



Protagoniste dell’allestimento sono quattro vetture storiche: tre appartenenti alle collezioni del Museo, la Bianchi 8HP del 1903, l’Alfa Romeo 8C 2300 Spider Zagato del 1932 e la Bisiluro DaMolNar del 1955, a cui si aggiunge oggi, in una narrazione rinnovata, l’Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta Touring del 1938, affidata al Museo in custodia giudiziaria dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Milano, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Milano, tornando a disposizione della collettività.Con particolare riferimento all’Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta Touring , con più di settantacinque anni e sottoposta alle specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, l’autovettura è stata sequestrata in Francia, nel gennaio 2025, dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica di Milano, nell’ambito di una complessa indagine che ha permesso di individuare un’associazione per delinquere finalizzata al compimento di plurimi reati e, in particolare, dei delitti di corruzione, falsi in atti pubblici e accesso abusivo a sistemi informatici e trasportata in Italia, ove è stata affidata al Museo in custodia.
“È un piacere iniziare il mio incarico al Museo con l’inaugurazione di un progetto allestitivo che riunisce l’innovazione tecnologica, il valore storico dell’auto anche come icona del design e dello stile italiano nel mondo, e un’artigianalità fatta su misura del committente. Le vetture esposte, protagoniste nell’immaginario delle persone di corse epiche, sono infatti la perfetta sintesi di artigianalità e ingegneria che si fondono in un oggetto dalla bellezza funzionale in grado di esaltare il valore culturale e storico del Novecento e anche di ispirare i visitatori di oggi a essere protagonisti della tecnologia del futuro” – Giampio Bracchi, Presidente del Museo.
“L’opportunità di questa collaborazione ci permette ancora una volta di sottolineare il valore culturale del patrimonio tecnico-scientifico, coerentemente con la missione del Museo, oltre che di sostenere concretamente l’educazione alla legalità. Accogliere nelle nostre collezioni un bene sequestrato e restituirlo al pubblico attraverso un percorso di valorizzazione accessibile e curato, significa riaffermare il ruolo del Museo come spazio civico, dove il sapere tecnico e scientifico si intreccia alla storia sociale, economica e istituzionale del Paese. Fatte su misura è un esempio emblematico di come l’innovazione culturale possa nascere dal dialogo fra tradizione e contemporaneità” – Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale del Museo.
“L’allestimento Fatte su misura ripercorre l’infanzia e la prima adolescenza dell’automobile in Italia, attraverso l’esposizione di quattro oggetti rarissimi, ben fotografando un periodo in cui l’auto era ancora un oggetto singolare e accessibile a pochi. Il racconto ci restituisce uno spaccato significativo della storia tecnologica e industriale italiana, in cui committenti, progettisti e costruttori si ritrovarono a lavorare insieme per realizzare pezzi unici, fatti su misura, per l’appunto, entrati poi nell’immaginario collettivo come icone di stile, simboli di potenza ed eleganza” – Emanuela Carpani, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano.
L’esposizione si sviluppa nella galleria al secondo piano dell’edificio Monumentale, in uno spazio riprogettato per accogliere e valorizzare queste “sculture in movimento”. Vetri curvi, superfici riflettenti, dettagli cromati e un avvolgente colore rosso contribuiscono a creare un’atmosfera in dialogo con le forme aerodinamiche delle automobili. Ogni vettura è visibile su tre lati, mentre il quarto viene riflesso in una boiserie a specchio che moltiplica i dettagli, restituendo allo sguardo del visitatore tutta la ricchezza costruttiva di questi capolavori.
L’autovettura Bisiluro DaMolNar è corredata da un modello tattile con audiodescrizione in italiano e inglese attivabile tramite QRCode a rilievo nonché una didascalia in braille che consentono l’esplorazione dell’oggetto.
Un video in LIS (Lingua dei Segni Italiana), sottotitoli e audio in italiano con immagini e animazioni completano l’allestimento rendendolo più accessibile.
La postazione è realizzata nell’ambito di “Un piano per l’accessibilità sensoriale al Museo”, sostenuto da Fondazione Cariplo, in collaborazione con Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus e Ente Nazionale Sordi sezione provinciale di Milano.
“Da più di un secolo, l’automobile italiana è un riferimento internazionale. Se, da un lato, la produzione industriale nazionale è stata protagonista della standardizzazione dei mezzi che avvia la motorizzazione di massa in Europa nel secondo Novecento, dall’altro la tradizione progettuale rende l’auto italiana un’icona nel campo dell’ingegneria e del design. Spesso il contesto sportivo sollecita soluzioni originali e vincenti, capaci di accendere immaginari e presto tradotte in mezzi da sfoggiare al di fuori delle competizioni, dando vita, appunto, a oggetti fatti su misura” – Marco Iezzi, Curatore Trasporti del Museo.
Il titolo Fatte su misura richiama la natura irripetibile delle quattro vetture esposte: automobili nate dall’incontro tra esigenze tecniche, visione stilistica e desideri di una committenza raffinata, capaci di esprimere in ogni dettaglio la cifra estetica e tecnologica dell’Italia tra primo e secondo Novecento.
La Bianchi 8HP è tra le prime automobili a circolare nelle città italiane. Realizzata nel 1903, deriva direttamente da una carrozza Duc modificata per ospitare un motore monocilindrico da 942 cc, con una potenza di 8 cavalli.
È un mezzo prezioso, interamente assemblato nell’officina milanese di Edoardo Bianchi, celebre per la produzione di biciclette, e testimonia il passaggio dalla mobilità nobiliare a motore alla nascente industria automobilistica italiana.
Con l’Alfa Romeo 8C 2300 Spider Zagato, del 1932, siamo nel pieno dell’epoca d’oro delle carrozzerie su commissione: modelli pensati per clienti facoltosi, da realizzare su telai prodotti da grandi marchi e rifiniti dalle “case di moda” dell’automobile. In questo caso, il cliente Leandro Arpinati affida la personalizzazione alla carrozzeria Zagato, che firma una spider elegante e performante, alimentata da un motore progettato da Vittorio Jano, già vincitore di Mille Miglia, Targa Florio e Le Mans.
La Bisiluro DaMolNar è invece pura sperimentazione. Progettata per la 24 Ore di Le Mans del 1955 da Mario Damonte, Carlo Mollino ed Enrico Nardi, la vettura è caratterizzata da un doppio corpo asimmetrico – uno per il pilota e il serbatoio, l’altro per motore e trasmissione – pensato per minimizzare la resistenza aerodinamica.
La carrozzeria, realizzata artigianalmente a Torino, è un esempio di design visionario, ma l’avventura in gara dura solo due ore: un’auto avversaria solleva un’onda d’aria tale da far uscire la Bisiluro fuori pista.
L’Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta Touring, infine, rappresenta l’apice della produzione gran turismo del marchio Alfa Romeo prima della Seconda guerra mondiale.
Concepita nel 1938 – anno in cui nasce anche il palcoscenico a ponti mobili del Teatro alla Scala, esposto nello spazio attiguo – per la Società Montecatini, monta un motore da 2900 cc, telaio rinforzato, cambio sul ponte posteriore e freni a comando idraulico. Carrozzata da Touring con un disegno sofisticato e verniciatura originale blu scuro, è stata restaurata negli anni ’80 e ha partecipato a eventi internazionali come il Pebble Beach Concours d’Elegance.
Fatte su misura si inserisce nel percorso di rilettura contemporanea delle collezioni storiche del Museo, rinnovandone l’accessibilità, l’allestimento e l’apparato narrativo.
L’automobile italiana, da oltre un secolo, rappresenta un punto di riferimento internazionale per il connubio tra tecnologia e stile, e questa esposizione ne esalta il valore culturale e storico.
Attraverso le sue quattro protagoniste, l’allestimento racconta un’Italia capace di innovare, rischiare, distinguersi.
Un Paese dove l’ingegneria incontra l’artigianato, e dove ogni dettaglio – da una saldatura a un profilo aerodinamico – parla la lingua della bellezza funzionale.
L’esposizione è stata realizzata grazie al generoso contributo di FIMESA – famiglia Sordi.
INFO PER IL PUBBLICO
Il nuovo allestimento sarà accessibile al pubblico a partire da sabato 21 giugno ed entrerà a far parte del percorso di visita libera del Museo con orario 9.30 -17.00 da martedì a venerdì e 9.30 -18.30 sabato, domenica e festivi.
Domenica 22 e domenica 29 giugno in programma speciali visite guidate alle ore 14 e alle ore 17.
La visita all’esposizione è inclusa nel biglietto d’ingresso al Museo.
Approfondimenti > https://www.museoscienza.org/
Calendario delle attività > https://www.museoscienza.org/
Prenotazioni e acquisto dei biglietti > https://museoscienza.
a cura della redazione
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