Anche la provincia di Bari avrà il suo Mercato della Terra: quello di Bitonto, che inaugura domenica 9 marzo.

Il luogo scelto è piazza XX settembre, in passato sede di un mercato ortofrutticolo coperto oggi non più esistente, ma ancora ben impresso nella memoria collettiva dei bitontini. Proprio lì, a pochi passi dal centro storico medioevale, ogni prima domenica del mese tra le 9 e le 13 si svolgerà il mercato contadino targato Slow Food.

 

I produttori che hanno aderito alla Comunità del Mercato della Terra di Bitonto, spiega il coordinatore Leonardo Manganelli, sono 21.

All’appuntamento di marzo sono presenti dieci di loro: ci sono i Presìdi Slow Food della mandorla di Toritto e della focaccia a libro di Sammichele di Bari, quello degli agrumi del Gargano, le patate e gli ortaggi di stagione, la pasta di grano duro Saragolla antico, e poi ancora biscotti, taralli e birre artigianali.

Non manca, naturalmente, l’olio, uno dei simboli della città. «Bitonto è storicamente molto legata all’olio, sia dal punto di vista agricolo sia sotto il profilo economico – ricorda Manganelli –. Estesi oliveti circondano la città e ne disegnano il paesaggio, mentre la produzione olearia, nota già nel 13esimo secolo, prosegue ancora oggi grazie al lavoro di oleifici storici.

La nostra volontà è far sì che il Mercato della Terra diffonda la cultura dell’olio nei cittadini, rafforzando il legame tra Bitonto e il prodotto che più di ogni altro la descrive e celebra. D’altronde, persino la cultivar locale di olivo ne racconta l’origine: si chiama cima di Bitonto».

Un’altra testimonianza di questo legame è la presenza al mercato di un artigiano che realizza gioielli e complementi di arredo utilizzando il legno d’ulivo.

 

Un mercato come mezzo di sviluppo culturale

 

Il Mercato della Terra di Bitonto inaugura dopo due edizioni di avvicinamento, organizzate nel dicembre del 2023 e del 2024: «Due appuntamenti di successo – sottolinea Manganelli – che hanno visto una notevole partecipazione di pubblico».

Ora che il progetto assume una struttura più definita, conclude, «il nostro desiderio è rendere il mercato un fulcro di sviluppo culturale e turistico per tutta la comunità di Bitonto.

Il gruppo di produttori è motivato e non manca la voglia di parlare di sostenibilità culturale, agricola e alimentare: non vediamo l’ora di iniziare».

a cura della redazione

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Written by giovanni47

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