Spazio anche alle fibre, in una logica di filiera, con le aziende leader mondiali nella produzione di fibre man made di derivazione naturale e sintetica: Asahi Kasei, RadiciGroup e Lenzing. A cui si affiancano le fibre naturali più nobili e versatili: la lana con Woolmark e l’Associazione Nazionale del Commercio Laniero; e il lino con il Celc-Linen Dream Lab.
Formazione e sostenibilità rappresentano il fil rouge che percorre tutta la rassegna.
La formazione è il tema chiave per il tessile di oggi e di domani. La questione viene affrontata in modo molto approfondito nella tavola rotonda “Credere nei giovani”, che apre la 57a edizione di Filo (ore 10.30, Area Tendenze), con i veri protagonisti: giovani imprenditori e giovani manager.
L’altra questione cruciale per il tessile-abbigliamento è sostenibilità: se ne discute a lungo e da diverse angolazioni nei “Dialoghi di Confronto” che si susseguono in un fitto calendario nella Networking Area.
Sempre nella consapevolezza che “Credere nei giovani” è necessario, Filo ospita anche in questa edizione l’ITS-TAM di Biella. L’Istituto porta a Filo “Il mare sulla pelle”, una capsule collection interamente realizzata dai suoi studenti.
All’ingresso della fiera, ad accogliere i visitatori, è la prestigiosa installazione curata da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto in collaborazione con un’azienda biellese: un Terzo Paradiso sospeso, che prende vita con il coinvolgimento del visitatore.
Paolo Monfermoso, responsabile di Filo, afferma: «Diamo oggi il via alla 57a edizione di Filo, che dopo due anni ritorna in presenza anche nell’edizione di febbraio. Ringrazio tutti gli espositori – italiani e stranieri – per la loro fiducia in Filo, rimasta ben salda anche nei momenti di maggiore incertezza. I dati sulle pre-registrazioni dei buyer sono buoni e ci permettono di guardare con fiducia allo svolgimento dei due giorni di fiera. Siamo poi particolarmente soddisfatti di accogliere una larga delegazione di buyer stranieri, resa possibile dalla sempre ottima collaborazione con Ice-Agenzia, che in questa edizione provengono da Francia, Regno Unito, Belgio, Ucraina, Romania, Arabia Saudita, Sudafrica, Indonesia, Cile, Perù e Messico.
L’esperienza degli ultimi due anni ha ribadito che per prodotti come quelli esposti a Filo, la fiera fisica è imprescindibile e determinante per comprendere il valore dei prodotti delle nostre aziende, così come è imprescindibile l’incontro diretto tra espositore e cliente. Oggi però, grazie alle tecnologie, la fiera può trovare un prolungamento lungo tutto il corso dell’anno. Il successo di “e-Filo: 365 Days of Yarns”, il nostro market place molto apprezzato dagli espositori e dai buyer, ce lo ha ulteriormente confermato.
Il market place digitale non è il solo modo con cui Filo guarda al futuro del nostro settore. Abbiamo deciso di dedicare la tavola rotonda che inaugura la 57a edizione ai giovani e alla formazione. “Crediamo nei giovani” dà infatti la parola a giovani imprenditori e manager che hanno deciso di lavorare nel sistema tessile-abbigliamento-moda e accessori. È una nuova generazione imprenditoriale che si rivolge a ragazze e ragazzi ancor più giovani per spiegare loro la gratificazione che arriva da un lavoro che a ogni stagione trova nuovi stimoli, dove l’artigianalità, il ben fatto, la creatività, la passione hanno tuttora un ruolo cruciale. Riprendiamo così un tema che ci sta particolarmente a cuore: quello della manualità, del tatto, del “toccare con mano” la qualità dei nostri prodotti tessili. È un tema sul quale già lo scorso anno Filo aveva concentrato l’attenzione, con la serie di video-interviste “Con le mani”».
Conclude Monfermoso: «Siamo fiduciosi di aver costruito una 57a edizione di Filo ricca di proposte di qualità, che mi auguro rispondano, come di consueto, alle esigenze e alle aspettative di espositori e visitatori».
Per la 57a edizione di Filo le proposte sviluppo prodotto elaborate da Gianni Bologna, responsabile creatività e stile del Salone, sono intitolate “Alternative”. Spiega Gianni Bologna «Intendiamo le “Alternative” come una fusione di intenti alla ricerca di una nuova tradizione, capace comunque di salvaguardare una parte di non-omologazione, un aspetto cruciale per il campo creativo dell’industria tessile, in cui la molteplicità dei modi espressivi è tratto vitale».
a cura della redazione