XXVI edizione Premio Edoardo Kihlgren Opera Prima – Città di Milano > serata di premiazione > 3 giugno, ore 20 > Teatro Carcano, Milano

Marta Aidala

Ph. Federico Ravassard

Paolo Valoppi

Anita Likmeta

Ph. Marco Coniglione

Manca poco alla proclamazione del vincitore della XXVI edizione del Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima – Città di Milano, l’originale premio letterario, ormai divenuto un appuntamento consolidato nel panorama culturale milanese, che da oltre venticinque anni promuove da un lato la lettura tra gli studenti delle scuole superiori, coinvolgendoli attivamente nella scelta dell’opera vincitrice, e dall’altro valorizza le nuove voci emergenti della nostra narrativa.

 

Martedì 3 giugno alle ore 20.00, presso il Teatro Carcano di Milano, verrà infatti premiato il vincitore tra i tre finalisti: Marta Aidala con La strangera (Guanda Editore); Anita Likmeta con Le favole del comunismo (Marsilio Editori) e Paolo Valoppi con Mio padre avrà la vita eterna ma mia madre non ci crede (Feltrinelli Editore).

 

Ogni anno, concorrono nella scelta del vincitore una Giuria d’Onore – formata da importanti esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo insieme ai vincitori delle passate edizioni del Premio – la Giuria delle Scuole e la Giuria del Barrio’s. Entrambe composte da giovani lettori, queste ultime hanno avuto l’opportunità di incontrare i tre autori finalisti e approfondire la conoscenza delle loro opere nel corso delle tre serate ospitate dal Centro Barrio’s.

 

Due grandi novità hanno caratterizzato però l’edizione di quest’anno: in primo luogo, grazie alla collaborazione con BooktoMi, sono state create due nuove Giurie Social composte da un lato dalla community digitale di BooktoMi che ha letto e valutato i tre romanzi finalisti, esprimendo il proprio voto online; dall’altro, da tre gruppi di lettura che hanno letto e discusso i tre titoli finalisti, esprimendo infine le proprie preferenze. Due nuove giurie che hanno ampliato il coinvolgimento del pubblico, rendendo il Premio ancora più partecipato e inclusivo, in linea con la sua vocazione di apertura e dialogo.

 

Inoltre, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, è stato possibile attivare un ciclo di incontri in quattro classi di tre istituti tecnici e professionali dell’area milanese. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con due autori – tra cui Giorgio Fontana – e con un’educatrice esperta, creando un dialogo diretto e stimolante attorno ai temi della scrittura, della lettura e del pensiero critico. Questo progetto ha rafforzato l’impegno educativo del Premio, avvicinando i giovani alla letteratura contemporanea.

 

Durante l’evento di premiazione verranno proclamati i vincitori anche dei due Premi Speciali che arricchiscono il Premio Edoardo Kihlgren Opera Prima: il Premio Speciale Vincenzo Malvasi, che mira a valorizzare opere di autori italiani di particolare interesse che non rientrano nel bando principale, e il Premio Speciale Crédit Agricole Italia per una letteratura europea. Quest’ultimo, giunto alla XVII edizione, vuole promuovere opere tradotte in lingua italiana di autori europei esordienti e diffondere la passione per la lettura anche nei confronti di autori non italiani.

 

Altra novità di quest’anno: per la prima volta, madrina della serata di Premiazione sarà l’attrice Ippolita Baldini,coadiuvata da Massimo Cirri.

 

Ideato e curato dall’Associazione Amici di Edoardo ETS – che dal 1997 opera al Barrio’s, centro di aggregazione giovanile collocato nel quartiere Barona, attraverso iniziative educative e culturali – e patrocinato dal Comune di Milano, il Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima – Città di Milano da più di vent’anni è il trampolino di lancio per tanti autori ormai noti della nostra narrativa, tra cui Antonio Scurati, Roberto Saviano, Silvia Avallone, Benedetta Tobagi,Ilaria Tuti, Marco Missiroli, Teresa Ciabatti, Lorenza Gentile, Jonathan Bazzi.

 

Infatti, il Premio è nato proprio per creare uno spazio in cui i giovani autori esordienti possano entrare in contatto con il pubblico e la critica letteraria, ma non solo, uno dei suoi obiettivi principali è quello di avvicinare i più giovani alla lettura, coinvolgendo attivamente ogni anno nella selezione del vincitore oltre 400 studenti delle scuole superiori di Milano.

 

In questa edizione hanno partecipato come giurati i ragazzi e le ragazze che frequentano il centro di aggregazione Barrio’s, tutti lettori under25, e gli studenti del Liceo classico Parini, Liceo Volta, Liceo Lagrange, Istituto Alessandrini, Istituto Giorgi, Istituto Oriani Mazzini, Scuola Cova e Istituto Cavalieri.

 

Il Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima – Città di Milano vuole dunque affermare sempre di più il suo valore didattico e sociale, quindi non solo un riconoscimento per gli autori, ma una modalità attiva e partecipativa di coinvolgimento dei più giovani come parte integrante del Premio.

Un momento molto importante e sentito per i ragazzi è poi l’incontro con i tre finalisti presso il Barrio’s, Piazza delle Donne Partigiane, Milano, dove gli scrittori possono presentare le loro opere finaliste e confrontarsi con i ragazzi rispondendo alle loro domande. Durante questi tre eventi, i giovani lettori possono instaurare un dialogo con gli autori per approfondire gli elementi del romanzo o la loro biografia, un’occasione unica anche per condividere visioni sulla letteratura moderna e la passione per la lettura.

 

“Da ventisei anni il Premio Kihlgren invita i giovani alla lettura e scopre nuove voci della narrativa italiana. Un progetto che unisce giovani, scuole, cultura e passione per i libri, offrendo agli studenti un’occasione unica per confrontarsi direttamente con gli autori e riflettere sui temi della contemporaneità attraverso la narrativa.” –afferma Rosella Milesi Saraval, presidente e fondatrice dell’Associazione – “In questa edizione si allarga ancora, con nuovi istituti coinvolti, a testimonianza di un interesse crescente e di un desiderio diffuso di partecipazione attiva, e con due giurie speciali che arricchiscono il dialogo: quella dei social e quella dei gruppi di lettura. Questi nuovi spazi di confronto rendono il premio ancora più inclusivo e rappresentativo della pluralità dei lettori di oggi.”

 

Parallelamente al Premio Edoardo Kihlgren Opera Prima – Città di Milano, quest’anno si è inaugurata la prima edizione del Premio “Inchiostro in Movimento”, un concorso gratuito di scrittura per giovani dai 12 ai 19 anni, studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado e delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado nell’area metropolitana milanese, promosso da Associazione Amici di Edoardo con Fondazione di Comunità Milano e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, in collaborazione con Fondazione EOS Edison Orizzonte Sociale.

Il tema scelto è stato “Lo sport: esperienza di crescita e libertà” e sono stati ben 110 i racconti pervenuti, che hanno spaziato dalla poesia alla graphic novel, dal testo-canzone all’articolo giornalistico.

 

In occasione della serata finale di premiazione del Premio Kihlgren Opera Prima – Città di Milano sarà distribuito il volume, edito da Fondazione Mondadori, Corpi in movimento – Storie di giovani e sport, che racchiude tutti i 110 racconti.

I finalisti del Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima Città di Milano:

 

Marta Aidala

La strangera

Guanda Editore

Marta Aidala, torinese, nata nel 1996, a diciassette anni si è innamorata delle montagne, e il suo sogno è stato viverci per un po’, per capire sé stessa, per trovare un futuro.

Sono questi i motivi che una mattina di maggio spingono Beatrice, la protagonista di La Strangera a lasciare Torino per trasferirsi sulle montagne. Quelle montagne che, ne è certa, sono donne nonostante i loro nomi maschili. Qui incontra Elbio e il Barba che invece in montagna vivono da sempre e di questi luoghi conoscono dolcezze e asperità. Al rifugio del Barba, un uomo burbero dal passato misterioso, si sente respinta, in quanto “fumna” e “strangera”. Mentre con Elbio, un giovane malgaro, instaurerà un legame profondo, in cui entrambi si specchiano e si riconoscono. Alla fine della stagione però, la ragazza decide di non seguirlo a valle e rimane nel rifugio insieme al Barba, luogo che ora, forse, sente di poter chiamare casa. Ma un inverno senza neve porterà l’incidente di due alpinisti, e un grave errore sembrerà rimettere tutto in discussione.

 

Anita Likmeta

Le favole del comunismo

Marsilio Editori

Le favole del Paese delle Aquile raccontano di asini, meli, operazioni volte a salvare una ragazza pazza con la coda di cavallo, e di fogli che una volta piantati possono far germogliare non solo agli e cipolle, ma pure case. Il Paese delle Aquile è il più felice che ci sia. Anche se non c’è l’acqua corrente, anche se ci sono più bunker che mucche, anche se la mamma di Ari l’ha lasciata dai nonni perché è rimasta incinta troppo giovane per poter lavorare, e anche se quando cade il muro di Berlino altro che fine immediata della dittatura: nel Paese delle Aquile ci sono solo disordine e omicidi e uomini con la faccia coperta. Certo, quando cade il muro di Berlino molti partono per l’Italia, diretti alla riva opposta al Paese delle Aquile che è il più felice di tutti. Ma Ari e i nonni no, loro restano. I nonni si sentono troppo vecchi per partire, e allora Ari aspetta che la madre – partita sulla nave che hanno preso tutti gli altri – torni a prenderla.

Ci sono due Ari in questo romanzo: una è la bambina che vive in Albania tra gli anni Ottanta e Novanta, ed è senza scarpe, perché le scarpe non devono essere consumate e dunque si va scalzi; l’altra è una giovane donna che di scarpe ne ha moltissime, così come ha l’acqua corrente, e oggi vive nel centro di Milano, in un appartamento elegante, passando ore sotto la doccia perché gli shampoo biologici non fanno abbastanza schiuma. Le due si somigliano, un po’ perché sono belle e la bellezza è tutta uguale, un po’ perché sono la stessa Ari.

 

Paolo Valoppi

Mio padre avrà la vita eterna ma mia madre non ci crede

Feltrinelli Editore

Paolo ha otto anni, ama il calcio e va pazzo per gli hamburger di McDonald’s, ma sulla sua infanzia aleggia una presenza misteriosa e molto ingombrante: Geova. Suo padre, architetto dal passato sessantottino, ne è un Testimone devoto; sua madre invece non ammette amori superiori se non quello per i libri, i cortei femministi e soprattutto per le persone che le stanno a cuore. E così la crescita di quel bambino romano affabile e curioso si accompagna a un secondo mistero. Quello di quei genitori che, pur divisi da una religione spesso offerta a caricatura, continuano a stare insieme. A casa di Paolo il rispetto si accompagna all’ironia, principale arma della resistenza materna, che vede nei testimoni di Geova “degli sfigati dai gusti discutibili in fatto di vestiti”. Ma il bambino, che ama suo padre e non vuole deluderlo, lo asseconda in quella fede che farebbe di lui un’anima destinata alla vita eterna, anzi a diventare “l’Eletto”, come lo prendono in giro i miscredenti in famiglia. Cosa succede, allora, quando l’adolescenza con la sua spinta verso gli “atti impuri” – le fidanzate, la scoperta del desiderio – e poi il disincanto dell’età adulta lo allontanano inesorabilmente dal Dio di suo padre ma non dalla vicinanza che prova per lui?

Ph. Vasco DellOro

Ph. Vasco DellOro

a cura della redazione

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