Lo affermano importanti studi scientifici. Ma come scegliere? I prodotti ittici dell’Alaska, selvaggi e sostenibili, sono il plus valore che può fare la differenza

Carne, latte, salumi, formaggi, frutta, verdura… Di cibo si parla ogni giorno e, ogni giorno, si danno consigli e indicazioni su cosa fa bene e cosa no. E poi, esperti e scrittori ci ricordano che il cibo è anche cultura storia, arte, tradizione. Tuttavia, comunque la si pensi, il cibo è soprattutto salute e, di conseguenza, le scelte su cosa mettere nel piatto sono quanto mai importanti.

Ci sono fasi della vita particolarmente delicate in cui le regole per un’alimentazione sana e corretta andrebbero applicate in modo rigoroso e, al riguardo, sono stati fatti importanti studi che, tra i cibi indispensabili e più indicati per i bambini e per le donne in gravidanza, un posto fondamentale lo occupa il pesce, alimento in grado di offrire loro il massimo dei benefici.

La FDA, ossia l’Ente Governativo Statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, afferma che le donne, per sostenere lo sviluppo del feto e la sua crescita, dovrebbero mangiare più di 200 g a settimana di pesce a “basso contenuto di mercurio” sconsigliando, ad esempio, sgombri e pesce spada. A questo punto ecco arrivare il momento della scelta, una scelta che per essere salutistica, deve essere di alta qualità.

I prodotti ittici dell’Alaska rappresentano l’ideale per la salute perché sani lo sono già per nascita e per il loro percorso di vita tutto in acque pulitissime. Il pesce selvaggio dell’Alaska è naturalmente ricco di acidi grassi omega 3, compreso il DHA, ossia quel grasso prevalente nel cervello e nel sistema nervoso centrale in grado di influenzare lo sviluppo neuro cognitivo. Risulta quindi evidente quanto questa peculiarità sia fondamentale non solo nell’alimentazione delle donne in gravidanza, ma anche durante l’allattamento e persino in quella per i ragazzi in età di sviluppo.

DHA, tre piccole lettere che racchiudono un immenso valore in benefici e che sono un grande alleato per il cervello in crescita, predisponendo nei più piccoli migliori facoltà di apprendimento anche nella loro vita più adulta.

Pesci grassi come il salmone, il carbonaro, il pollock, l’halibut, di cui sono ricche le acque dell’Alaska, sono una fonte importante di DHA e quindi sono da considerarsi perfetti nei momenti più delicati della vita. Ma se questo fantastico grasso è il miglior alleato del cervello, importanti lo sono anche gli altri contenuti di questi gioielli del Pacifico, dalle vitamine a tutti quei nutrienti che, non essendo producibili dal corpo, devono essere assunti proprio con l’alimentazione.

E’ inoltre dimostrato che gli omega 3 agiscono positivamente anche su una delle patologie che colpisce alcune donne: la depressione post partum. Un piccolo aiuto da non trascurare.

Le eccellenze ittiche dell’Alaska contengono tutte livelli di mercurio molto bassi grazie al loro habitat naturale incontaminato e alla importante presenza di selenio che fa sì che proprio il pericoloso mercurio non vada ad interagire con i tessuti minimizzandone i rischi.

In gravidanza la voglia di “sfizietti” è all’ordine del giorno ma una buona e corretta alimentazione è il modo migliore per vivere questi mesi in buona salute

a cura della redazione

Written by giovanni47