Preservare la nostra storia
sulla Luna
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Sono più di 90 i siti “da allunaggio o da impatto” che il World Monuments Fund ha indicato come meritevoli di essere ascritti alla lista dei patrimoni dell’umanità da difendere: ci sono l’area del primo sbarco, con la bandiera a stelle e strisce, le impronte e il modulo di allunaggio, arrivato nel 1969 con Neil Armstrong e Buzz Aldrin a bordo; ci sono gli attrezzi e le tre Moon buggy, cioè i rover con cui i primi pellegrini lunari scorrazzarono in certi casi per decine di chilometri; ci sono la piuma e il martello usati da David Scott, dell’Apollo 15, per un esperimento scientifico effettuato in diretta mondale, le palline da golf colpite da Alan Shepard e le targhe, compresa quella imbullonata alla zampa del Lem di Apollo 11, che racconta all’eternità con quale spirito ci si sia spinti, la prima volta, fino al Mare Tranquillitatis: “in pace per tutta l’Umanità”.
Mentre il cosiddetto turismo spaziale rimane affare per una elite di miliardari e le missioni sono ancora sporadiche, il World Monuments Fund, l’organizzazione no profit con sede nel Rockfeller Center di New York, si preoccupa del patrimonio storico messo a rischio da missioni pubbliche e private, destinate non solo a esplorare il suolo lunare, ma anche a indagare le possibilità di sopravvivenza e business.
Non è un gesto velleitario: “I firmatari intendono preservare il patrimonio spaziale esterno, che considerano comprensivo di siti di atterraggio umani o robotici, manufatti, veicoli spaziali e altre prove di attività sui corpi celesti, secondo standard sviluppati di comune accordo”, si legge infatti negli Artemis Accords, il testo proposto dalla Nasa per regolare la futura esplorazione selenica.
Un’esplorazione che dovrà essere economicamente ed ecologicamente sostenibile. E di cui la preservazione di quanto già fatto costituisce un primo, fondamentale, tassello.
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È stata ufficializzata la prima collaborazione fra Lego e One Piece, il manga creato da Eiichiro Oda e diventato prima un anime e poi una serie live action (prodotta per Netflix) di straordinario successo.
L’accordo dovrebbe portare non solo i personaggi amati dai fan di One Piece nell’iconico universo Lego, ma anche riprodurre le ambientazioni e i mezzi, come le navi “Thousand Sunny” e “Going Merry”.
Nel 2014 la rivista americana Time definì il mattoncino danese il giocattolo più influente di tutti i tempi. Eppure dieci anni prima l’azienda di Billund stava considerando di dichiarare fallimento dopo aver registrato una perdita di 238 milioni di dollari. Insieme con la declinazione dei propri prodotti in settori prima ignorati – in particolare gaming e cinema – proprio le numerose collaborazioni con alcuni dei franchise più popolari – da Star Wars a Harry Potter alle saghe del Marvel Universe -, contribuirono al salvataggio in extremis del marchio, al suo rilancio e alla definitiva consacrazione globale.
I dati confermano che nel primo semestre del 2024 Lego ha registrato un aumento dei ricavi di 4,2 miliardi di euro, pari a un 13% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Nello stesso periodo le vendite sono salite del 1% anno su anno e del 17% rispetto al 2022.
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Signore, signori, civiltà!
È tornato Sid Meier
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È stato pubblicato l’11 febbraio Sid Meier’s Civilitazion 7, il nuovo capitolo della serie di videogame strategici ad ambientazione storica in trent’anni capace di vendere 70 milioni di copie e totalizzare un miliardo di ore giocate.
Creato nel 1991 per Microprose da uno dei suoi fondatori, l’allora giovane talento della programmazione Sidney K. Meier, al suo debutto Civilization permetteva di gestire tutti gli aspetti evolutivi di una civiltà. La storia partiva dall’età della pietra ed era scandita dal ritmo della ricerca scientifica, dalla propensione all’espansionismo territoriale, dall’influenza di un credo confessionale.
Il capitolo appena pubblicato da Firaxis grazie al supporto di 2K, uno dei maggior editori statunitensi (sue anche serie best seller come Grand theft auto e Nba 2k), promette un’avventura nel tempo e nella storia umana con la possibilità di interpretare leader politici e modificarne l’era, il territorio e le strategie. Tutto anche in multiplayer. Detto altrimenti, Civilization 7 consente al giocatore di mettere Gandhi alla guida degli Stati Uniti e testare Platone nel contesto medio-orientale per vedere l’effetto che fa.
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La Nasa vieta DeepSeek
(che intanto fa record)
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A nemmeno una settimana dal lancio dell’applicazione, la Nasa ha vietato ai propri dipendenti l’uso della cinese DeepSeek, la tecnologia di intelligenza artificiale che nel frattempo risultava saldamente in cima alla lista delle app mobili più scaricate in 140 mercati (con l’India a trainarne download e statistiche).
L’ente spaziale americano ha bloccato l’accesso alla piattaforma dai suoi sistemi, seguendo l’esempio di pochi giorni precedente della Marina statunitense.
Secondo la Nasa, come scritto in una nota resa pubblica da Cnbc, i server di DeepSeek “operano al di fuori degli Stati Uniti” e sollevano “preoccupazioni in materia di sicurezza nazionale e privacy”. Per questo, si conclude: “DeepSeek e i suoi prodotti e servizi non sono autorizzati all’uso con dati e informazioni della Nasa o su dispositivi e reti forniti dal governo”.
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L’Argonauta (lunare)
italiano
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L’Agenzia spaziale europea (Esa) si affida a Thales Alenia Space per costruire Argonaut. Il lander Made in Europe, nell’ambito del programma Artemis in partnership con la Nasa, servirà per trasportare attrezzature, rover, missioni scientifiche autonome e altri carichi sulla Luna. Il contratto firmato vale 862 milioni di euro e comprende lo sviluppo e la consegna del Lunar descent element (Lde), la progettazione della missione e la sua integrazione. Il lancio è previsto nel 2030.
Thales Alenia Space, in Italia, guiderà il consorzio industriale responsabile del sistema, degli aspetti di discesa e atterraggio; i team di Francia e Regno Unito si occuperanno dei sistemi di gestione dei dati e della propulsione. Ohb System AG sarà invece responsabile di quanto relativo alla guida, alla navigazione e al controllo, ai sistemi di alimentazione elettrica e a quelli di telecomunicazione.
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Il San Diego Comic-Con rimarrà… a San Diego
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È uno degli eventi di cultura pop più imponenti e influenti al mondo, quello che registra la più alta partecipazione di star e di lanci promozionali esclusivi: il San Diego Comic-Con (Sdcc) rimarrà al San Diego Convention Center fino al 2027.
Il rinnovato accordo tra l’organizzazione e la municipalità garantisce stabilità all’evento, ospitato dalla città californiana dal 1970. “Siamo entusiasti di soggiornare a San Diego per i prossimi anni, cosa resa possibile, in gran parte, dai numerosi hotel che offrono tariffe competitive e spazi per riunioni – ha commentato David Glanzer di Sdcc – È di vitale importanza mantenere tariffe alberghiere accessibili per le decine di migliaia di persone che visitano San Diego per il Comic-Con ogni estate e, sebbene si sia arrivati all’ultimo momento, siamo grati per gli altri hotel che si sono uniti per consentire la firma di questo accordo“.
San Diego Comic-Con contribuisce con circa 160 milioni di dollari all’anno all’economia locale, a beneficio di hotel, ristoranti e altre attività commerciali.
a cura della redazione
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