NONno è un negozio sperimentale i cui prodotti sono erogati tramite distributori automatici.

Il progetto pilota nasce nel 2021 a Milano, in via Varesina 205, quartiere Certosa, area della città in forte trasformazione.

NONno è un progetto OPOS e rappresenta un esperimento originale per affrontare la sfida di un consumo etico, consapevole e sostenibile.

All’interno della vending machine viene proposto un assortimento curato di piccoli oggetti di design da utilizzare nella vita di tutti i giorni e capi di abbigliamento di qualità, a un prezzo accessibile, per raggiungere un pubblico sempre più ampio.

Durante la Milano Design Week 2025 le vending machine si moltiplicano e saranno
presenti in due punti strategici della città, nonché importanti mete di richiamo del popolo di design: una si troverà dal 7 aprile al 7 maggio a BASE Milano al piano terra, all’ingresso della grande esposizione delle scuole e dei giovani designer (via Bergognone 34), mentre altre due si troveranno in Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4) al piano terra dell’edificio Cisterne con un allestimento ad hoc per tutta la durata della settimana del Salone.

Per questa occasione NONno prepara una selezione speciale, integrando la cernita con nuovi oggetti di design intelligenti e sostenibili, alcuni dei quali sono stati presentati durante le mostre di design monotematiche che hanno contraddistinto la storia di OPOS, come la Tribacchetta, facilmente utilizzabile da chi le bacchette non le sa usare, ideata nel 2005 per la mostra MADEFORCHINA.

Tra gli altri oggetti che potranno essere ‘erogati’ dalle vending machine, si può trovare un portasapone per asciugare rapidamente una saponetta, strumento che promuove l’uso del sapone in barre e disincentiva l’utilizzo di contenitori di plastica.

O ancora il ghiaccio solido fatto in granito del Monte Bianco per evitare gli sprechi d’acqua e per far sì che la bevanda non si annacqui. Ma soprattutto si possono acquistare accessori in cashmere, quali sciarpe e gilet, firmati NONno, proposti al miglior rapporto qualità-prezzo possibile in relazione ai costi di produzione e alla qualità delle materie prime.

OPOS con questo progetto cerca di stravolgere, provocatoriamente, le regole del design e lo ripropone in occasione del Fuorisalone per lanciare un messaggio chiaro e dirompente, ma praticabile da chiunque: consumare meno, consumare meglio, tramite dei prodotti che fanno guadagnare spazio e tempo.

OPOS

OPOS non è solo uno spazio fisico, ma soprattutto un luogo metafisico: è stato definito un’officina di idee e continuerà a essere la fucina di numerosi progetti, ideatore e contenitore di eventi.

Qui domina un anticonformismo eccentrico, alimentato da una curiosità instancabile che si rifiuta di seguire le tendenze effimere del mondo contemporaneo,
ambendo invece a una dimensione senza tempo.

È uno spazio dove si crea liberamente, si generano cortocircuiti e si esplorano sentieri imprevedibili.

Risale al 1991 (fino al 2002) l’idea del concorso per designer Under35, realizzato in concomitanza del Salone Del Mobile, che anticipò di diversi anni il SaloneSatellite.

Dopo un’attenta selezione delle diverse candidature da parte di un comitato scientifico, venivano scelti e presentati i progetti dei giovani più promettenti.

Alcuni furono messi in produzione da aziende del settore come la fioriera Erbale di Becchelli, Bortolani e Maffei prodotta da Driade (1996) e le puntine The Fly di Donata Paruccini prodotte da Alessi (2001).

Altri  vinsero dei premi, come ad esempio la Packlight di Lorenzo Damiani che conquistò il titolo di miglior Progetto Giovane del Compasso d’Oro nel 1998. Successivamente furono ideate mostre tematiche, come (clan)destino (2001), Acqua (2003), NEW AGRIculture (2004), e progetti di sperimentazione e ricerca, avviando collaborazioni con aziende e istituzioni.

OPOS è anche una comunità, composta da tutte le persone che, nel passato e nel presente, l’hanno attraversato e lo attraverseranno. È ricerca, passione e cura per chi crede in questo progetto e partecipa attivamente a esso.

Oggi le attività di OPOS sono organizzate e curate da un comitato scientifico composto da Andrea Meregalli, Stefano Maffei, Shlomo Harush, Dora Casadio, Maddalena Merlo, Lorenzo Aureli, Lorenza Crotti, Sebastiano Ratti, Gianmaria Sforza, Carluccio Rossi.

Written by giovanni47

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