità di nutrire, di raccontare, di emozionare.
a cura della redazione
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