Photo By Marco Menghi
Photo by Marco Menghi
Photo By Marco Menghi
Galleria Rossana Orlandi, in occasione della Milano Design Week, ha presentato
RoCollectible 2025, una panoramica del design contemporaneo incentrata
sull’esplorazione dei materiali e sulla loro capacità di evocare memoria,
trasformazione e bellezza.
Curata da Rossana Orlandi e dalla figlia Nicoletta Brugnoni, l’esposizione si è configurata come una mappa polifonica della creatività internazionale, intrecciando il lavoro di oltre 90 designer affermati e giovani talenti in un viaggio tra sperimentazione materica e dialogo tra passato e futuro.
L’architetta libanese Aline Asmar d’Amman, con The Power of Tenderness, ha invitato alla dolcezza attraverso la poesia del design.
Le serie di arredi da collezione di Aline, Béton Littéraire, The Memory of Stone, il suo iconico salotto da conversazione Georgia, e i tavoli Soft Shell, hanno rappresentato collezioni uniche tali da incarnare la filosofia del suo lavoro, centrata sull’idea della cultura come framework essenziale, l’amore per il marmo selvaggio e oggetti espressivi dal forte accento femminile.
La collezione Béton Littéraire è stata una celebrazione della cultura letteraria come simbolo di forza nata dalla fusione tra libri e cemento, dove le venature della pietra e le pagine stampate si sono intrecciate delicatamente, dando vita a un materiale poetico unico, scolpito con maestria nei laboratori Morseletto di Vicenza.
Il salotto da conversazione Georgia ha reso omaggio alla sensualità femminile e alle sinuose curve delle opere astratte della pittrice americana Georgia O’Keeffe con sedute girevoli realizzate su misura nei più prestigiosi atelier di tappezzeria francesi.
I side e coffee table Soft Shell hanno combinato matericità primitiva e dettagli sartoriali.
Le sue creazioni, permeate di narrazione e riferimenti letterari, hanno dato forma a un dialogo tra cultura e materia, forza e sensualità.
Craftica Gallery, con la mostra EMOTIONS PASSION BURGUNDY. ARTIGIANI
POLACCHI, ha offerto uno sguardo sull’anima creativa della Polonia intrecciando una selezione di opere di creatori polacchi, scelti per realizzare la missione della
galleria: elevare e internazionalizzare la narrativa di un nuovo movimento
artigianale polacco.
Fil rouge della mostra è stato il colore borgogna, simbolo di passione e raffinatezza, che accomuna le creazioni in esposizione, caratterizzate da tecniche secolari reinterpretate in chiave moderna.
Fondata a Varsavia nel novembre 2024, la Craftica Gallery fa parte dell’ecosistema culturale della Starak Family Foundation, un’istituzione fondamentale che supporta l’arte e il design polacchi da quasi due decenni, attraverso il patrocinio, sovvenzioni e mostre internazionali.
RoCollectible 2025
Alessandro Ciffo ha presentato Breaking the Code, un’installazione immersiva atta ad esplorare il rapporto tra materia e percezione attraverso il silicone, materiale che
l’artista sperimenta da 25 anni.
Fulcro dell’opera è stato Breaking the Code un armadio a quattro ante decorato con il motivo Password in tonalità marroni, inserito in uno sfondo di pannelli in silicone stratificati che creano profondità e giochi di luce.
Completa la collezione un tappeto ovale, realizzato con silicone recuperato.
Breaking the Code invita a decifrare la realtà nell’era digitale, trasformando ogni
segno e colore in un codice visivo tra astrazione e figurazione.
L’artista polacco Cyryl Zakrzewski ha trasformato il materiale in espressione pura,
dando vita a oggetti che sembrano respirare e mutare.
L’Organoid Cabinet ha fuso caos e ordine, intrecciando legno e plastica riciclata in un equilibrio tra natura e ingegno umano.
La Nexus Collection ha giocato con forme fluide che evocano movimento, mentre la Flow Collection cattura l’essenza del dinamismo in arredi minimali.
Ogni opera è stata un invito a riflettere sul legame tra materia, struttura e trasformazione.
Diasen ha presentato ANESIS, Natura, Benessere, CorkPhilia. Progettata da Giuliana
Salmaso, l’installazione era un’oasi rigenerativa polisensoriale, basata su CorkPhilia,
il sistema di finiture biofiliche a base di sughero di Diasen.
L’installazione, una struttura biomorfica rivestita in Diathonite (biomalta a base di sughero, calce e pietra pomice), ha guidato i visitatori in un viaggio esperienziale dal caos alla calma.
Attraverso un percorso simbolico di introspezione e rinascita, culminato in uno
spazio aperto per favorire il benessere psicofisico, riducendo lo stress e ristabilendo il contatto con la natura.
ANESIS ha espresso la visione di Diasen di un’architettura biofilica sostenibile, in cui design, materiali naturali e forme organiche hanno contribuito a migliorare la qualità della vita.
Il lavoro di Draga & Aurel si è mosso tra due dimensioni: arte e design, rigore e
istinto, materia e luce. Pensieri Riflessi era un’installazione che esplova questa
tensione attraverso l’interazione tra trasparenze, sovrapposizioni e mutazioni
cromatiche, trasformando lo spazio in una scenografia fluida.
Il sipario si è aperto sul nuovo progetto di upcycling artistico con il cabinet Rescue Me, i riflettori si sono accesi sulla madia Cadre – realizzata interamente in lucite – e l’atmosfera si anima con le lampade Phebe, satelliti luminosi nello spazio.
Gli oggetti sembravano pulsare di energia, trasportando lo spettatore in una dimensione sospesa tra idillio e stupore, un invito a immergersi nel colore e nella luce, perdersi tra trasparenze e dettagli, e scoprire un nuovo linguaggio.“Per noi, pittura e design sono due mondi indissolubilmente legati. Si rispecchiavano l’uno nell’altro in un continuo gioco di rimandi, riflessi e narrazioni” – Draga & Aurel.
RoCollectible 2025
Il designer brasiliano Lucas Recchia ha combinato artigianato e design contemporaneo, trasformando i materiali in composizioni scultoree.
Il divano e la poltrona Eche, sospesi su basi in bronzo grezzo, hanno ridefinito il concetto di comfort.
I tavoli Morfa, in vetro o bronzo, hanno esalatato texture e ossidazioni uniche.
Con la serie Material Distortion, vasi e specchi hanno esplorato la fusione tra metallo e vetro. Il Cavo Table, in bronzo fuso, sintetizzava il suo approccio: un equilibrio tra
peso, spazio e forma essenziale.
Il designer olandese Paul Heijnen ha esposto la sua Sculpt Chair, frutto di anni di
ricerca su materiali e tecniche, un pezzo che incarnava il suo profondo legame con
arte, artigianato e design.
Dopo anni trascorsi a immaginare come trasformare la sedia in un oggetto funzionale, Paul intraprese un percorso per trovare materiali e tecniche che potessero dare vita alla sedia in modo coerente con i suoi valori artistici, artigianali e progettuali.
Questo viaggio raggiunse il culmine quando scoprì un metodo per solidificare la pittura a olio nel giro di poche ore, rendendola scolpibile, modificabile e sovrapponibile.
Questa svolta gli permise di fondere senza soluzione di continuità vari materiali, ottenendo straordinarie venature marmorizzate, senza la necessità di forni ceramici o lavorazioni metalliche.
Ispirata alla ceramica giapponese Nerikomi, alla lavorazione dei metalli Mokume-gane e alle palette cromatiche impressioniste, la superficie della sedia richiamava le
copertine marmorizzate dei libri antichi e la profondità stratificata delle gemme di
Fordite.
Quando ci si siede, le ali paraboliche ai lati amplificavano i suoni dell’ambiente circostante, trasformando la percezione dello spazio e rendendola un rifugio ideale per ascoltare il mondo attorno a sé.
Rezina con 0.0 Design (design di Stefania Vasques), ha presentato Speziati. Un
prodotto per interni eco-compatibile, a base di calce colorata mediante l’accurata
selezione e l’esclusivo utilizzo di scarti di miscele di spezie.
Speziati è una pittura di ambiente totalmente naturale aromatica, a base di calce, che stimola la percezione sensoriale, di forte impatto visivo con una spiccata matericità.
La sua naturale colorazione, caratterizzata dalla miscela di spezie, diffonde una freschezza di odori nell’ambiente.
Le spezie base utilizzate per le miscele della cartella colori sono la curcuma, lo zenzero, il cardamomo e la cannella.
L’artista sudcoreana Yong Nam Kim, con la mostra Come Across, curata da Maria Vittoria Baravelli, ha presentato 20 sculture e installazioni per trasformare mobili
tradizionali coreani, come armadi e contenitori, in opere d’arte cariche di significato filosofico e sociale che sfumano il confine tra passato e presente.
L’artista si è ispiarta alla teoria orientale dei cinque elementi (Oseck) e utilizza materiali simbolici come il vetro, rappresentazione del vuoto e della sottrazione, e la
laccatura tradizionale Ottchil, emblema di fatica e sacrificio.
Tra le opere in mostra spiccavano Pagoda Oseck, una struttura di contenitori in vetro sovrapposti, Jang, armadi in vetro incisi con motivi naturali, e Pagoda Shred, una torre che simboleggia il passaggio dalla solidità della pietra alla leggerezza della carta.
RoCollectible 2025
Nel cortile della Galleria, ha preso vita l’opera Unlimited di Nacho Carbonell.
L’installazione luminosa, vincitrice di The Art of Lighting Award 2024, sviluppata
in un delicato gioco di forme e luci grazie al supporto tecnico e artigianale di
Luce5. Ispirata alla natura, l’opera rappresentava la ciclicità della vita, con rami
luminosi che evocano la continua crescita e trasformazione.
L’elemento naturale è centrale per Nacho che afferma: “La natura è la madre di tutto. È il catalizzatore del ‘germoglio’ da cui continuano a nascere nuove foglie, stagione dopo stagione”.
Nello stesso contesto era presente la collezione Tartan di Paola Navone OTTO
Studio per BRAID; la sedia in allumino Flip di Ron Arad per BRAID; i tappeti
annodati a mano di Maison Rhizomes e Sara Kele; il sistema modulare Axis,
nell’edizione aggiornata di Lapo Ciatti per Opinion Ciatti, rivestito assieme ad altri
pezzi iconici dell’azienda in Corkcrete, una malta ecologica a base di sughero che
unisce performance tecniche, valore estetico e una texture piacevole al tatto; la
compostiera di 0.0 Design – design by Stefania Vasques; e le iconiche sculture
di Benedetta Mori Ubaldini
La materia è protagonista: dalle interpretazioni di materiali consueti alla sperimentazione di nuove tecniche, l’esposizione mette in scena percorsi installativi che interrogano il futuro della progettazione.
La memoria della materia si traduce nel riutilizzo di legni recuperati da tronchi di
alberi abbattuti durante catastrofi naturali per dare loro nuova vita artistica, come
nei lavori di Andrea Zambelli, Alessandro Musolino, Cengiz Hartmann, Mario
Trimarchi e Giulio Iacchetti.
Questo impegno verso il recupero e il riuso si fonde perfettamente con la visione
di RoGUILTLESSPLASTIC, il progetto internazionale ideato da Rossana Orlandi e
Nicoletta Brugnoni, che nel 2025 celebra la sua settima edizione.
RoGUITLESSPLASTIC presenta e promuove le migliori realizzazioni nel campo del
Re-use, Re-cycle e Up-cycle, principi chiave per una progettazione consapevole e
responsabile.
Il concetto di Re-use, in particolare, diventa un filo conduttore tra RoCollectible e
RoGuiltlessPlastic, sottolineando il valore della materia nel suo ciclo continuo di
trasformazione.
L’attenzione ai materiali e alla loro seconda vita non si è fermata qui.
È questo il caso della designer polacca Hana Vopravilova, che con Leftovers trasforma cartone ondulato e vecchi stampi in legno in nuove forme di vetro, esplorando il riuso creativo; della SSS’AA (Scuola Superiore Specializzata d’Arte Applicata) della CSIA di Lugano che, in collaborazione con LATI Industria Termoplastici S.p.A. e Gimac, ha esposto arredi modulari stampati in 3D con tecnopolimeri riciclabili come HIVE, RIVIA e NEBULA; e del MADE Program, Accademia di Belle Arti “Rosario Gagliardi” di Siracusa che rielaborava legni restituiti dal mare con antiche tecniche d’incastro, creando oggetti che esaltano sostenibilità e artigianalità.
RoCollectible 2025
L’innovazione nei materiali è stata al centro anche dei lavori della designer svedese Line Dansdotter Murkén of Espace Aygo, che con Amnion Limen reinterpretava la
vasca da bagno come un rifugio sensoriale in gomma e acciaio; e dell’artista
israeliana Ori Orisun Merhav che con Insect Plantasia proponeva un’inedita sinergia
tra biofabrication e design, utilizzando polimeri naturali prodotti dagli insetti per
creare forme ibride, tra il vegetale e l’artificiale.
RoCollectible 2025 è stato un invito a interrogarsi sulla natura mutevole della materia e sul suo impatto nella nostra quotidianità.
Un viaggio che attraversa tempo e geografie, in cui il design si è fatto narratore di processi, di gesti e di intuizioni.
a cura della redazione