Le regioni del Nord Italia
Nonostante l’annata meteorologicamente complessa, con 200 ettari coltivati e quasi 2000 aziende impegnate nella lavorazione, il Piemonte ha segnato risultati positivi, confermando la rinascita di una passione che affonda le radici in un lontano passato.
In Lombardia, rispetto all’anno scorso, quando il raccolto era stato quasi azzerato, la produzione ha superato i valori abituali, con oli di buona qualità complessiva, pur senza raggiungere picchi di eccellenza, che hanno confermato peculiarità aromatiche e gustative.
Il Trentino si conferma un’isola felice: trovare il giusto equilibrio tra una raccolta troppo anticipata e una tardiva è stato complesso, ma la qualità degli extravergini trentini rimane alta, sebbene in questa annata i profumi e l’amaro, loro elemento distintivo, siano risultati meno incisivi.
In Veneto si è registrata un’annata non straordinaria, con oli che richiamano il fruttato leggero e l’eleganza tipica degli oli veneti di qualche anno fa. Qualitativamente si confermano i Colli Euganei e la Valpolicella, mentre si registra un buon ritorno per alcuni produttori della zona gardesana.
Gli eventi meteorologici hanno inciso anche sulla produzione del Friuli-Venezia Giulia, dove la qualità si mantiene generalmente buona. Fondamentale rimane il processo di estrazione: il continuo aggiornamento degli impianti e delle competenze dei frantoiani si è dimostrato essenziale per ottenere oli di qualità superiore.
Grande novità di questa edizione è la presenza dell’ Istria slovena. Dopo la gelata del 1985, che aveva messo a dura prova gli oliveti, la zona ha visto negli anni ’90 una vera rinascita del settore. L’attenzione nelle pratiche agronomiche e il costante aggiornamento tecnologico nei frantoi hanno elevato la qualità di tutto il territorio.
La stagione olearia in Liguria regala soddisfazioni dopo tre annate difficili. La Taggiasca, regina dell’olivicoltura regionale, continua a primeggiare con oli equilibrati, armonici e dal tipico sentore dolce-ammandorlato. Cresce anche l’interesse verso cultivar meno diffuse, capaci di offrire nuove interpretazioni del territorio, come Pignola, Lavagnina e Razzola, che regalano caratteristiche aromatiche inedite.
Nuove aziende e produttori di Presidio emergenti arricchiscono la Guida, con un rinnovato impegno verso qualità e sostenibilità.
La campagna olearia in Emilia-Romagna ha segnato un netto miglioramento della qualità dell’extravergine, nonostante le difficoltà causate nel 2023 da alluvioni e frane. Diversi i segnali positivi: aumentano gli ettari coltivati, cresce il turismo dell’olio, si rafforza il ruolo dell’olivo come elemento paesaggistico.
Un dato incoraggiante è l’aumento di giovani agricoltori che stanno recuperando oliveti storici, riportandoli alla produttività originaria.
A conferma di questa attenzione, nella Guida figurano sei nuove aziende, perlopiù piccole realtà agricole con agriturismo, molte delle quali con impianti secolari.
I riconoscimenti
La Chiocciola è il simbolo assegnato dai curatori della Guida a quelle aziende olivicole che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali secondo la filosofia Slow Food. Per quanto riguarda il Nord Italia, ne sono state assegnate 6.
Trentino Alto-Adige
Maso Bòtes – Arco (TN)
Laghel7 – Arco (TN)
Veneto
La Contarina – Illasi (VR)
Liguria
Olio Pedro – Pietra Ligure (SV)
Lombardia
Il Castelletto – Scanzorosciate (BG)
Emilia-Romagna
Tenuta San Giuseppe – Saludecio (RN)
Il riconoscimento Grande Olio viene attribuito all’olio eccellente nella sua categoria per pregio organolettico, aderenza al territorio e alle sue cultivar. Nel Nord Italia si sono aggiudicati il premio 20 oli.
Emilia-Romagna
Brisighello Dop Brisighella di CAB Terra di Brisighella – Brisighella (RA)
Poggio al Monte di Tenuta Pennita – Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC)
Biologico di Frantoio Valsanterno – Imola (BO)
Istria Slovena
Istrska Belica di Azman – Koper – Capodistria (TS)
Istrska Belica di Oljarna Babic – Koper – Capodistria (TS)
Belica di Sabadin – Koper – Capodistria (TS)
Lombardia
Leccino di Massimiliano Gaiatto – Perledo (LC)
Stalù – Grignano di Stallone Marone (BS)
Piemonte
To Get There di Uliveto Casa Carucci – Casorzo (AT)
Trentino-Alto Adige
Lagrima – Casaliva di Lucia Casari – Pergine Valsugana (TN)
Uliva Dop Garda Trentino e 46° Parallelo di Frantoio di Riva – Riva del Garda (TN)
Veneto
Moonlight di Frantoio Evo del Borgo – Arquà Petrarca (PD)
Grignano e Rasara di Frantoio di Cornoleda – Cinto Euganeo (PD)
Evo San Cassiano di San Cassiano – Mezzane di Sotto (VR)
Riva Jacur – Frantoio di Luciano Breda – Sernaglia della Battaglia (TV)
Selezione Premium di Colle d’Oro sul Lago – Sona (VR)
Campo delle Marogne di Erminio Cordioli & C. – Verona (VR)
Donna Emme Dop Veneto Valpolicella di Monica Vaccarella – Verona (VR)
Il premio Grande Olio Slow viene riconosciuto all’olio eccellente, capace di emozionare in relazione a cultivar autoctone e territorio di appartenenza, ottenuto con pratiche agronomiche sostenibili. Sono 13 gli oli premiati del Nord Italia.
Liguria
Extremum di Paolo Cassini – Isolabona (IM)
Colombaia e Taggiasca di Olio Pedro – Pietra Liguria (SV)
Emilia-Romagna
Badia e Giazòl di Loretta Nardini – Bertinoro (FC)
Nobil Drupa di CAB Terra di Brisighella – Brisighella (RA)
Oleum Exquisitum di Podere La Torre – Roncofreddo (FC)
Il Centenario e Belvedere di Tenuta San Giuseppe – Saludecio (RN)
Friuli-Venezia Giulia
Olio dei Venti – Bianchera di Radovic – Aurisina (TS)
Znozak – Bianchera di Zahar – San Dorligo della Valle (TS)
Trentino-Alto Adige
Origini di Olio Cru – Riva del Garda (TN)
Veneto
Grignano di Luigi Ruffo – Illasi (VR)
La Guida agli Extravergini 2025 è realizzata grazie al sostegno di Gruppo Saida, BioEsperia e RICREA.
a cura della redazione
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