Nuove linee produttive, acquisizione di macchinari tecnologicamente sempre più avanzati e ampliamento dell’headquarter di Lodi: questo il piano di investimenti da 15 milioni di euro previsto dall’azienda tra fine 2020 e nel corso del 2021
IBSA Farmaceutici si distingue per essere tra le aziende che fanno ricerca e producono farmaci in Italia: ogni anno reinveste il 7% del proprio fatturato nella ricerca e sviluppo di formulazioni e sistemi di rilascio innovativi, circa 1 punto percentuale in più rispetto alla media del settore in Italia
L’azienda ha una pipeline di prodotti focalizzati principalmente nell’area dell’endocrinologia e della fertilità, della medicina dermoestetica e dell’osteoarticolare. Ed è proprio in quest’ultimo ambito che presto sarà lanciato l’ultimo innovativo device, nato dalla collaborazione con diversi centri clinici e di ricerca italiani
IBSA Farmaceutici , parte del Gruppo Institut Biochimique SA, è decisa a confermarsi come una realtà scientifica, economica e industriale di primo piano nel settore farmaceutico italiano; neppure la situazione pandemica è riuscita ad arrestare i progetti di sviluppo e crescita che, già dalla fine dello scorso anno, stanno prendendo forma.
Con un portfolio di farmaci, medical device e nutraceutici che coprono 10 aree terapeutiche – tra cui le aree dell’endocrinologia e della fertilità, della medicina dermoestetica e dell’osteoarticolare – IBSA Farmaceutici ha rinnovato il suo impegno con un importante e crescente contributo in termini di innovazione scientifica, tecnologica e infrastrutturale, export e occupazione a beneficio dei pazienti e in generale del Sistema Salute del nostro Paese. Tra la fine del 2020 e nel corso del 2021, l’azienda ha confermato il piano di investimenti da 15 milioni di euro finalizzato all’implementazione di nuove linee produttive, all’acquisizione di macchinari sempre più sofisticati al servizio di una produzione innovativa e di alta precisione e, a breve, all’ampliamento della sede centrale di Lodi e alla riqualificazione dell’area adiacente. Tutto in un’ottica ‘green’, per ridurre al minimo il proprio impatto sull’ambiente.
Un progetto di sviluppo che include anche le persone: da tempo, infatti, IBSA ha messo in atto un piano progressivo di assunzioni e un processo di riorganizzazione e potenziamento delle risorse in linea con il trend di crescita e sviluppo dell’azienda, che va sempre più verso una dimensione industriale e che in dieci anni ha trasformato il proprio organico fino a raggiungere ad oggi i 596 collaboratori.
La farmaceutica in Italia rappresenta un asset importante dell’economia e può contribuire in maniera determinante alla crescita del nostro Paese oltre che alla salute delle persone.
“IBSA è tra le aziende farmaceutiche che fa ricerca e produce farmaci in Italia. La maggior parte dei prodotti che rendiamo disponibili sono sviluppati dai nostri ricercatori, sono realizzati presso i nostri stabilimenti e raggiungono poi tutto il mondo” – spiega Luca Crippa, CEO e Managing Director di IBSA Farmaceutici. “Ogni anno il 7% del nostro fatturato viene reinvestito nella ricerca e sviluppo di formulazioni innovative, circa 1 punto percentuale in più rispetto alla media del settore in Italia. Alcune delle nostre tecnologie più avanzate si sono affermate nei mercati internazionali facendo di noi un esempio del valore e della qualità della ricerca Made in Italy e proprio l’export è diventato un importante pilastro della nostra crescita. In una prospettiva più ampia, ciò significa per noi partecipare attivamente alla crescita della filiera farmaceutica e alla ripresa dell’economia del Paese, attraendo investimenti e contribuendo allo sviluppo del territorio. Teniamo conto che IBSA ha già investito in Italia 120 milioni di euro nel corso degli ultimi 10 anni”.
In Italia, il valore della produzione generata dalle imprese del farmaco è di 34 miliardi di euro, grazie ai quali il nostro Paese – insieme a Germania e Francia – è leader in UE. Gli investimenti in Ricerca & Sviluppo e Produzione hanno raggiunto i 3 miliardi di euro (rispettivamente 1,6 e 1,4 miliardi) e negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato l’incremento dell’export di prodotti farmaceutici più alto tra i big europei (+168% rispetto al +86% della media UE), export che oggi vale oltre il 90% della produzione[2].
La peculiarità di IBSA è quella di investire in risorse umane, innovazione, tecnologie e capacità produttiva per ottenere ‘farmaci nella forma migliore’, cioè soluzioni terapeutiche che non solo siano efficaci, ma che abbiano anche il ‘formato giusto’, adatto per i pazienti che quotidianamente devono assumerli. Ad esempio, IBSA è tra le poche aziende nel mondo in grado di produrre cerotti medicati transdermici basati su diverse tecnologie, così come film orodispersibili (ODF) sia in ambito farmaceutico che nutraceutico.
“Ciò che guida l’azienda non è il mercato, ma il paziente: dall’ascolto e dal confronto con i suoi reali bisogni si ottiene l’indirizzo della ricerca e lo sviluppo di nuove forme di somministrazione e sistemi di rilascio” – precisa Andrea Giori, R&D Director di IBSA Farmaceutici. “Questa tipologia di prodotti ben rappresenta la qualità e l’eccellenza della ricerca scientifica Made in Italy poiché l’innovazione che ne è alla base si traduce in un reale cambiamento della qualità della vita delle persone affette da varie patologie”.
Basti pensare all’utilizzo degli ODF che permettono di ottenere farmaci contenenti la giusta concentrazione di principio attivo e al contempo in grado di facilitare l’assunzione della terapia senza la necessità di acqua, adattandosi quindi a tutti i pazienti, dai bambini agli anziani, fino alle persone con problemi di deglutizione.
“I nostri tecnici non si limitano a produrre, ma inventano sempre nuove soluzioni” – aggiunge Crippa – “Il nostro motto è infatti ‘Farmaci nella forma migliore’: manteniamo un’attitudine artigianale migliorando le molecole già esistenti, sia in termini di delivery che di assorbimento”.
IBSA è inoltre uno dei leader mondiali nella produzione di acido ialuronico, capace di gestire la filiera completa dalla produzione biotecnologica dello ialuronato fino alla fabbricazione dei prodotti finiti. E proprio in questo ambito, sta per essere lanciata una nuova formulazione di acido ialuronico e condroitina ottenuti per via biofermentativa.
“Si tratta di un dispositivo medico per la viscosupplementazione delle grandi articolazioni, cioè la somministrazione di dosaggi elevati di acido ialuronico, tramite iniezioni intrarticolari per ripristinarne la giusta concentrazione nei tessuti” – spiega Giori – “Grazie alla collaborazione tra il nostro dipartimento di Ricerca e Sviluppo e diversi centri clinici e di ricerca italiani, tra cui il Campus Biomedico di Roma e il San Raffaele di Milano, siamo riusciti a mettere a punto un gel di acido ialuronico ad elevata concentrazione unito alla condroitina: mediante l’utilizzo di una nostra tecnologia brevettata, questo device è in grado di mimare in modo ottimale le caratteristiche ed il comportamento del liquido sinoviale endogeno sano”.
IBSA ha oggi all’attivo 82 famiglie di brevetti e altri in via di deposito su tecnologie ad alto contenuto di innovazione, alcune delle quali messe a punto e prodotte in Italia.
a cura della redazione